
Tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre un doppio appuntamento con la danza a Il Maggiore di Verbania all’interno della Stagione 2025/2026 del MAGGIORE_DANZA a cura della Fondazione Egri – Centro di Rilevante Interesse per la Danza, in collaborazione con Il Maggiore all’interno de IPUNTIDANZA network diffuso di programmazione e produzione.
Primo appuntamento il 27 novembre alle ore 21, con una replica per le scuole alle ore 10.30, con la compagnia blucinQue in COPPELIA – un ballet mécanique.
Bambola meccanica e illusione, corpo fuori asse, appeso e inerme, una marionetta che cerca il modo di immedesimarsi e allo stesso tempo di liberarsi: Coppelia, un ballet mécanique riporta, con questo lavoro della coreografa Caterina Mochi Sismondi, l’attenzione al tema dell’identità, della maschera che ciascuno di noi indossa, e di una donna vista nella sua fragilità, ma anche nella sua forza e ironia, grazie ai differenti ruoli che è in grado di rivestire. Ispirata al balletto Coppelia – La ragazza dagli occhi di smalto, questa nuova creazione di compagnia unisce e armonizza tecniche della danza classica e contemporanea, della contorsione e sospensione capillare, e commistione tra oggetto, suono e immagine, per mettere l’accento sempre sul corpo e la sua frammentazione. La musica, a partire dalle note di Delibes, è curata insieme alla coreografa dalla musicista Bea Zanin e ripropone temi del balletto, con interferenze di elettronica e violoncello. Il lavoro prende spunto per un ulteriore sviluppo e segno di interpretazione anche dal Ballet Mécanique del 1924, opera di Fernand Léger del primo cinema cubista. Il film contiene molti segni e significati affini a questa messa in scena, riportando appunto ad un balletto dove dettagli di corpo e oggetti in movimento – su un ritmo sempre spezzato e integrato delle note del compositore George Antheil – prendono vita con continue ripetizioni, ralenti e accelerazioni, oltre a portare in luce alcuni segni inconfondibili visti da prospettive differenti, che portano a più punti di vista dell’immagine evocata.
Dallo spettacolo teatrale si passa al format DAR CORPO ALLO SPAZIO #4 il 3 dicembre in doppia replica alle ore 18 e alle ore 21, uno spettacolo itinerante che invita il pubblico a scoprire come la danza può trasformare e abitare luoghi diversi. In una sola serata, tre spettacoli unici, creando un’esperienza coinvolgente e dinamica. Un viaggio attraverso i diversi spazi del Teatro Il Maggiore, dove corpo e ambiente dialogano, dando vita a nuove percezioni e modi di vivere il movimento. Per la prima data di questo format nella la stagione 2025/2026, il MAGGIORE_DANZA ospita Codeduomo/Daniele Ninarello, EgriBiancoDanza e Vidavè Company.
I OFFER MYSELF TO YOU | Codeduomo
I offer myself to you nasce dalla volontà di incontrare, nella distanza, il pensiero, le parole e le immagini di altre menti, altri corpi. Si articola intorno ad una riflessione sulla postura dell’attesa quando si è immersi nella propria solitudine, e sul desiderio di lasciarsi attraversare ed orientare da altre voci. Per questa occasione il mio invito si è rivolto a tre artistə per cui nutro profonda stima: Cristina Donà, Elena Giannotti e Alessandro Sciarroni. A loro ho chiesto di raccogliere immagini, suoni, istruzioni e tracce suggestioni da consegnarmi affinché potessi abitarle, viverle, agirle con tutto il mio corpo. Presentato in prima assoluta al teatro Teatro Elfo Puccini per il programma Affollate Solitudine del festival Milanoltre 2021, il lavoro nasceva in un periodo di distanziamento forzato, con la volontà di raccogliere umori, immagini e pensieri che avrei trasformato in una drammaturgia da compiersi solo nell’atto performativo, in diretta, ogni volta in relazione al mio presente. Così il lavoro si ricostruisce ogni volta in maniera estemporanea, nel tentativo di aprire una riflessione sull’invisibile, con l’invito a osservare un corpo mosso da altre immaginazioni, un corpo che, nel suo fluire, porta in sè presenze altrui mentre innescano paesaggi possibili.
