Pochi giorni fa, il 22 settembre alle ore 20:15 in una delle sale del cinema The Space di Bologna è stato proiettato Romeo e Giulietta, coreografia di Kenneth MacMillan andata in scena alla Royal Opera House di Londra il 23 febbraio 2010.
L’intera riproduzione video, molto ben strutturata, ha visto l’alternarsi dei tre atti scenici a interviste agli artisti, approfondimenti sulla storia dell’opera e del teatro ospitante e persino commenti Twitter “a caldo” degli spettatori, trasmessi in sovrimpressione durante gli intervalli. A dirigere l’armoniosa sequela di questi interventi, sulla falsariga del direttore d’orchestra Koen Kessels, sono stati Darcey Bussell – ex ballerina ed étoile del Royal Ballet – e Ore Oduba, giornalista della BBC.
Il punto di forza nella narrazione del plot sono state le parole dei protagonisti, confessioni autentiche di quel turbine emozionale caratteristico della celebre tragedia shakespeariana: l’amore inaspettato e travolgente, la lealtà degli amici, l’onore della casata nobiliare e last but not least la consolazione unica della morte alla perdita del proprio amato.
L’eccellente versatilità tecnica e mimica di Steven McRae ha fatto di Romeo, più che un giovane rampollo dell’aristocrazia veronese medievale, un uomo maturo, sincero e vulnerabile. In ogni assolo, pas de deux o pas de trois le doti virtuosistiche hanno confermato la rinomata impronta del Royal Ballet, alla quale il ballerino ha saputo dare un tocco di personalità in più.
Alla Giulietta Sarah Lamb non si poteva non accostare l’appellativo di dolce. Il suo primo ingresso in scena, nella sala della “perduta innocenza”, era un volteggiare di qua e di là, nient’affatto invidiabile agli uccellini delle voliere scenografiche. I suoi grandi e profondi occhi blu, perennemente zoomati dalla telecamera dell’operatore, ti catturavano, accogliendoti delicatamente nell’animo di una ballerina a cui il personaggio dell’adolescente Capuleti sembrava essere stato cucito addosso.
Nel passo a due che ha chiuso l’Atto I, quando i due innamorati riescono a incontrarsi lontano dalle asprezze familiari, il pubblico ha vissuto un sogno ad occhi aperti, deliziato dagli abbracci, dai buffetti e dalle carezze degli amanti ed esploso di passione in un bacio senza tempo.
Lodevoli anche le interpretazioni dei personaggi secondari. Alexander Campbell ha apportato il giusto grado di virilità a Mercuzio, senza cadere nella trappola degli stereotipi: molta energia nei salti e nei giri, ma senza trascurarne l’eleganza. Leggermente meno caratterizzato il ruolo di Benvolio, i cui panni sono stati indossati da Tristan Dyer. Un plauso, inoltre, a Gary Avis (Tibaldo), performer portentoso e degno della nomina di Principal Character Artist del Royal Ballet.
Un cast di successo e una location sublime: a stento ci si ricordava di essere seduti in una sala cinematografica.
ORARI & INFO
Romeo e Giulietta
Coreografia di Kenneth MacMillan
Royal Opera House
Marco Argentina
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Kenneth MacMillan/ Romeo and Juliet © Tristram Kenton
Kenneth MacMillan/ Romeo and Juliet © Royal Opera House/ArenaPAL