La Scuola di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli, la più antica d’Italia, è stata insignita del Premio Roma Jia Ruskaja, Sezione “Miglior Accademia”, prestigioso riconoscimento conferito dalla Fondazione dell’Accademia Nazionale di Danza nato per celebrare l’arte della danza e del movimento. Il premio testimonia non solo la storia e la grande tradizione della Scuola del Massimo, fondata nel 1812, ma anche gli standard elevatissimi del percorso formativo proposto dalla direttrice della scuola Anna Razzi. La cerimonia di premiazione si terrà il prossimo 20 novembre a Roma, nella prestigiosa sede di Villa Abamelek.
La Scuola di Ballo del Lirico partenopeo, la più antica d’Italia, fu stabilita nel 1812 per merito del compositore e ballerino Pietro Hus che, insieme a Louis Stanislav Henry e Salvatore Taglioni, diede vita a corsi di successo per 32 ragazzi, 16 maschi e 16 femmine. Ma fu solo con il ritorno dei Borbone sul trono delle Due Sicilie che la scuola sancarliana prese forma. Il rigido regolamento del Teatro stabilì che, per essere ammessi, i ragazzi devono avere un’età tra i 7 e i 12 anni e un certificato di polizia che ne attestasse la moralità. Fu subito un grande successo, tanto che, l’anno seguente, i francesi fondarono un’accademia simile anche alla Scala di Milano.
Entrare al San Carlo costituiva un titolo di merito: superato l’esame di ammissione, gli alunni, per completare la loro educazione musicale, dovevano imparare a suonare il violino se maschi e, se femmine, addestrarsi al solfeggio. L’allievo, dopo sei mesi di esercizio, poteva anche partecipare agli spettacoli con una retribuzione che variava dai 2.640 ai 15.000 ducati l’anno.
Alla fine della guerra, nel 1944, la prima ballerina della Scala, Bianca Gallizia, decise di accettare l’invito di Pasquale Di Costanzo a ricostruire la Scuola di Ballo del San Carlo insieme a Milly Wanda Clerici e Guido Graziosi: così il teatro, oltre che riprendere con entusiasmo l’attività lirica e sinfonica, tornava ad essere un punto di riferimento importante per la danza in Italia. Dopo più di cento anni, la Scuola – soppressa nel 1841 – tornava a vivere. Subito furono attivati due corsi gratuiti: uno regolare, otto anni di studio per allievi tra gli 8 e i 12 anni, e l’altro accelerato, solo 5 anni per allievi tra i 13 e i 16 anni.
Accanto allo studio della danza furono, inoltre, inserite materie complementari: repertorio del balletto, tecnica della danza moderna, danza di carattere, storia e teoria della musica, canto e solfeggio.
Nel 1973, dopo più di ventitré anni di attività a Napoli, Bianca Gallizia lasciò la direzione della Scuola alla sua più stretta collaboratrice, Milly Wanda Clerici. Nel non facile periodo che seguì, si alternarono alla guida dell’accademia di danza Tony Ferrante, Zarko Prebil e Giuliana Pensi.
Dal 1990 la Scuola è affidata stabilmente alla direzione di Anna Razzi.
Romana, diplomata alla Scuola dell’Opera, la Razzi è stata prima ballerina e quindi étoile alla Scala fino al 1985. Ha danzato con Nureyev, Bortoluzzi, Schauffus, Petit e Dupont, invitata da Béjart e dai teatri di Monte Carlo, New York, San Paolo, Amsterdam, Parigi e Londra.
Lorena Coppola
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Foto di Francesco Squeglia