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Matteo Mascolo ‒ “Sequoia”: l’esplorazione di uno spazio sacro

Il 2 luglio 2024 nell’ambito dell’ottava edizione del DAP Festival, diretto da Adria Ferrali, che si svolgerà dal 23 giugno al 6 luglio 2024 in Toscana nella caratteristica città di Pietrasanta, “la piccola Atene d’Italia” debutterà Sequoia, di Matteo Mascolo, un duo basato su una ricerca contemporanea del movimento nato da un’idea del coreografo Matteo  Mascolo e interpretato dalle danzatrici Gabriella  Argirò e Chiara  Esposito. L’opera coreografica esplora uno spazio sacro che l’essere umano scopre in sé stesso e nell’universo  attraverso  gli  alberi,  i  boschi  e  le  foreste.

Sequoia sarà presentato in  una serata  che  metterà  in  scena  il  lavoro  coreografico  di  Matteo  Mascolo  insieme  alla  Fresco  Dance Company (con Liya Mor e Admony Ofek), i danzatori del Teatro dell’Opera del Cairo (Mamdouh Hassan e Giulia Andreoli) e la John Cranko Schule of Stuttgart Ballet (con Yana Peneva and Alexei Orohovsky.

L’opera coreografica di Matteo Mascolo riempie la bellezza del movimento contemporaneo di un contenuto profondo. Unisce la ricerca artistica a quella spirituale. Non è un tentativo di definire o svelare  qualcosa,  ma  di contemplare  con  lo  spettatore  i  segreti  primordiali  della  natura  nascosti nelle cortecce degli alberi, nel respiro delle foglie e nel silenzio della foresta.

Matteo Mascolo racconta: Negli ultimi anni ho sentito una forte necessità di entrare in contatto con gli alberi da più vicino. Sono qualcosa di sensazionale. Sono presenti sulla Terra da più di 350 milioni di anni, rispetto agli esseri umani che sono apparsi, forse, non più 200 mila anni fa. Alcuni alberi vivono per millenni e superano i 100 metri di altezza, come le sequoie, simbolo di saggezza e infinito mistero. Una volta viste lasciano un segno che ti resta per sempre. In questo momento della mia vita la figura dell’albero si è presentata anche come una “tappa” con la  quale  sento  il  bisogno  di  confrontarmi  per  crescere  sia  come  persona  sia  come  coreografo.

Osservando  la  foresta,  dal  suo  interno,  si  percepiscono  dei  messaggi  nascosti  che  avanzano  con una certa nebulosità. È impossibile definirli, ma in qualche modo è possibile accedervi attraverso i linguaggi artistici, come la danza ‒ continua il coreografo ‒ Per questo motivo ho deciso di esplorarli con la coreografia. Ciò che mi ha infine spinto a realizzare “Sequoia” è l’esigenza di sensibilizzare sull’importanza degli  alberi.  La  loro  presenza  è  fondamentale  per  la  sopravvivenza  di  qualsiasi  forma  di  vita. Fermare i disboscamenti, piantare o prendersi cura degli alberi, ha un grande impatto positivo sul nostro pianeta e sulla riforestazione della sensibilità umana.

La  seconda  rappresentazione  di Sequoia è  prevista  per  il 12 luglio 2024 a Milano,  nella  rassegna coreografica Pratiche  Parallele.  Questo  evento  di  grande  rilievo  culturale  è  organizzato  da Sala  Nera, un centro sperimentale indipendente per le arti performative situato all’interno degli spazi del Tempio del Futuro Perduto.

Lorena Coppola

www.giornaledelladanza.com

Photo Credits: Matteo Mascolo

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