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Tag Archives: Maurice Bejart

Il Mandarino Meraviglioso: storia, personaggi, curiosità e trama

La pantomima in un atto composta composta da Béla Bartók tra il 1918 e il 1919 è basata su un racconto scritto da Melchior Lengyel. La prima esecuzione avvenne il 27 novembre 1926 all’Opernhaus di Colonia (Germania) con regia, scenografia, costumi di Hans Strobach e, come interpreti, Ernst Zeiller (Mandarino), Wilma Aug (ragazza), Hans Robert (vecchio cavaliere), Helmut Zehnpfenning (giovane), Josef Horn, Hans Salomon, Josef Weiser (tre malviventi). La versione originale della partitura era affidata all’azione mimica con ampi segmenti musicali in forma recitativa per restituire in toto la messa in atto. Le riletture successive hanno condotto la partitura ad una forma nettamente più sinfonica. Il debutto scatenò una sommossa e una palpabile insofferenza tanto che Bartók non ebbe mai più l’occasione di vedere la sua creazione in scena. La trama è ambientata nella periferia di una metropoli dove tre malviventi costringono una ragazza ad adescare uomini, da una finestra, per poi aggredirli e derubarli una volta entrati nella stanza. Il primo a cadere nel tranello è un anziano nobile decaduto che rivolge alla giovane grottesche avances; non avendo denaro viene subito liquidato dai tre che lo gettano dalla finestra dopo avergli rubato i pochi spiccioli dalle tasche. Arriva poi ...

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La Bayadére: storia, personaggi, curiosità e trama

“La Bayadére” ovvero “la danzatrice del tempio” catalogato come “balletto-sinfonico” è uno di quei titoli che incarnano appieno la concezione della danza classica e della sua disarmante purezza grazie ad un racconto epico di amore e vendetta divina. Ambientato nell’antica India, indica un altrove dove l’esotismo si tramuta in un riflesso culturale che mira ad esaltare e ad imitare usi, forme, suggestioni e misteri di paesi lontani. Questo tema era particolarmente in voga nell’arte del balletto intorno al XIX secolo. Nel 1838 una compagnia di danzatori indiani fece tappa a Parigi con autentiche bayadere (termine coniato dagli occidentali – in special modo dai viaggiatori – in riferimento alle danzatrici indiane che si esibivano in feste e cerimonie religiose e profane) e l’interesse per l’esotico aumentò confermando il fascino delle genti europee nei riguardi dell’Oriente. Il balletto “La Bayadère” nella sua forma originale si dipana in quattro atti su musica di Léon Minkus e coreografia di Marius Petipa il quale si lasciò ispirare da più fattori: sicuramente dalle cronache lette sulla stampa nel 1875 a proposito della visita del Principe di Galles in India, senza tralasciare la suggestione tratta dal balletto “Sakountala” di suo fratello Lucien su libretto di Théophile Gauthier ...

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Intervista esclusiva a Larrio Ekson: leggenda della danza

Nato ad Harlem, da padre indonesiano e madre di origine messicana con radici indiane (Apache e Seminole), Larrio Ekson inizia a ballare contro il consiglio del padre. Ottiene una borsa di studio per studiare danza grazie ad un mecenate. Nel 1970, arriva a Parigi come turista e prende lezioni da Nina Vyroubova, già étoile del balletto dell’Opéra e del “Balletto del Marchese de Cuevas”. Accompagna sul palco cantanti come Dalida o Nicole Croisille. Dal 1975 al 1980 ha fatto parte del gruppo di ricerca per il “Balletto dell’Opéra” guidato da Carolyn Carlson. Seguendo la grande coreografa danza alla Fenice di Venezia dove viene nominato étoile, poi crea le proprie coreografie. Larrio Ekson ha partecipato a numerosi film pubblicitari, tra cui uno in Giappone; ha partecipato a sfilate. Interprete dei più grandi coreografi (Robert Cohan, Louis Falco, Paul Taylor, Frederick Ashton, May O’Donnell, James Warring e Jiří Kylián), è stato in particolare il brillante interprete di “King Lear-Prospero” di Maurice Béjart nel 1994. Bartabas gli ha chiesto di interpretare il ruolo di Macbeth per lo spettacolo al Bassin de Neptune a Versailles dal titolo “Les Juments de la nuit”, liberamente ispirato al film di Akira Kurosawa. Insegnante di fama internazionale, richiesto ...

