Le scuole di danza, in Italia, rappresentano un settore dello spettacolo dal vivo che comprende, più o meno, circa 30.000 scuole. Il loro valore educativo e sociale è molto importante: a loro spetta, infatti, non solo la formazione degli insegnanti, non solo l’educazione dei giovani all’ascolto, alla pazienza, al rispetto dell’altro, a dare una valenza profonda alla parola “sacrificio”, ma anche a promuovere la diffusione della cultura attraverso un’intensa e poliedrica attività aggregativa.
L’emergenza del Covid-19 non ha risparmiato nemmeno loro, imponendo la chiusura immediata delle scuole senza prevedere alcun salvagente. Anzi, il decreto “Cura Italia” non ha previsto nessuna misura di sostentamento per la categoria, sia in termini di ammortizzatori sociali che economici.
Con l’aggravante di non essere minimamente menzionati sui tabellari, con ipotetiche date di riapertura nella fase 2.
Non è escluso, tuttavia, che possano ripartire da settembre, ma solo dopo aver preso tutte le precauzioni necessarie a salvaguardare la salute degli utenti. Al momento, dunque, si tratta solo di ipotesi, la ripresa di queste attività non è stata calendarizzata e gli esperti sono ancora al lavoro per decidere il da farsi.
Un piano per ripartire
I mesi che vanno da marzo a giugno sono notoriamente quelli con maggiore attività sportiva”, fanno sapere dalla Pasbem.
Si contano già 100 mila associazioni dilettantistiche sparse sul territorio nazionale che lamentano una forte crisi provocata dal fatto che 12 milioni di tesserati non praticano più attività sportiva come prima dell’esplosione della pandemia.
Una perdita significativa per il settore, soprattutto se consideriamo che nel 2019, le prenotazioni di corsi e lezioni per i mesi di febbraio e marzo hanno pesato sul totale dell’anno per il 15 per cento. Cosi un milione di persone, quasi tutti precari, sono rimasti da un giorno all’altro senza reddito.
Più nel dettaglio, il covid-19 e le misure restrittive per fronteggiare la crisi sanitaria hanno avuto un forte impatto negativo sull’industria dello Sport&Wellness, scuole di danza, un mercato che rappresenta il 5,3% dell’economia globale e che vale in Italia circa 10 miliardi di euro.
Secondo la previsione fornita dalla Confederazione dello Sport, questo settore perderà almeno 1 miliardo di euro, con almeno 30 mila associazioni e società sportive dilettantistiche costrette a sciogliersi nei prossimi mesi. Una tendenza che avrà pesanti ripercussioni anche sul mercato immobiliare, visto che uffici, palestre, piscine e altre strutture non genereranno redditi per il locatario.
In particolare, un discorso a parte va fatto per le piscine, che in Italia sono circa 1500 e i praticanti, fra tesserati e non, 5 milioni. La manutenzione degli impianti è necessaria e i costi sono altissimi anche quando questi restano chiusi: tra energia, acqua e filtri, proprietari e gestori spendono tra i 10 e i 12 mila euro al mese. Il blocco delle strutture inoltre finisce anche per danneggiare di più i macchinari.
Riapertura non prima di settembre
La speranza per tutti è che le palestre e le scuole di danza potranno riaprire, come riporta il Corriere dello Sport. Certo si tratterà di mantenere le distanze e fare le lezioni con piccoli gruppi, unendo magari chi preferisce, per sicurezza, lavorare in forma smart da casa. C’è anche chi pensa già a mascherine griffate con il proprio logo da regalare agli iscritti. Quanto ai tempi, c’è ben poco ottimismo. Si potrà ripartire prima dell’estate? Ci sono speranze? La tendenza, purtroppo è verso il no. L’obiettivo è ripartire a settembre anche se si dovrà farlo in modo graduale e con doppia opzione sia in smart fitness sia in palestra con le giuste distanze e numeri ridotti.
AIDAF per le scuole di danza
Chiedo con forza al Governo, che tanto si sta spendendo per cercare di sostenere tutti i settori del nostro paese, in questo momento di grave crisi, di non dimenticare, come purtroppo è stato finora, l’esistenza delle scuole di danza private italiane. Chiedo una maggiore attenzione per la cultura e un sostegno concreto in particolare per le scuole di danza, per non scomparire e per poter contribuire attivamente alla ripresa e alla rinascita del nostro Paese”.
Lo afferma l’étoile Internazionale Liliana Cosi, icona della danza italiana nel mondo, in un video appello. Cosi è vicepresidente dell’Aidaf (Associazione Italiana Danza Attività di Formazione) associazione che, all’interno di Agis/Federvivo, si occupa della tutela della formazione privata della danza, settore che conta circa 30.000 scuole (con un indotto di circa 5 milioni di persone).
“Ho dedicato – dice la Cosi nel video – la mia vita alla danza, come danzatrice prima e Maestra poi, e da anni quale vice presidente di Aidaf Agis mi batto per la tutela del settore.
In questo drammatico momento storico mi sento in dovere di parlare a nome e in difesa di tutto il grande e variegato popolo della danza. In Italia ci sono oltre 30.000 scuole di danza private al servizio di una utenza di 5 milioni di persone tra allievi, artisti, insegnanti, e molto altro. Le scuole di danza sono centri di formazione professionale e di accrescimento culturale, nuclei di aggregazione”.
Il Ministro Vincenzo Spadafora in esclusiva per il Giornale della Danza
Il Direttore del Giornale della Danza – Sara Zuccari – ha raggiunto telefonicamente oggi, sabato 18 aprile 2020 – il Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, facendo presente la situazione attuale della danza e soprattutto delle scuole di danza sul territorio nazionale, per l’emergenza Covid19.
La dichiarazione
“Sono consapevole della difficoltà del momento che stanno attraversando i centri danza, le piscine, le palestre, i centri sportivi in generale. Abbiamo iniziato con il Decreto Cura Italia a dare sostegno a queste realtà e ai lavoratori, ma stiamo studiando misure ben più vaste per tutto il settore nel Decreto ora in corso di stesura e che sarà approvato nei prossimi giorni.
L’obiettivo mio e del Governo è non lasciare indietro nessuno ed evitare che anche una sola realtà debba chiudere”.
Vincenzo Spadafora
Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport
Sara Zuccari
Direttore www.giornaledelladanza.com