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Emiliano Pellisari presenta “Cantica II” al Teatro Bellini di Napoli

Dopo il successo di Inferno, Emiliano Pellisari, in collaborazione con il Teatro Mancinelli di Orvieto, presenta il suo nuovo spettacolo, ovvero il secondo episodio della trilogia sulla Divina Commedia: CANTICA II. Lo spettacolo, con Mariana Porceddu, Annalisa Ammendola, Giulia Consoli, Gabriele Bruschi, Yari Molinari e Patrizio Di Diodato, sarà in scena al Teatro Bellini di Napoli dal 25 febbraio al 6 marzo. Voci recitanti: Laura Amadei, Carla Ortensi e Marion Chiris; assistente alle coreografie: Mariana Porceddu; costumi: Yari Molinari e Noemi Wolfsdorf; disegno luci: Filip Mazzocchi. Se nell’Inferno i corpi nudi creavano l’architettura dello spazio ultraterreno, i protagonisti di Cantica II sono costumi, tessuti e oggetti. I danzatori non sono più soli, corpi nudi isolati o in gruppo, ma agiscono nello spazio per mezzo di attrezzi di scena: sono corpi che operano in un mondo sofisticato ed elegante, creando atmosfere di grande suggestione. Il Medioevo fantastico è rappresentato attraverso immagini allegoriche scandite da una musica tratta dal repertorio classico intervallato da sonorità contemporanee. Il Purgatorio rappresenta un passo evolutivo dell’ascesa spirituale dell’uomo religioso medievale che è accompagnato nel suo percorso dalla musica e dalle voci dei cori. L’uso del repertorio classico offre una carrellata straordinaria delle arie e dei brani ...

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Irina Dvorovenko e José Manuel Carreño all’unisono: “Sul palco cerchiamo di dare sempre il meglio di noi stessi”

Irina Dvorovenko e José Manuel Carreño non sono soltanto due stelle dell’American Ballet Theatre: sono due danzatori che amano condividere le loro esperienze, i loro timori e le loro convinzioni con chi, come me, li ha sempre visti così lontani e inafferrabili. Trenta minuti sono bastati per comprenderne le passioni, la dolcezza e soprattutto la forza che li contraddistingue e che li ha portati fino ai grandi palchi internazionali. Fermo e restando che quando danzano ci fanno quasi commuovere tanta è la loro bravura. Un plauso alla loro semplicità ma soprattutto alla loro dedication, sempre presente in ogni passo della loro carriera. Siete in Italia, al Teatro dell’Opera di Roma, per due serate: danzerete insieme nel celeberrimo “Lago dei cigni”, balletto che da sempre risveglia anche gli spettatori più pigri. Come vi sentite? ID: Sono molto felice: danzare in teatri importanti è sempre stato il mio sogno e, renderlo realtà, è sicuramente fantastico. Roma è una città magica, eterna: “Il lago dei cigni” che balleremo la renderà ancor più bella, non ho alcun dubbio. JMC: É una sensazione bellissima, lo devo proprio ammettere! Roma è una bellissima città, le persone che vengono a teatro sono molto calorose e questo mi ...

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Pinturas: l’omaggio del flamenco a Pablo Picasso

La struggente tristezza della danza andalusa famosa in tutto il mondo incontra l’audacia e la visionarietà dei quadri di Pablo Picasso in Pinturas, lo spettacolo che la compagnia FlamenQueVive presenterà sabato 19 febbraio presso il Teatro Moderno di Savignano sul Rubicone. La compagnia raccoglie musicisti e danzatori, per metà spagnoli e per metà italiani, che, dopo aver approfondito lo studio del flamenco nelle più importanti accademie spagnole, decidono nel 2000 di intraprendere un percorso che possa diffondere nel mondo la storia e la passione che stanno dietro l’arte del flamenco. Con la direzione artistica di Gianna Raccagni il gruppo continua a raccogliere successi nei migliori teatri e a presenziare nelle più importanti rassegne. In Pinturas l’accostamento tra uno dei personaggi più incisivi della cultura del Novecento quale è stato Pablo Picasso e le danze e le musiche della più tipica tradizione flamenca può sembrare ai più un interessante tentativo di unire due mondi diversi, lontani. Ma i più accorti sanno del coinvolgimento del pittore in spettacoli teatrali: era stato lui a realizzare per Léonide Massine scene e costumi storici, di cui sono tuttora usati quelli del 1919 per il Cappello a tre punte di De Falla. Si tratta quindi di ...