Coreografia e danza Daniele Ninarello
Scores coreografici Cristina Donà, Elena Giannotti, Alessandro Sciarroni
SONICHOPS – l’innovazione danza al ritmo della birra | EgriBiancoDanza
Performance interattiva di danza e “suoni di birra” a cura di METS-Conservatorio di Cuneo e Compagnia EgriBiancoDanza, nata da un’idea del compositore Gianluca Verlingieri sviluppata insieme al coreografo Raphael Bianco nel 2022, per il Festival dell’Innovazione di Great-Innova. Lo spunto è dato dal libro L’Inevitabile dello scrittore e giornalista Kevin Kelly, firma e anima di autorevoli riviste dal New York Times a Wired, dove il futuro che ci attende viene descritto come plasmato da dodici “forze” o tendenze tecnologiche inevitabili: visualizzare, condividere, interagire, tracciare, interrogare, fluire, cognitivizzare, filtrare … Ciascuna si porta dietro concetti quali la smaterializzazione, la decentralizzazione, il fluire da apparati fissi e solidi verso realtà più eteree e intangibili, virtuali, aumentate. Una miriade di suoni è stata registrata nelle fasi produttive e di consumo di una birra artigianale del cuneese nota a livello internazionale: dalla fermentazione – la vera “voce” della birra – alla cottura, dall’imbottigliamento al confezionamento, fino al momento di stappare, versare, bere. Da queste sonorità e dai loro “ritmi nascosti” il compositore Gianluca Verlingieri ha creato dodici mini-composizioni, ciascuna collegata ad una delle tendenze di Kelly, sulle quali il ballerino Vincenzo Criniti improvvisa creando altrettante coreografie “istantanee”, caratterizzate da task specifiche immaginate dal coreografo Raphael Bianco. I gesti del danzatore sono inoltre tracciati da sensori programmati da Cristina Mercuri, i quali interagiscono in tempo reale modificando, filtrando e rimescolando i suoni stessi, richiamando metaforicamente, ancora una volta, sia le tendenze tecnologiche che il processo produttivo della birra.
Coreografia: Raphael Bianco
Concept e composizione musicale: Gianluca Verlingieri
Danzatore: Vincenzo Criniti
Interattività e real-time digital sound processing: Cristina Mercuri
Coraggio. La sfortuna (Non) esiste | Vidavè Company
Il concetto di sfortuna è spesso attribuito a qualcosa di esterno e fuori dal nostro controllo, che ci fa sentire impotenti di fronte ad eventi che riteniamo per noi negativi. Ma se invece ci assumessimo maggiore responsabilità per ciò che ci accade, se affrontassimo la vita con più disponibilità al cambiamento, potremmo sviluppare esperienze più piacevoli ed arricchire la nostra consapevolezza. Ma prima di tutto… la sfortuna esiste? O è solo la nostra mente e tutto ciò che accade intorno a noi, nel mondo, su cui non possiamo avere alcun controllo, a farci paura? Coraggio. La sfortuna (Non) esiste sviluppa una riflessione artistica intorno al concetto del Sé, attraverso una composizione coreografica surrealista ricca in movimento e musica. Un assolo-duetto dove un uomo si confronta con la sua mente e il suo alter-ego, raffigurando la complessità della psiche umana che nasconde forse la sua vera forza nell’irrazionalità. Momenti di incoscienza si alternano ad altri di amore con l’intento di acquisire il coraggio che serve per affrontare le difficoltà, districare i pensieri caotici, ed imparare ad essere resilienti.
Coreografia e Danza: VIDAVÈ (Noemi Dalla Vecchia e Matteo Vignali)
Costumi: Francesco Iacovino
Luci: Erika Poletto
Musica: Roomful of Teeth, Dardust, Jacob Collier, Trio Ramberget
Con il sostegno di Movimento Danza Organismo di Promozione Nazionale, KOMMTANZ / Passo Nord di Abbondanza/Bertoni e selezionata per la Vetrina del Network Anticorpi XL 2025
Creazione supportata da Cortoindanza 25, Narãnji Dance Platform 25, DirectionU30 25, CICBUNY 24, Premio Twain Direzioni Altre 25.
Biglietteria
Prenotazioni: biglietteria@egridanza.com | 366 4308040 (anche WhatsApp)
Le Isole del Gesto del MAGGIORE_DANZA
La stagione del MAGGIORE_DANZA include anche delle attività collaterali rese possibile grazie alla sinergia con gli enti del territorio. In collaborazione con il Museo del Paesaggio Giovedì 27 novembre 2025 – ore 8:30 gli educatori della Fondazione Egri terrà un laboratorio con le scuole pubbliche in occasione della mostra Alla riscoperta di un volto. Omar Galliani per Paolo Troubetzkoy. Il progetto prende ispirazione dalla celebre Ballerina di Paolo Troubetzkoy, opera centrale dell’esposizione e reinterpretata da Omar Galliani in una grande tavola dedicata al tema eterno della danza e della femminilità.
Michele Olivieri
Foto di Andrea Macchia
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