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Intervista a Oliviero Bifulco, coreografo dei “Ballabili di Verdi”

In occasione dell’apertura, dopo la pausa estiva, del Teatro Fraschini di Pavia abbiamo incontrato Oliviero Bifulco che si è cimentato per la rassegna “Preludi d’autunno” con le coreografie per “I Ballabili di Verdi” (in scena sabato 14 settembre alle ore 21) con un gruppo di danzatori formato da Alessia Giacomelli (già ballerina presso la “Johan Inger Youth project”), Francesco Simeone (già ballerino del “Ballet du Preljocaj” e ora dello “Scapino Ballet Rotterdam”), Angelo Minacori (già ballerino dell’“Opéra di Parigi” e di “Gauthier Dance”), Sophia Ferrillo (ballerina di “Metamorphosis Dance”), Sofia Bonetti (danzatrice del “Balletto di Toscana”) e Giovanni Russo (danzatore presso “Pulse Programme” e “Opus Ballet”). I ballabili in programma sono estratti da opere che Giuseppe Verdi ha scritto o adattato per il pubblico francese, abituato ad assistere a spettacoli in cui la danza non poteva mancare. “Les Vêpres Siciliennes” è un vero e proprio grand-opéra. L’opera, andata in scena per la prima volta a Parigi nel 1855, è ambientata nella Palermo del XIII secolo e narra degli eroici tentativi dei siciliani di liberare l’isola dall’occupazione francese. “L’allegoria delle stagioni” è a tutti gli effetti un balletto rappresentato durante una festa che si tiene nel palazzo del governatore Guy de ...

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Balletti nell’arte coreografica: Boléro

Nel 1928 il compositore Maurice Ravel compose la partitura del “Boléro” per la “Compagnia Ida Rubinstein”. La prima assoluta avvenne nel novembre del 1928 presso l’Opéra di Parigi su coreografia di Bronislava Nijinska con le scene e i costumi firmati da Alexandre Benois. In scena Ida Rubinstein, Anatole Viltzak, Alexis Dolinoff, Eugene Lapitzky, Tomi Ungerer. In seguito questa creazione venne ricostruita con l’aiuto di Hillary Mitchell dalla “Maris Liepa Charitable Foundation” per il progetto “Les Saison Russes” con la regia di Andris Liepa. Altre numerose versioni sulla musica di Ravel hanno poi visto la luce. Il balletto entrò nel repertorio dell’Opéra il 31 dicembre del 1941 con la coreografia di Serge Lifar, scene e costumi disegnati da Léon Leyritz, con interpreti Suzanne Lorcia (Marilèna), Serge Lifar (Torero) e Serge Peretti (Spontano), ripreso nel 1947 con Espanita Cortez, José Estrada e Michel Renault. All’Opéra-Comique di Parigi nel giugno del 1932 la compagnia dei “Ballets Russes” propose il titolo con le scene e i costumi di Natal’ja Gončarova su coreografia di Bronislava Nijinska. In scena la stessa Bronislava insieme ad Anatole Wilsak, Tadéo Slawinsky e Igor Schwezoff. La storia si svolge in una taverna della Andalusia dove una giovane gitana danza sopra ...

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Balletti nell’arte coreografica: La morte del cigno

  In origine chiamato “Il cigno” o “Il cigno morente” è un assolo di Michel Fokine su un brano musicale firmato da Camille Saint–Saëns, tratto da “Il carnevale degli animali” (assolo per violoncello “Il Cigno”). Venne ideato e coreografato nel 1901 espressamente da Fokine per la grandiosa artista e prima ballerina Anna Pavlova che fu subito d’accordo. Per la sua interiorizzazione si ispirò ai cigni che aveva visto nei parchi pubblici e alla poesia di Alfred Lord Tennyson “The Dying Swan” scritta nel 1830. L’assolo con il titolo “Il Cigno” lo portò in scena al debutto in un Gala a Pietroburgo presso un circolo privato e in seguito il 22 dicembre 1907 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo con il titolo definitivo “La morte del cigno”. Riscosse enorme successo grazie ai suoi celebri “pas de bourrèe suivi” e ai “ports de bras” che restituivano appieno il batter d’ali (in circa quattro minuti di esecuzione). La miniatura rappresenta la trasfigurazione esistenziale nell’ambito delle esperienze spirituali e ha trasmesso fin da subito empatia ed emotività allo spettatore. Una leggenda segnala che i cigni all’avvicinarsi della morte anziché spegnersi mestamente, emettano la felicità con canti maggiormente melodiosi e straordinari di quelli della loro ...

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“La Musa della danza, Auguri Carla!”: Il Teatro San Carlo di Napoli omaggia Carla Fracci

“Ricordiamo Carlina” in omaggio a Carla Fracci

Giovedì 27 giugno dalle ore 17,30 presso l’Auditorium della Mole Vanvitelliana ad Ancona verrà reso omaggio alla grande étoile Carla Fracci, a cura di Fidapa Ancona-Riviera del Conero in collaborazione con il Comune del capoluogo marchigiano. Il programma ad ingresso libero sarà così articolato, saluti e introduzione con Anna Maria Bertini (Assessore alla Cultura del Comune di Ancona), Cristina Gorajski Visconti (Presidente Fidapa Ancona- Riviera del Conero), Patrizia Bianchi modererà l’incontro (Past Presidente Fidapa Ancona- Riviera del Conero). In collegamento interverranno il Maestro Beppe Menegatti che parlerà sul “nostro progetto di una compagna nazionale italiana di danza”, a seguire Luisa Signorelli tratterà il tema “non solo danzatrice ma mente e anima della compagnia Ex-Ballet”, ed Elena D’Aguanno converserà su “Danza parità di genere? Ruoli, competenze e opportunità”. Dopo la presentazione storico-tecnica sarà la volta della visione del balletto “Giselle” con Carla Fracci al fianco di Erik Bruhn. Carla Fracci (Milano, 20 agosto 1936 – Milano, 27 maggio 2021) è stata una delle più importanti ballerine della Storia. Muove i primi passi nel mondo tersicoreo con le maestre Edda Martignoni, Vera Volkova, Paolina Giussani, Esmée Bulnes, diplomandosi nel 1954 presso la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala. Nel 1955 partecipa ...

