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Tag Archives: Maurice Bejart

Alessandra Ferri e Gil Roman in “The Chairs” di Maurice Béjart

Dall’11 al 13 febbraio la compagnia Béjart Ballet de Lausanne presenta un ricco programma. Per l’occasione vengono presentati quattro balletti: Alors on Danse!, l’ultimo pezzo coreografico di Gil Roman, The Chairs, il balletto di Maurice Béjart interpretato dalla stella Alessandra Ferri e Gil Roman, Bye bye baby blackbird, creato dal coreografo ospite Joost Vrouenraets, e L’Oiseau de Feu di Maurice Béjart. leggendo questo programma, Gil Roman regala un momento di leggerezza con la sua ultima creazione, Alors on Danse…!. Una serie di coreografie articolate attorno alla tecnica classica che dedica a Patrick Dupond.  Seguirà The Chairs dopo Ionesco, balletto che Maurice Béjart creò nel 1981 durante una tournée in Brasile per Laura Proença e lui stesso, poi ripreso da Marcia Haydée e John Neumeier a Bruxelles. Sul palco dell’Opera, Gil Roman e la stella della danza Alessandra Ferri . Redazione

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Ouverture scoppiettante a ParmaEstate 2016 col Béjart Ballet Lausanne

Audizione Béjart Ballet Lausanne per ballerine e ballerini classici

Béjart Ballet Lausanne è un punto di riferimento, sin dalla sua nascita nel 1987, nel mondo coreografico. Scelto come suo successore da Maurice Béjart, Gil Roman guida la compagnia e ne preserva l’eccellenza artistica, dalla scomparsa del maestro nel 2007. Per completare la compagnia, il Béjart Ballet Lausanne cerca ballerine e ballerini con un alto livello di formazione classica. Data dell’audizione : 9 gennaio 2022 Scadenza iscrizioni: 17 dicembre 2021 Curriculum della domanda , foto (ritratto + foto a figura intera) e video da inviare a: audition@bejart.ch La conferma e le informazioni verranno inviate via e-mail INFO –  https://www.bejart.ch/

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Teatro Regio di Torino presentata la nuova stagione di Balletto 2022

«È con sincera emozione che, a tredici mesi dal mio arrivo al Teatro Regio, annuncio la Stagione d’Opera e di Balletto 2022, una Stagione lunga dodici mesi che ci vedrà tornare finalmente nel nostro Teatro!» dichiara Rosanna Purchia, Commissario Straordinario del Teatro Regio, che aggiunge: «è un sollievo poter tornare al Regio e a prospettive “aperte” e “luminose”, è il nostro ritorno alla normalità, dopo il lungo periodo di angoscia, difficoltà, ma anche di duro impegno. È il nostro ritorno al 100%». È stata presentata, lo scorso giovedì 20 ottobre, la Stagione d’Opera e di Balletto 2022 del Teatro Regio di Torino. Dicembre, come da tradizione, è tempo di balletto e ospiteremo la Compagnia di Balletto dell’Opera di Tbilisi per ben 16 date: dal 4 all’11 dicembre Carmina Burana, una nuova creazione su musica di Carl Orff e dal 16 al 23 Lo Schiaccianoci su musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij con la coreografia di Aleksej Fadeečev e Nina Ananiashvili, direttrice della Compagnia di Balletto. Gli spettacoli vedranno il coinvolgimento delle masse artistiche del Teatro al completo: Orchestra, Coro e Coro di voci bianche del Regio che, con i rispettivi Direttori Andrea Secchi e Claudio Fenoglio, saranno coinvolti nell’intera Stagione dimostrando così l’alto livello raggiunto. New entry per il palcoscenico del Regio Opera Festival: il balletto, cui dedicheremo il mese di settembre. Dall’8 al 10 avremo ...

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Alessandra Ferri al Royal Ballet per i suo 40 anni di carriera

Alessandra Ferri al Royal Ballet,  dopo il grande successo riscosso in Italia, con L’Heure Exquise, arriva a Londra dal 15 al  23 ottobre 2021 per festeggiare il 40° anniversario di carriera, un viaggio di successi e grande danza. Con L’Heure Exquise, basato su Oh, les beaux jours, uno dei momenti più alti del teatro di Samuel Beckett, Alessandra Ferri celebra i quarant’anni di carriera interpretando un ruolo significativo, giusto e emozionante per l’artista che è ora: Winnie, la ballerina “âgée” immaginata da Maurice Bejart nel 1998 per Carla Fracci che nella sua malinconica solitudine vive nei gioiosi ricordi dei suoi giorni felici. Lo spettacolo fu infatti creato per Carla Fracci e Micha van Hoecke al Teatro Carignano di Torino il 13 settembre 1998 in co-produzione con l’Ensemble di Micha van Hoecke e il Torinodanza Festival. Il ruolo della protagonista, immaginato da Béjart nel 1998 per Carla Fracci è assolutamente fantastico – continua Alessandra Ferri− la sua Winnie è una ballerina “âgée” che, nella sua malinconica solitudine, vive nei gioiosi ricordi dei suoi giorni felici. iI suo Willy, all’epoca interpretato da Micha van Hoecke, è un suo ex-partner e la famosa collina di sabbia che la sommerge è una montagna di vecchie scarpette da punta. Dopo la creazione a Torino il balletto è stato rappresentato raramente, proprio perché ha ...