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Mauro De Candia: un giovane coreografo alla ribalta mondiale

Inizi a danzare a 9 anni e già a 10 la prima borsa di studio presso l’accademia Grace di Montecarlo: quali furono, in quell’occasione, i pensieri di un bambino di 10 anni che si scopre “enfant prodige”? Beh, 10 anni di età, e soprattutto appena un anno di danza, non ti danno la maturità di comprendere realmente se ci sono potenzialità o possibilità che in futuro il tuo sogno si realizzi, perché per me di quello si trattava: di un sogno; io ho sempre voluto ballare, è una passione che coltivo sin da piccolo, ma non c’era ancora in me quella coscienza di dire “sì, questo sarà il mio futuro”; per me è stato un po’come trovarsi in una fiaba, anche perchè Montecarlo ai miei occhi offriva un clima principesco, diverso dal mondo quotidiano al quale ero abituato. Con gli anni poi il processo di maturazione è proseguito, è venuta fuori in me una coscienza sulle mie reali capacità e tutto ha assunto dei contorni più definiti. È stato traumatico lasciare il tuo paese a quell’età? Io penso che sia traumatico anche quando si è più grandi: è come tagliare una pianta dalle proprie radici per innestarla in un’altra terra. ...

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Maria De Filippi: Errare humanum est, perseverare diabolicum

  Balletti, canzoni, litigi e disturbatori, è andata in onda ieri sera su canale 5 la settima puntata di Amici di Maria De Filippi. Una serata molto importante quella di ieri perché si è decretato il primo finalista di quest’anno che, con grande gioia degli amanti della danza, è stata la ballerina Giulia Pauselli.  Per una ballerina che si è aggiudicata fin da ora la finale, un’altra ha invece dovuto lasciare la trasmissione, Debora, componente della squadra blu. Una puntata impegnativa quella di ieri, non priva di colpi di scena come il malessere dell’opinionista Platinette dovuto, come  dichiarato dalla stessa, dal sentirsi eccessivamente inadeguata nel costume che indossava( un’improbabile versione di Odette).  Sempre Platinette si è resa partecipe di allegri siparietti con la conduttrice Maria De Filippi la quale sembra proprio aver preso a cuore la danza ed i suoi interpreti ed è per questo che ha deciso di indottrinare in materia anche la divertente opinionista. Peccato però che la De Filippi continui a tenere le sue lezioni di danza durante le esibizioni.  Già nella settimana precedente si era verificato un insolito episodio con la De Filippi che aveva iniziato a spiegare le difficoltà tecniche di una variazione di repertorio ...

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Il lago dei cigni nella versione di Carla Fracci, inclusi i vestiti!

 Al Teatro dell’Opera di Roma è in scena Il lago dei cigni nella versione di Galina Samsova. Versione da sempre prediletta dalla Signora della danza, Carla Fracci. Ma oltre al consueto allestimento, molti hanno notato che la Regina madre, interpretata da Lucilla Benedetti, indossava gli stessi abiti della Fracci. Abiti preziosi e ricchi di ornamenti, disegnati dal costumista Aldo Buti, che sono diventati nell’immaginario collettivo della danza, emblema e icona della “Divina Fracci”.  Nessuna sorpresa per l’allestimento, visto che comunque è di proprietà del Teatro dell’Opera. Nessuna sorpresa quindi, se sono stati utilizzati i stessi vestiti indossati da un’altra danzatrice. Ma, la più grande sorpresa l’ha avuta la Fracci, dal momento che pensava che il Teatro dell’Opera avesse avuto almeno il buon gusto di non utilizzare gli stessi abiti che aveva indossato lei per ben 10 anni. Forse era doveroso visto che non si trattava degli abiti di scena di una qualunque danzatrice ma, sempre e comunque, degli abiti di scena di una delle ultime dive del balletto Internazionale. Quello  che è certo è che la Fracci si sia molto risentita riguardo a questa questione. Leonilde Zuccari Scrivete a: leonilde.zuccari@giornaledelladanza.com

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I progetti di Dimitri Joude , Mathurin Bolze, Hedi Thabet e Sidi Larbi Cherkaoui a “Equilibrio – Festival della nuova danza”

Un appuntamento con tre importanti spettacoli attende gli appassionati di danza contemporanea: all’Auditorium Parco della Musica, teatro della settima edizione di Equilibrio.Festival della nuova danza, vanno in scena le pièces di Dimitri Joude, Mathurin Bolze, Hedi Thabet e Sidi Larbi Cherkaoui. Tre progetti di danza contemporanea e teatro-danza che non mancheranno di stupire tutti i partecipanti. Xebeche, progetto di Dimitri Jourde, nasce dal desiderio di interrogarsi sul mondo che ci viene mostrato attraverso i media e i giornali, sui sentimenti che si provano quando vengono lette informazioni che magari disgustano e al contempo scoraggiano. Una rappresentazione che permette di fare una breve introspezione e che lascia spazio ad un breve viaggio interiore. La pièce Ali, invece, è un intenso duetto tra due straordinari acrobati, Mathurin Bolze e Hedi Thabet. I due artisti indossano gli stessi abiti, sono simili ma allo stesso tempo diversi: uno ha due gambe, l’altro una sola, si soppesano, si trasportano a vicenda, fanno volar via le stampelle e iniziano a ballare e a fare acrobazie. Uno ha la potenza, l’altro la grazia. Ciascuno di loro ha bisogno dell’altro. Un esempio perfetto di aiuto reciproco e, perché no, di amicizia. Faun, terza rappresentazione in scena e creata ...

