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Green Pass scuole di danza e palestre. Come funziona?

Quello delle scuole di danza è un comparto già provato e allo stremo, sull’orlo del precipizio: ha sofferto, lottato, chiuso, aperto, richiuso, riaperto con la speranza di non spegnere più le luci delle sale . Molti centri non ce l’hanno fatta, hanno fermato le attività per sempre.  Green pass in Italia obbligatorio dal 6 agosto per ristoranti al chiuso e al tavolo, spettacoli, palestre. Come funziona?  Per averlo basterà una sola dose o il tampone negativo. È quanto si legge nel testo del decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri, nonostante posizioni divergenti di alcuni partiti e governatori. Il gestore/insegnante/istruttore delle palestre o scuole di danza dovrà controllare la presenza del Green pass, ma non i documenti di identità. Per questi ci saranno controlli a campione da parte delle forze dell’ordine Il Green Pass sarà richiesto in zona bianca, gialla, arancione e rossa, laddove i servizi e le attività per cui è previsto siano consentiti. Anche se il Pass varrà dal 6 agosto, il decreto entrerà in vigore già dal 23 luglio per evitare che con i parametri attualmente in vigore alcune regioni passino in giallo. Il nuovo decreto Covid sarà aperto alle modifiche che il Parlamento deciderà di adottare. ...

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Coronavirus: scuole di danza tutte le regole da seguire per riaprire le lezioni

  Per accedere alle scuole di danza bisognerà seguire delle regole ben precise, decise dal Cts. Al momento dell’ingresso nella struttura verrà misurata la temperatura, con divieto d’accesso nel caso in cui risulti superiore a 37,5. All’interno della scuola di danza  è sempre obbligatorio indossare la mascherina, ma non durante svolgimento dell’attività fisica. Le sessioni di allenamento dovranno svolgersi con una distanza tra persone di almeno due metri al chiuso, all’aperto il limite viene ridotto a un metro. In ogni caso bisognerà sanificare gli attrezzi, le sbarre e i tappetini dopo l’utilizzo. Restano indisponibili gli spogliatoi e le docce, che per il momento non potranno essere utilizzati dagli sportivi. Bisognerà arrivare in palestra già vestiti per svolgere l’attività sportiva. L’utilizzo degli spogliatoi è consentito, ma è consigliato arrivare in palestra già adeguatamente vestiti I gestori dovranno apporre un cartello in cui è specificato il numero massimo di presenze consentite all’interno dei vari ambienti. All’interno delle scuole di danza dovranno inoltre essere individuati percorsi di ingresso e di uscita differenziati. © www.giornaledelladanza.com    

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Le scuole di danza riaprono lunedì 24 maggio 2021 nuovo decreto

La cabina di regia politica sulle misure anti-Covid tenutasi a palazzo Chigi ha deciso l’anticipazione al 24 maggio della riapertura delle palestre e scuole di danza. Riaprono in anticipo le palestre al chiuso. Si ripartirà il 24 maggio e non più il primo giugno. Le modalità sono quelle già note con il distanziamento durante l’attività di 2 metri secondo il protocollo già definito dal Dipartimento Sport. Sarà possibile utilizzare gli spogliatoi, ma non le docce. La riapertura segue quella che ha già consentito di riavviare l’attività all’aperto. Per quanto riguarda il coprifuoco: dal 18 maggio obbligo di rientro alle 23. Dal 7 giugno rientro alle 24. Dal 21 giugno libera circolazione notturna. Redazione www.giornaledelladanza.com  

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Scuole di danza e palestre riapertura ipotesi a maggio

Sono giorni decisivi per il calendario della ripartenza dell’Italia. Mentre si lotta contro l’epidemia si programmano le riaperture di bar, cinema, ristoranti, musei, teatri e strutture sportive. È probabile che il governo scelga riaperture progressive a partire da maggio. Si comincerà con bar e ristoranti nelle zone gialle. E sono in arrivo 7 milioni di nuove dosi di vaccino Pfizer. Zone gialle a maggio Dalla prima metà del mese di maggio, nelle regioni che saranno gialle, il governo ipotizza di riaprire i ristoranti solo a pranzo mentre dalla seconda metà del mese anche a cena. Dovrebbe scattare un allentamento del coprifuoco: slitterebbe dalle 22 alla mezzanotte. Poi, con il via agli Europei di calcio, l’11 giugno, allo stadio Olimpico di Roma, anche palestre e piscine potranno alzare la saracinesca. Sarà la cabina di regia convocata dal premier Draghi a delineare il percorso, sulla quale peserà la curva dei contagi. Da giugno spettacoli, scuole di danza e palestre L’annuncio del pubblico all’Olimpico, al 25% della capienza, per l’11 giugno, ha dato il via alle inevitabili richieste di tanti altri settori chiusi ormai da un anno. Nella prima decade di giugno si ipotizza la ripartenza degli spettacoli all’aperto con capienza al 25-30%. Ma anche delle strutture ...