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Alessandra Ferri dopo 33 anni incanta Torinodanza

Alessandra Ferri festeggia il 40esimo anniversario da quando entrò al Royal Ballet di Londra, avvio di una straordinaria carriera che nel 1985 la portò anche all’American Ballet Theatre di New York, voluta da Michail Baryšnikov. Con L’Heure Exquise, basato su Oh, les beaux jours (Giorni felici), uno dei momenti più alti del teatro di Samuel Beckett, Alessandra Ferri celebra i quarant’anni di carriera interpretando un ruolo significativo ed emozionante per l’artista che è ora: Winnie, la ballerina “âgée” immaginata da Maurice Bejart nel 1998 per Carla Fracci, che nella sua malinconica solitudine vive nei gioiosi ricordi dei suoi giorni felici. Un gioiello coreografico novecentesco per celebrare 40 anni di carriera  e onorare la storia del Torinodanza Festival. A 23 anni esatti dall’edizione firmata dal grande coreografo Maurice Béjart per la rassegna torinese, l’étoile internazionale Alessandra Ferri riporta in scena accanto al danzatore Carsten Jung, già Principal nell’Hamburg Ballet John Neumeier, L’HEURE EXQUISE. Variazioni su un tema di Samuel Beckett “Oh, les beaux jours”.  Nel 2021 sono 40 anni da quando sono entrata al Royal Ballet a Londra iniziando così il mio viaggio artistico – racconta Alessandra Ferri –. Per festeggiare con il pubblico questo traguardo, cercavo un ruolo significativo, mai interpretato, giusto ed emozionante per l’artista che sono ora. Riordinando il mio archivio, ho trovato una pagina ...

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Alessandra-Ferri

Torinodanza: Alessandra Ferri celebra 40 anni di carriera con “L’Heure exquise” di Maurice Béjart

Un gioiello coreografico novecentesco per celebrare 40 anni di carriera coreutica e onorare la storia del Torinodanza Festival. A 23 anni esatti dall’edizione firmata dal grande coreografo Maurice Béjart per la rassegna torinese, l’étoile internazionale Alessandra Ferri riporta in scena accanto al danzatore Carsten Jung, già Principal nell’Hamburg Ballet John Neumeier, L’HEURE EXQUISE. Variazioni su un tema di Samuel Beckett “Oh, les beaux jours”. Lo spettacolo, che Torinodanza presenta lunedì 13 e martedì 14 settembre, alle 20.45, al Teatro Carignano, ricostruisce lo straordinario capolavoro che il 13 settembre 1998 Béjart concepì sul medesimo palco per Carla Fracci e Micha van Hoecke. Con L’Heure Exquise, proposto per la prima volta al Ravenna Festival lo scorso giugno nell’allestimento rimontato da Maina Gielgud su gentile concessione della Fondation Maurice Béjart, Alessandra Ferri festeggia il 40esimo anniversario da quando entrò al Royal Ballet di Londra, avvio di una straordinaria carriera che nel 1985 la portò anche all’American Ballet Theatre di New York, voluta da Michail Baryšnikov. Un’occasione unica per aggiungere un altro personaggio – questa volta in sintonia con la sua piena maturità artistica – alla galleria di ritratti femminili da lei interpretati, dopo Virginia Woolf (Woolf Works), Eleonora Duse (Duse) e Léa (Chéri).   L’HEURE EXQUISE è prodotto da AF DANCE in coproduzione con Ravenna Festival e The Royal Ballet, ...

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“La danza è musica, canto, parola, poesia”. Lo ripeteva spesso Micha van Hoecke

“La danza è musica, canto, parola, poesia”. Lo ripeteva spesso Micha van Hoecke. Micha van Hoecke nasce a Bruxelles, il padre era un pittore belga e la madre una cantante russa; studia a Parigi con Olga Preobrajenskaya e nel 1960 fa parte della Compagnia di Roland Petit. In questo stesso periodo svolge anche attività come attore di cinema (“Les loup dans la bergerie”, “Samdi soir”, “Le petit garcon de l’ascenseur” e numerosi altri). Entra a far parte del “Ballet du XXè siècle” di Maurice Béjart. Van Hocke credeva in un teatro totale e aveva scelto l’Italia per realizzare il suo sogno: “La danza è al di là di ogni tecnica. Il danzatore è per me espressione di un’umanità e non di una forma” Entra a far parte del “Ballet du XXè siècle” di Maurice Béjart Nel 1979 viene nominato direttore artistico della Scuola Mudra, centro di formazione per artisti a Bruxelles. Nel 1981 cura le coreografie del film “Bolero” di Claude Lelouch. Quello stesso anno, con alcuni ballerini della scuola Mudra, fonda l’Ensemble di Micha van Hoecke, compagnia di danza contemporanea. Ha collaborato con famose artiste come Carla Fracci, Ute Lemper, Luciana Savignano, e con registi del calibro di Luca Ronconi, Liliana Cavani, Roberto De Simone, e ha stretto un particolare sodalizio con il ...

