É da poco uscito un dvd magico, perché contiene momenti unici ed irripetibili. Un’indimenticabile trasmissione televisiva, infatti, permise ad un folto pubblico di partecipare emotivamente alla storica rappresentazione del balletto Excelsior, che avvenne presso il teatro alla Scala di Milano nell’estate del 1978, in occasione dei 200 anni di storia della Scala. E ad oggi, sappiamo che quel filmato non è andato perso, ma che continuerà a rievocare un importante pezzo di storia del Teatro milanese grazie a questo dvd.
Come dimenticare un cast d’eccezione come quello del 1978: la Civiltà incarna lo stereotipo della “prima ballerina assoluta” fine secolo. É graziosa, elegante, sicura e padrona della scena, un ruolo che a Carla Fracci calzava a pennello. Di grande pregnanza drammatica, contrassegnata da una condotta lineare e omogenea, è la figura della Luce, che venne interpretata dalla grande étoile, Anna Razzi. Lo schiavo invece era appannaggio del più grande ballerino del dopoguerra, Paolo Bortoluzzi. Ballerini e ballerine scaligeri, tra cui Barbara Geroldi, Annamaria Grossi, Mara Cavagnini, Bruno Telloli, Bruno Vescovo, Paolo Podini, Aida Accolla e Loredana Mapelli costituivano il corpo di ballo.
L’Excelsior fu forse il ballo italiano di maggior successo dell’Ottocento e sicuramente l’unico a rimanere in repertorio fino ai nostri giorni. Ne fu autore, come è noto, Luigi Manzotti, che nell’introduzione del libretto di sala del balletto, al lettore scrisse così:
“Vidi il monumento innalzato a Torino in gloria del portentoso traforo del Cenisio ed immaginai la presente composizione coreografica. É la titanica lotta sostenuta dal Progresso contro il Regresso ch’io presento all’intelligente pubblico milanese: è la grandezza della Civiltà che vince, abbatte, distrugge, pel bene dei popoli, l’antico potere dell’Oscurantismo che li teneva nelle tenebre del servaggio e dell’ignominia. Partendo dall’epoca della Inquisizione di Spagna arrivo al traforo del Cenisio, mostrando le scoperte portentose, le opre gigantesche del nostro secolo. Ecco il mio Excelsior che sottopongo al giudizio del colto Pubblico Milanese”.
Leonilde Zuccari