Balletto classico preferito?
Il Lago dei Cigni.
Balletto contemporaneo preferito?
La Sagra della Primavera di Bausch, Bella Figura di Kylian.
Il Teatro del cuore?
Palais Garnier, Opéra di Parigi.
Un romanzo da trasformare in un balletto?
Lettera da una sconosciuta di Zweig.
Un film da cui trarre uno spettacolo di balletto?
L’Aurore (Murnau), Viale del Tramonto (Billy Wilder).
Il costume di scena che hai indossato e che hai preferito?
I costumi di Espada in Don Chisciotte (Georgiadis).
Quale colore associ alla danza?
Tutti.
Che odore ha la danza?
Sudore!
La musica più bella scritta per il balletto?
Il Lago dei Cigni.
Il film di danza imperdibile?
Don Chisciotte (Noureev Aldous).
Due miti della danza del passato, maschile e femminile?
Anthony Dowell e Noella Pontois.
Il tuo “passo di danza” preferito?
Giri in doppio assemblé. Atteggiamento renversé. Déroulés (chaînés).
Chi avresti voluto essere nella vita reale tra i personaggi del grande repertorio del balletto classico?
Des Grieux (Manon).
Chi è stato il genio per eccellenza dell’arte coreografica?
Jerome Robbins.
Ripensandoci, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti?
Grazie per aver dato un senso alla mia vita.
Tre parole per descrivere la disciplina della danza?
Introspezione, Sensazioni, Trascendenza.
Come ti vedi oggi allo specchio?
Realizzato e libero nell’espressione del movimento, pur sentendomi più vecchio e fragile nel mio corpo fisico.
Michele Olivieri
Foto di Sébastien Tavarès Gomes
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