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Storia del grande ballerino: Don Lurio il piccoletto della Tv

Don Lurio ballerino e coreografo televisivo e teatrale, nato a New York nel 1927 come Donald Benjamin Lurio (in arte Don Lurio il “piccoletto” del varietà in bianco e nero) entra nelle case degli italiani nel 1957 debuttando in uno show in onda a Torino dal titolo Crociera d’estate di cui a curato le coreografie rimanendoci per circa quaranta anni. Inizia la sua carriera artistica in America come ballerino e aiuto coreografo con Jerome Robbins e Ted Shawn, poi con Roland Petit in Francia; dopo anni di vari spettacoli a Broadway si è trasferito a Parigi, dove apre una scuola di danza. Importando degli Stati Uniti quel suo stile fatto di danza, velocità e di umorismo, affascinando talmente tanto il pubblico francese che Don diventa il punto di riferimento del varietà e del musical. Ma il suo grande desiderio è scoprire l’Italia tanto che negli anni ’50 prende la sua valigia dei sogni e lascia Parigi. Sin dalle sue prime apparizioni nel nostro paese Don Lurio viene apprezzato dagli italiani e inizia per lui un periodo d’oro pieno di successi: Canzonissima (1959) di Garinei e Giovannini, con Delia Scala, Nino Manfredi e Paolo Panelli; Giardino d’Inverno (1961) varietà condotto dal ...

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In libreria: “Great Ballets of the Opéra National de Paris”,un cofanetto di tre DVD con i balletti del repertorio classico

Il repertorio classico è un mondo infinito di arte. I suoi numerosi balletti sono da sempre rappresentati, in tutta la loro magnificenza, dall’Opéra di Parigi. Questa volta vengono riproposti in un cofanetto di tre dvd per la Arthaus Musik. Nel primo figura “Paquita” , adattata alla compagnia parigina da Pierre Lacotte. Si tratta della ricreazione del balletto ideato da Joseph Mazilier e ripreso poi da Marius Petipa. La coreografia, in gran parte perduta, viene rielaborata da Lacotte che le conferisce nettezza, precisione rigorosa e purezza stilistica. Nel secondo dvd possiamo ammirare la precisione e la “pulizia” del corpo di ballo della compagnia francese nel riproporre “Notre Dame de Paris”. Ispirandosi al romanzo di Victor Hugo, Roland Petit ricrea sul palco la magia dell’ambiente gitano della periferia di Parigi. Emergono Isabelle Guérin nel ruolo della sensibile Esmeralda e Nicolas Le Riche, che si cimenta in un toccante Quasimodo. Sara nuovamente compito di Le Riche, nel terzo dvd, sempre sotto la maestranza di Roland Petit, interpretare “Le Jeune et la Mort”. Qui spicca uno dei temi fondamentali delle scene del secondo dopoguerra: l’esistenzialismo. Tre grandi balletti, che hanno fatto la storia della danza, dotati di una trama avvincente e resa unica dall’interpretazione ...

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Garrison, insegnate storico della trasmissione Amici ci da un’anticipazione sulla prossima puntata e ci dice apertamente cosa pensa delle coreografie di Marco Garofalo

Lo abbiamo incontrato in un momento particolare e cioè mentre era in corso un acceso dibattito con Marco Garofalo ma lui, Garrison, insegnante storico della scuola di Amici di Maria De Filippi ci ha concesso ugualmente questa intervista con la sua solita simpatia e disponibilità. Allora Garrison, la trasmissione sta volgendo ormai al termine di questa stagione, sei soddisfatto di com’è andata quest’anno? Sì molto, e devo dire che il mio intuito è stato quello giusto. Già all’inizio dell’anno avevo scelto Giulia Pauselli come mia allieva e posso dire che ho azzeccato pienamente la scelta perché lei è una ballerina molto versatile che mi permette di esprimermi coreograficamente  in più settori. Ti sei sempre affezionato molto ai tuoi allievi È la verità. Professionalmente parlando mi piace quando vedo questi ragazzi ballare le mie coreografie così come le ho pensate e questa non è una cosa semplice, spesso gli allievi sono immaturi oppure non riescono ad entrare in sintonia con me. Io mi affeziono a loro per quello che mi danno anche se a volte sono rimasto molto deluso. Ho notato che quando si offre tanto a persone sbagliate, poi ci può essere chi se ne approfitta e di questo rimango ...

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