Gli ultimi appuntamenti del festival di danza contemporanea Interplay si spostano sul web, come era già avvenuto con l’innovativo format della prima parte di questa edizione del festival lo scorso maggio.
L’inevitabile decisione, alla luce dell’ultimo DPCM e del lockdown imposto alla Regione Piemonte, è stata presa dal festival diretto da Natalìa Casorati che ha dovuto reinventarsi ancora una volta. Le serate del 18 e 19 novembre previste al Cubo Teatro e quella del 27 novembre alla Lavanderia a Vapore si svolgeranno dunque sulla DIGITAL ZOOM ROOM di Mosaico Danza, un palcoscenico virtuale dove artisti e spettatori potranno ritrovarsi per una esperienza di danza e condivisione.
Ogni serata sarà introdotta e condotta da un curatore, si aprirà con un’intervista all’artista cui seguirà la proiezione di un estratto video dello spettacolo. Solo al termine dello spettacolo verranno accese le luci, cioè aperti i microfoni e riattivate le telecamere dei 40 spettatori che parteciperanno e si saranno prenotati per partecipare, e in presenza digitale tutti sono invitati a intervenire in un dibattito finale tra pubblico, artisti e curatori.
Il 18 novembre il palcoscenico virtuale di Interplay Diffuso ospita Sara Sguotti con lo spettacolo Space Oddity. Introduce la serata il critico Simone Pacini (fattiditeatro), che dialognerà con l’artista prima della presentazione di un estratto video dello spettacolo. Al termine il pubblico è invitato a intervenire liberamente. Lo spettacolo è puro movimento, si ispira alle influenze del mondo circostante, vive della relazione con lo spazio, il tempo e le persone che decidono di esporsi. Una performance che nasce per il pubblico e che nella dimensione virtuale trova una diversa lettura. Partendo dall’estetica del luogo e arrivando all’intimo dell’individuo, lega ciò che è lontano con ciò che è vicino, connessioni invisibili che vivono soltanto dell’immaginazione dell’individuo.
Il giorno successivo, giovedì 19 novembre, sarà ancora Simone Pacini a introdurre la serata in dialogo con la compagnia Dewewi Dell prima della presentazione di un estratto di Deriva Traversa, uno spettacolo che racconta in danza lascito di un mestiere antico, quello del pastore, per esplorare il tema della solitudine propria della vita di chi intraprende questo lavoro. L’eco delle voci per richiamare il bestiame imitano il suono del vento e trasmettono oralmente la tradizione, generazione dopo generazione. La compagnia si muove a cavallo fra danza e teatro di ricerca facendo base a Cesena, Berlino e Vilnius. Nei loro lavori la coreografia ha uno stile tagliente e un glossario primitivo, continuamente ispirata e alimentata dalle immagini della storia dell’arte e del regno animale. Al termine il pubblico è invitato a intervenire liberamente
Anche l’attesissimo appuntamento con Chiara Bersani del 27 novembre è confermato in versione digitale, nella Digital Zoom Room di Mosaico Danza. Dopo l’introduzione con il dialogo con un esperto di danza, Seeking Unicorns è la storia di un unicorno, una creatura mossa dal desiderio di affermare la propria presenza nel mondo. Chiara Bersani continua il suo studio sul corpo, custode di una storia unica e irripetibile. Un corpo che si identifica come entità percettiva dell’altro, come magnete, influenzato dalla rivoluzionaria manipolazione delle distanze tra gli individui. L’unicorno è un animale mitologico, pur non avendo una forma definita nei miti in cui viene raccontato: talvolta ha forma di bue e talvolta di cavallo.
L’ingresso per gli spettacoli virtuali di questo scorcio di Interplay Diffuso è gratuito, ma limitato a 40 spettatori per serata. Per partecipare è necessario prenotarsi scrivendo una mail a interplayprenotazioni@mosaicodanza.it.
Sara Zuccari
Direttore www.giornaledelladanza.com