Come ogni anno, l’ITI – International Theatre Institute chiede a un coreografo un messaggio per la Giornata Internazionale della Danza, che si svolge ogni anno il 29 aprile dal 1982. Dopo Israel Galvàn dell’anno scorso, il messaggio di quest’anno è una vera e propria poesia, scritta dall’artista e coreografo Lemi Ponifasio, originario delle Isole Samoa ma molto attivo in Nuova Zelanda, dove crea i suoi lavori basati su un ritmo decelerato, e su un’estetica estremamente personale, tra bianco e nero, chiariscuri e figure rituali che ridefiniscono totalmente il concetto di ciò che è convenzionale e ciò che non lo è. Di certo non è convenzionale il suo messaggio, scritto, appunto, in forma di poesia.
Questo il testo, nell’originale inglese e nella traduzione a cura di giornaledelladanza.com:
KARAKIA (Prayer) touch the cosmos the source of our divinity illuminating the face of the ancestors so we can see our children
woven above beside below unite all within our flesh and bones and memory
the Earth is turning humans in mass migration turtles gather in silent preparation the heart is injured
make dance a movement of love a movement of justice the light of truth |
KARAKIA (Preghiera) Tocca il cosmo La fonte della nostra divinità Che illumina I volti dei nostri antenati Cosicché possiamo vedere i nostri figli
Uniti sopra accanto sotto Uniti dentro In carne e ossa E memoria
La terra gira e trasforma Gli umani in migrazioni di massa Le tartarughe si raccolgono preparandosi silenziose Il cuore è ferito
Fate della danza Un movimento d’amore Un movimento di giustizia La luce della verità |
G.Pieropan
Foto: ITI, L. Ponifasio
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