Il balletto classico preferito?
Ce ne sono diversi, ma questa volta mi limiterò a menzionare “La Fille Mal Gardée”.
Il balletto contemporaneo prediletto?
Sicuramente il “Boléro” di Maurice Béjart.
Il Teatro del cuore?
Il Théâtre de Beaulieu a Losanna.
Un romanzo da trasformare in balletto?
Medusa (ho un’idea particolare).
Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto?
Un film che non è ancora stato girato… “Il film della mia vita”, di Oscar Chacon.
Il costume di scena indossato che hai preferito?
I costumi di Gianni Versace per “The Presbytery” e “Dyonisios”.
Quale colore associ alla danza?
Rosso e nero.
Che profumo ha la danza?
L’odore della danza è il profumo dei fiori mescolato al legno e al sudore.
La musica più bella scritta per balletto?
Ce ne sono diverse… Trovo la “Nona” di Beethoven un dono all’umanità e quindi l’opera più splendidamente costruita per eccellenza.
Il film di danza irrinunciabile?
The Ones and the Others di Claude Lelouche.
Due miti della danza del passato, uomo e donna?
Sylvie Guillem e Gil Roman.
Il tuo “passo di danza” preferito?
Piroette dalla quarta posizione.
Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio classico?
Probabilmente Jorge Donn in “20th-century ballet”.
Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica?
Maurice Béjart, Marius Petipa e Jean-Georges Noverre.
Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti?
Di farmi ballare un passo a due con lei!
Tre parole per descrivere la disciplina della danza?
Balla la tua vita e vivi la tua danza.
Come ti vedi oggi allo specchio?
Ripensandoci, sto iniziando a guardarmi!! Prima non sapevo molte cose…
Michele Olivieri
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