Icona della danza statunitense, acclamata a livello mondiale, Trisha Brown è la protagonista di questa settimana di Romaeuropa Festival, che le dedica, dopo l’evento al MAXXI, un secondo appuntamento al Teatro Olimpico di Roma, per continuare a ricostruire, anche in senso cronologico, il ritratto di un’artista che ha segnato profondamente le sorti della danza contemporanea.
E se non poteva esserci luogo più adatto del Museo nazionale delle arti del XXI secolo per ospitare i cosiddetti “Early Works” (una selezione dei più significativi tra i suoi primi lavori, creati a partire dal 1970, in cui le strade, gli edifici, i tetti, i magazzini di New York sostituiscono il tradizionale spazio teatrale), le serate all’Olimpico (la prima ieri, oggi in replica la seconda) sono invece dedicate ai lavori successivi, più personali e maturi ma che poggiano sullo studio effettuato dall’artista proprio negli anni settanta, quando aveva cominciato a porre le basi per uno stile coreografico totalmente innovativo in cui sperimentazione e legame tra danza e arte visiva e sonora erano già una costante.
Nell’ambientazione più tradizionale del Teatro Olimpico, sono infatti presentati i lavori più maturi, inclusa una nuova creazione, e tutti pensati dalla coreografa per un palcoscenico. Tuttavia rimane, nella produzione di questa fase, la voglia di sperimentare, la fusione tra danza e arte, l’improvvisazione, lo studio del rapporto tra danza e musica in tutte le sue manifestazioni, incluso il silenzio.
Opal Loop/Cloud Installation #72503 ad esempio, in cui quattro danzatori si muovono attraverso un ambiente vaporoso fatto di nuvole, è frutto della collaborazione tra la coreografa e l’artista giapponese Fujiko Nakaya, nota per le sue sculture di nebbia; in Les yeux et l’âme, rielaborazione dell’opéra-ballet Pygmalion del Settecento di Jean-Philippe Rameau di cui Brown firmò la regia nel 2010, gli interpreti sfidano i principi dell’equilibrio e della gravità (tema caro alla coreografa fin dagli esordi) mentre sullo sfondo le scenografie riproducono i suoi disegni.
Romaeuropa Festival festeggia così gli oltre quarant’anni di carriera di un’artista di punta della danza mondiale che continua ad affascinare il pubblico e, soprattutto, a contribuire allo studio di una danza che sappia spingersi oltre i suoi confini “naturali”, in nome dell’universalità del concetto di arte.
ORARI & INFO
Sabato 22 ore 20.30
Teatro Olimpico
Piazza Gentile da Fabriano, 17
Roma
Francesca Romana Famà
Foto di Deen Van Meer
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