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Nuovo Dpcm Draghi – Scuole di danza ancora chiuse. E i teatri?

La variante inglese del Coronavirus continua a diffondersi in Italia. Per questo motivo l’allerta deve restare massima, come ribadito dal Ministro della Salute Roberto Speranza. Il nuovo Dpcm, il primo del Governo Draghi, entrerà in vigore il prossimo 6 marzo e sarà valido fino al 6 aprile. Restrizioni previste anche per Pasqua, che quest’anno cade domenica 4 aprile. Le nuove regole saranno annunciate lunedì prossimo ma non mancano le prime indiscrezioni. Gli allentamenti con il nuovo Dpcm dovrebbero essere minimi: rimane il coprifuoco delle 22, l’obbligo di mascherina all’aperto e al chiuso, nonché il distanziamento sociale.  SCUOLE DI DANZA, PALESTRE E PISCINE. Il Cts ha già raccomandato la massima cautela per la ripresa delle attività sportive e dunque anche palestre e piscine continueranno a rimanere chiuse. Si sta valutando la possibilità di autorizzare esclusivamente le lezioni individuali. Restano consentite, anche in zona rossa, le attività individuali e all’aperto. Sempre vietati gli sport di contatto e di squadra, anche se per questi ultimi è possibile in zona gialla e arancione allenarsi singolarmente. CINEMA E TEATRI. Potrebbero riaprire a fine marzo (in concomitanza con la Giornata mondiale del teatro che cade il 27 marzo), secondo quanto indicato dai protocolli depositato ieri al Cts. Previste regole più severe: mascherina obbligatoria sempre, biglietti nominativi prenotati online per consentire il tracciamento, sanificazione ...

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Alessandra Celentano: “Niente potrà mai sostituire il vero lavoro in sala di danza”

L’attuale situazione del nostro Paese ha cambiato, stravolto e trasformato il mondo dell’arte, del teatro e dello spettacolo. Le scuole di danza, i vari direttori ed insegnanti, ad esempio, sono da sempre poco considerati dall’economia del Paese. È un’emergenza e quindi va bene adattarsi e reinventarsi trovando delle soluzioni per non perdere di vista i propri allievi e non far morire la danza, tutti lo abbiamo fatto, ma mi chiedo: quanto può ancora durare? La danza è contatto, coinvolgimento fisico e sudore; sono certa che niente potrà mai sostituire il vero lavoro in sala di danza. I centri di danza sono da sempre importanti vivai per le compagnie ed il mondo dell’arte in generale e lo studio di tale disciplina aiuta ad essere delle persone migliori, consapevoli e attente. Privare ancora, soprattutto i giovani, di alimentare le proprie passioni e di dedicarsi all’arte, non può che danneggiarli. Servono degli aiuti concreti ed un ritorno, disciplinato come la danza stessa insegna, alla normalità. È questo l’accorato appello di Alessandra Celentano lanciato sui suoi profili social in questo momento di estrema precarietà. Molteplici i commenti che si sono susseguiti sia sulla pagina Facebook che sul profilo Instagram, a riprova dell’estrema sofferenza del ...

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Scuole di Danza il grido per la crisi del settore, AssoDanzaItalia: #vogliamounaltrospettacolo

Assodanza Italia si unisce alla voce delle tre sigle sindacali nazionali, Slc CGIL – Fistel CISL – Uilcom che lanciano l’hashtag “#vogliamounaltrospettacolo”, appello a forze congiunte che coinvolge molte associazioni dei lavoratori dello spettacolo, oberati dalla pesantissima crisi del settore. Questo il messaggio lanciato dalle parti sindacali: “Le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo, storicamente poco tutelati, sono tra quelli che hanno maggiormente subito gli effetti devastanti della pandemia sul lavoro, con un fermo di larga parte del settore che dura ormai da un anno. Alla notizia del blocco del nuovo decreto Ristori a causa di questa incomprensibile crisi di Governo, denunciano insieme la condizione d’indigenza in cui versano uomini e donne che operano nel settore con professionalità e dedizione e che si troveranno da un momento all’altro senza alcuna forma di sostegno. Le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo si appellano al senso di responsabilità e alla necessità di dare stabilità al nostro Paese in una fase tanto complicata affinché vengano sbloccate le risorse necessarie a garantire la sopravvivenza di migliaia di persone. Slc Cgil – Fistel Cisl – Uilcom – UNITA – Assolirica – 100autori – 360 Live Crew Net – La Musica che Gira – Lavorator_ della ...

