Dopo il successo di Inferno, Emiliano Pellisari, in collaborazione con il Teatro Mancinelli di Orvieto, presenta il suo nuovo spettacolo, ovvero il secondo episodio della trilogia sulla Divina Commedia: CANTICA II.
Lo spettacolo, con Mariana Porceddu, Annalisa Ammendola, Giulia Consoli, Gabriele Bruschi, Yari Molinari e Patrizio Di Diodato, sarà in scena al Teatro Bellini di Napoli dal 25 febbraio al 6 marzo. Voci recitanti: Laura Amadei, Carla Ortensi e Marion Chiris; assistente alle coreografie: Mariana Porceddu; costumi: Yari Molinari e Noemi Wolfsdorf; disegno luci: Filip Mazzocchi.
Se nell’Inferno i corpi nudi creavano l’architettura dello spazio ultraterreno, i protagonisti di Cantica II sono costumi, tessuti e oggetti. I danzatori non sono più soli, corpi nudi isolati o in gruppo, ma agiscono nello spazio per mezzo di attrezzi di scena: sono corpi che operano in un mondo sofisticato ed elegante, creando atmosfere di grande suggestione. Il Medioevo fantastico è rappresentato attraverso immagini allegoriche scandite da una musica tratta dal repertorio classico intervallato da sonorità contemporanee.
Il Purgatorio rappresenta un passo evolutivo dell’ascesa spirituale dell’uomo religioso medievale che è accompagnato nel suo percorso dalla musica e dalle voci dei cori. L’uso del repertorio classico offre una carrellata straordinaria delle arie e dei brani più celebri: dal Flauto Magico di Mozart al Gnossieme n°1 di Satie, dalla Sagra di Primavera di Stravinskj alla Passione secondo Matteo di Bach. Il mondo del Purgatorio si distingue da quello infernale per la forte connotazione mistica e per la naturalezza della rappresentazione; il passare dal giorno alla notte scandisce il ritmo del viaggio ultramondano inserendo elementi della vita umana quotidiana. I personaggi che popolano Cantica II sono ritratti in situazioni naturalistiche in cui si sottolinea l’aspetto psicologico del carattere personale.
I dialoghi sono improntati alla delicatezza dei sentimenti e alla raffinatezza dei temi intellettuali, inseriti nell’ambiente cortese dell’epoca. I temi teologici si uniscono a quelli politici per mezzo della mediazione filosofica. Le ambientazioni sono fortemente allegoriche, come molti dei personaggi. Nello spettacolo, ogni scena è costruita di dettagli minuziosi – i vestiti, gli oggetti – che hanno sempre una forte connotazione rituale.
La chiave di lettura del secondo stadio dell’ascesa spirituale di Dante è dunque fondata sulla rappresentazione di un mondo delicato (costumi bianchi, soffici, semitrasparenti) ma concreto (la quotidianità rappresentata da scale, porte, etc.) e fortemente simbolico. Anche lo spazio è pieno di oggetti: palloni giganti, grandi gonne volanti, etc., è il mondo “arredato” dall’homo-faber. I costumi assurgono dunque a un ruolo essenziale nello spettacolo. Essi non solo hanno funzione di arricchimento visivo, ma posseggono un forte valore concettuale, in quanto “indicano” i personaggi, mostrandone la dimensione civile e il ruolo sociale o la dimensione allegorico; determinano dunque la scena, offrendone il contesto, ed hanno inoltre una funzione tecnica, in quanto sono sculture flessibili che permettono ai danzatori di agire nello spazio. La condizione dell’uomo in Cantica II non è più quella del dannato ridotto nella sua essenzialità primitiva, essere umano nato nella natura e qui ricondotto quanto piuttosto l’uomo civile, integrato nella società, sovrastrutturato.
Se nell’Inferno le coreografie sviluppavano la visione d’insieme dei corpi con l’intento di creare architetture umane ed evocare le geometrie spaziali del medioevo, in Cantica II si sviluppa la dimensione del singolo danzatore come vero e proprio personaggio. Ogni individualità, oltre ad essere arricchita dai costumi, si esprime con una forte teatralità che si concentra nei volti e si realizza soprattutto nel controllo della parte superiore del busto. Le coreografie delle braccia ideate da Mariana Porceddu offrono una forte espressività ai corpi e individuano con forza e ritmo i personaggi. Cantica II rappresenta un passo evolutivo dell’ascesa spirituale dell’uomo religioso medievale accompagnato nel suo percorso dalla musica delle messe medievali, dai canti e poesie cortesi e dalle voci dei cori sacri, riproducendo in chiave moderna la delicatezza e la complessità di queste atmosfere.
ORARI & INFO
Venerdì 25 febbraio, ore 21:00
Sabato 26 febbraio, ore 21:00
Domenica 27 febbraio, ore 17:30
Martedì 1 marzo, ore 21:00
Mercoledì 2 marzo, ore 21:00
Giovedì 3 marzo, ore 21:00
Sabato 5 marzo, ore 21:00
Domenica 6 marzo, ore 17:30
Teatro Bellini
Via Conte di Ruvo, 14 – Napoli
Tel. (+39) 081 5491266
Lorena Coppola