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“ParmaDanza 2025” in una nuova veste al Teatro Regio

Cinque gli appuntamenti di “Parma Danza 2025”: da gennaio maggio, con compagnie di danza nazionali e internazionali che offrono un ampio e vario panorama del balletto e della danza contemporanea. La “Compañia Antonio Gades” inaugura Parma Danza mercoledì 5 febbraio ore 20.30. Punto di riferimento tra i più importanti al mondo della danza spagnola e del flamenco, la compagnia torna al Teatro Regio di Parma con un titolo iconico del suo repertorio, “Carmen”, con la coreografia, il soggetto e le luci di Antonio Gades e Carlos Saura, la scenografia di Antonio Saura, su musiche di Antonio Gades, Antonio Solera, Ricardo Freire, Georges Bizet, Manuel Penella e Jose Ortega Heredia. “Carmen” è il terzo balletto narrativo di Antonio Gades dopo “Don Giovanni” e “Bodas de Sangre”, ispirato al racconto di Merimée. “Carmen è una donna libera e non considera i suoi sentimenti come una proprietà privata – afferma Gades. Ha una considerazione così alta del concetto di libertà che preferisce morire piuttosto che perderla. È sempre stata considerata frivola, in realtà Carmen possiede un forte senso di appartenenza di classe e una gran nobiltà d’animo. Merimée ha portato Carmen in Francia, noi l’abbiamo riportata in Spagna”. Alina Cojocaru sarà la protagonista ...

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Una vita per la danza Éric Vu-An: stella tra le stelle

Molteplici personalità del mondo culturale e dello spettacolo, figure internazionali della danza, gente comune, istituzioni, fondazioni, enti lirici, compagnie di danza, tra cui “Ballet Nice Méditerranée”, “Teatro alla Scala”, “Opéra National de Paris”, “Les Ballets de Monte-Carlo”, “Fondation Maurice Béjart” e “Béjart Ballet Lausanne”, hanno ricordato in questi giorni la straordinaria levatura artistica di Éric Vu-An scomparso prematuramente l’8 giugno 2024. Era nato il 3 gennaio 1964 a Parigi con origini vietnamite da parte del padre adottivo (quello naturale era di Guadalupa). Da sempre aveva voluto danzare, era il suo desiderio più grande. Infatti a soli cinque anni entra nello Studio di Rue de Tournon a Parigi e prende la sua prima lezione di classica da Madame Edith George (maestra di danza di origini italiane, il cui vero nome era Adèle Marie Romana Lazzarotto che fu in precedenza ballerina, cantante e attrice anche nel celebre film musicale “Folies-Bergère” diretto da Henri Decoin con Eddie Constantine e Zizi Jeanmaire). Nel 1974 Éric Vu-An prende parte al Concorso per l’ammissione alla “Ecole de Danse de l’Opéra National de Paris” sostenendo l’audizione da solo senza accompagnamento di un insegnante, convinto che l’arte di Tersicore fosse la sua unica e insostituibile guida. La Scuola ...

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Addio a Eric Vu-An: il mondo della danza piange la sua scomparsa

Il mondo della danza esprime il proprio cordoglio per la dipartita di Eric Vu-An, danzatore, coreografo di caratura internazionale, direttore artistico del Ballet Nice Méditerranée. Nato a Parigi, Éric Vu-An è entrato alla Scuola di danza dell’Opéra di Parigi nel 1974. Rudolf Nureyev lo dirige, all’età di 19 anni, nel ruolo di Basilio nel Don Quichotte, poi gli affida vari ruoli in Romeo e Giulietta e ne Il Lago dei Cigni. È stato uno degli interpreti preferiti di Maurice Béjart, il quale lo aveva scelto per impersonare l’eletto nella Sagra della Primavera e come  protagonista del Bolero, prima di realizzare per lui la coreografia  intitolata Mouvement-Rythme-Étude nel 1985 e Arépo nel 1986. La sua carriera è stata planetaria. Nel 1987 Rudolf Nureyev gli offre un contratto da solista ospite permanente dell’Opéra di Parigi, dove interpreta i grandi ruoli del repertorio Le jeune Homme et la Mort, Intermittences du cœur di Roland Petit, Il sogno di una notte di mezza estate di John Neumeier, Les Mirages di Serge Lifar, Études d’Harald Lander, Rubini di Georges Balanchine, In the Middle Somewhat Elevated di William Forsythe o ancora  L’après-midi d’un Faune  di Vaslav Nijinski. Nel 1995 viene nominato direttore artistico del Balletto del Grand Théâtre di Bordeaux e firma una nuova versione del Don Quichotte. Nello stesso periodo, Claude Bessy lo chiama in veste di professore ospite alla Scuola di Ballo dell’Opéra di ...

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