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Addio a Micha van Hoecke: il grande coreografo tra danza e magia

  Addio al grande coreografo Micha van Hoecke, si è spento oggi nella serata di sabato 7 agosto, all’età di 77 anni all’ospedale di Massa. Nasce a Bruxelles, il padre era un pittore belga e la madre una cantante russa; studia a Parigi con Olga Preobrajenskaya e nel 1960 fa parte della Compagnia di Roland Petit. In questo stesso periodo svolge anche attività come attore di cinema (“Les loup dans la bergerie”, “Samdi soir”, “Le petit garcon de l’ascenseur” e numerosi altri). Entra a far parte del “Ballet du XXè siècle” di Maurice Béjart. Nel 1979 viene nominato direttore artistico della Scuola Mudra, centro di formazione per artisti a Bruxelles. Nel 1981 cura le coreografie del film “Bolero” di Claude Lelouch. Quello stesso anno, con alcuni ballerini della scuola Mudra, fonda l’Ensemble di Micha van Hoecke, compagnia di danza contemporanea. Ha collaborato con famose artiste come Carla Fracci, Ute Lemper, Luciana Savignano, e con registi del calibro di Luca Ronconi, Liliana Cavani, Roberto De Simone, e ha stretto un particolare sodalizio con il Maestro Riccardo Muti che ha dato vita a tante produzioni di rilievo e prestigio. Ha creato coreografie per numerosi teatri e festival tra i quali: Teatro dell’Opera di Roma, Teatro alla Scala di Milano, Teatro San Carlo di Napoli e per il Festival ...

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Luciana Savignano icona assoluta in “Bolero”

In principio fu il ‘Bolero’ di Maurice Béjart: esaltazione dell’erotismo allo stato puro, sensualità dirompente, ritmo alienante e travolgente. In scena Luciana Savignano, icona assoluta della danza internazionale, nata alla Scala, si è rivelata vestale inimitata e inimitabile dell’altra danza, quel flusso potente di correnti creative che hanno cercato una sintonia costante con la nostra epoca. Un corpo diverso dalle morbidezze del balletto classico che ha reso moderno e inedito il suo modo di danzare. Celebri coreografie di Béjart, come il Bolero, sono diventate in Italia grandi successi, replicati all’infinito, proprio attraverso la Savignano, grazie alla sua forza magnetica da incantatrice di serpenti. Nella sua lunga carriera ha collaborato con coreografi come Paolo Bortoluzzi e Jorge Donn, (patners indimenticabili) con Louis Falco, J. Butler, Roland Petit, Amedeo Amodio, Birgit Cullberg, A. Aley, Uwe Scholz, J. Russillo, D. Foreman, Glen Tetley, Robert North, J Iancu. La Savignano danzerà su musiche di Ravel rivisitate da Enrico Gabrielli, polistrumentista e compositore tra le figure più importanti della scena musicale italiana contemporanea. In Bolero –Prigionia di un amore la versione ipersensuale di Bejart lascia il posto a una trasposizione più intimistica in cui l’afflato di libertà diviene un urlo di prigionia. L’urlo che squarcia ...

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Rudra Béjart Lausanne sospende le sue lezioni

La scuola-laboratorio Rudra Béjart Lausanne ha annunciato il 28 maggio la sospensione delle sue lezioni a seguito della decisione del consiglio di amministrazione della Fondazione Béjart Ballet Lausanne di rescindere i contratti di lavoro, come riporta il giornale Le Figaro. La scuola di danza, fondata nel 1992 da Maurice Béjart , forma una quarantina di studenti dai 16 ai 20 anni provenienti da tutto il mondo. La Fondazione ha avviato lo scorso febbraio una verifica, durante la quale  hanno rilevato una serie di “fatti e comportamenti”,  che il Consiglio di Fondazione non ha voluto rivelare. Da parte sua, il Consiglio ” affronterà il rinnovamento della gestione, l’istituzione di un quadro per garantire l’educazione al rispetto dei valori educativi che regolano la sua missione e il rafforzamento dei suoi legami con il Béjart Ballet Lausanne “. Farà quanto in suo potere affinché la Scuola possa riaprire i battenti entro un anno con una rinnovata gestione sulla base di un legame più stretto con l’azienda.  © www.giornaledelladanza.com  

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