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Teatro San Carlo

Giuseppe Picone, l’appello sentito per la danza e le scuole di danza: non starò a guardare la morte di un settore

E’ un anno che il mondo della danza è fermo, dimenticato, morto! Un momento di crisi e disperazione,  quello che stiamo vivendo e che ha messo a dura prova tutto il  sistema e le problematiche delle istituzioni a riguardo. A questo proposito le parole dell’étoile internazionale Giuseppe Picone,  tra i pochi insieme a Carla Fracci ad esporsi in aiuto della danza, risuonano come un grido di speranza, che restituisce la voce a tutto il mondo coreutico. Riportiamo le parole scritte sul profilo personale di Facebook il 19 gennaio 2021.   La situazione attuale del mondo della danza italiana è pessima. Non starò a guardare la morte di un settore di primaria importanza nel nostro paese. In questi giorni, ho rilasciato varie interviste per sensibilizzare il nostro governo, esattamente come feci 12 anni fa, dopo la pubblicazione dei decreti del Ministro Bondi. Essendo un momento molto particolare, c’è bisogno di fare e non parlare. È impossibile che i Teatri e Scuole di danza siano ancora chiusi. Quello che riuscirò ad ottenere con altre denunce, lo faccio perché sono innamorato del mio mestiere e non per un tornaconto personale. Ci sono degli addetti al lavoro nel nostro settore che mi fanno letteralmente ...

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Bozza Dpcm: scuole di danza chiuse fino al 5 marzo 2021

Brutte notizie per la danza. Il nuovo provvedimento da approvare si aggiunge al decreto varato mercoledì. Nel nuovo Dpcm che viene portato questa sera in Consiglio dei ministri ci sarà una nuova stretta per scuole di danza, impianti sciistici, piscine e palestre. È quanto emerge dalle anticipazioni della bozza. Il nuovo Dpcm si aggiunge al decreto varato mercoledì sera e tutte le nuove norme saranno in vigore dal 16 gennaio al 5 marzo (fatta eccezione per il divieto di spostamento fra le regioni che per ora è confermato fino al 15 febbraio). Domani, poi, ci sarà la pubblicazione del nuovo monitoraggio: in base ai dati, il ministero della Salute stabilirà, con una ordinanza, i “colori” delle regioni.  Si protrae ulteriormente, invece, lo stop per scuole di danza, palestre e piscine: il ministro Spadafora, a fine dicembre, aveva detto che l’obiettivo era quello di poterle riaprire in sicurezza a fine gennaio. I nuovi dati hanno sconsigliato invece questa accelerazione. Una notizia che arriva dopo un anno faticoso per le scuole di danza italiane, ancora un duro colpo che rischia di mettere in ginocchio per sempre il settore coreutico, già in difficoltà da anni. Redazione www.giornaledelladanza.com

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Scuole di danza, palestre e teatri ancora chiusi. Un anno terribile e tante incertezze

Il DPCM del 25 ottobre ha fermato questo importante settore che continua a tenere spente le luci. Un trimestre a primavera, l’altro trimestre sta per concludersi a fine gennaio, il 25. Il grido d’allarme di Duregon, Presidente ANIF: “ Il comparto giù provato è allo stremo, sull’orlo del precipizio. Salviamo questo universo e ridiamo ai 20 milioni di italiani il diritto allo sport”. Le date ipotizzate: 18 o 25 gennaio, oppure 1 febbraio Un anno terribile per lo sport. A ottobre fermare palestre, scuole di danza, teatri e piscine dopo l’impennata dei contagi estivi, sembrava la formula magica per poter accendere in dicembre le luminarie di Natale. La scelta non ha dato i frutti ipotizzati: le luci delle feste si sono illuminate a intermittenza, le sale fitness, i centri sportivi, le piscine continuano a rimanere chiusi. E molti non riapriranno più. Numeri importanti in questo settore che conta 1 milione di addetti ai lavori e 20 milioni di cittadini che frequenta i centri, che cercava e sperava a settembre di riportare in palestra il 30/35% degli utenti che dopo il primo lockdown di marzo e dopo l’estate non era ancora rientrato. Ora dopo la seconda serrata, bisognerà ripartire da zero, ammesso che si possa ripartire. Redazione www.giornaledelladanza.com

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