Il balletto classico preferito?
Lago dei cigni.
Il balletto contemporaneo prediletto?
Petite Mort di Kylian.
Il Teatro del cuore?
Tokyo Bunka Kaikan.
Un romanzo da trasformare in balletto?
Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen.
Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto?
Il conte di Montecristo.
Il costume di scena indossato che hai preferito?
L’uccello di fuoco.
Quale colore associ alla danza?
Rosso.
Che profumo ha la danza?
Un misto di parquet cerato, velluto, sudore, calore.
La musica più bella scritta per balletto?
Romeo et Juliette di Prokoviev.
Il film di danza irrinunciabile?
Center Stage.
Due miti della danza del passato, uomo e donna?
Maurice Béjart e Sylvie Guillem.
Il tuo “passo di danza” preferito?
Jeté entrelacé.
Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio di balletto classico?
Mayerling.
Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica?
William Forsythe.
Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti?
Le direi grazie e che l’arte della danza rimanga sempre viva.
Tre parole per descrivere la disciplina della danza?
La danza è una disciplina completa che mobilita il corpo e la mente. Richiede un impegno totale, ma offre anche immense soddisfazioni e una libertà di espressione unica. È un equilibrio tra “lavoro, passione e miglioramento personale”.
Come ti vedi oggi allo specchio?
Vedo un uomo che ha realizzato il suo sogno, esprimendosi attraverso la danza per trent’anni. Ora sono alla guida della Compagnia, un nuovo ruolo in cui metto la stessa passione.
Michele Olivieri
Foto di © Anoush Abrar
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