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inDanza.22 direzione artistica Renato Zanella, un cartellone ricco di danza

Grandi eccellenze del panorama coreutico italiano, giovani ed emergenti compagnie nazionali e straniere, graditi ritorni, circo, tango, poesia e una leggenda della danza come Alessandra Ferri. Queste le coordinate per muoversi all’interno della proposta di inDanza.22, la nuova Stagione di danza del Centro Servizi Culturali S. Chiara, nuovamente affidata alla direzione artistica del m° Renato Zanella.

Una prima parte di Stagione, da gennaio a maggio, che mette in cartellone dodici appuntamenti che avranno come protagoniste nove compagnie di grande livello e qualità. Una Stagione che, come ormai da tradizione, si articolerà sulle piazze di Trento (Teatro Sociale e Teatro SanbàPolis), Rovereto (Auditorium Fausto Melotti) e Bolzano (Teatro Comunale). 

E proprio dal capoluogo altoatesino prenderà il via la Stagione di inDanza.22, pronta a regalare al pubblico un ricco e variegato calendario di eventi: ci saranno grandi titoli, interpretati da alcune tra le compagnie più prestigiose della danza italiana come Compagnia Zappalà DanzaBalletto di Roma e Daniele Cipriani Entertainment, ma verrà riservato grande spazio e attenzione anche alle realtà artistiche più giovani ed emergenti: basti pensare a Simone Repele e Sasha Riva o a Michal Rynia e Nastja Bremec Rynia. Senza ovviamente dimenticare la coinvolgente giocoleria di Gandini Juggling e la danza intorno al mondo di Hervé Koubi (entrambi di ritorno a Trento), o il circo dei Machine de Cirque e una autentica icona della danza italiana come Alessandra Ferri.

Il programma
Il compito di inaugurare la Stagione spetterà al Balletto di Roma, che mercoledì 19 gennaio approderà al Teatro Comunale di Bolzano con “Astor – un secolo di Tango”: un viaggio tra le suggestioni e le sonorità del tango in occasione del centenario della morte di Astor Piazzolla, autore e interprete musicale tra i più importanti di questa forma d’arte nata a fine ‘800 nei sobborghi di Buenos Aires. Nuova produzione del Balletto di Roma, Astor è un “concerto di danza” in cui le musiche di Piazzolla, arrangiate da Luca Salvadori ed eseguite dal vivo dal bandoneón di Mario Stefano Pietrodarchi, esecutore brillante di fama internazionale, emergono come le vere protagoniste in una nuova armonia artistica danzata. Un soffio, un respiro, quasi una parola, svelano la fragilità dell’uomo Piazzolla, ma anche quella di tutti noi che abbiamo subìto oggi una distanza forzata, una relazionalità dematerializzata, un contatto interrotto, una vita spezzata. 

Un’altra eccellenza del panorama coreutico italiano come la Compagnia Zappalà Danza sarà protagonista con un doppio appuntamento che nel giro di pochi giorni farà tappa a Trento (martedì 25 gennaio, Teatro SanbàPolis) e a Rovereto (giovedì 27 gennaio, Auditorium Fausto Melotti). In scena “Patria, un bisogno che si sposta”, una creazione del coreografo e fondatore della compagnia Roberto Zappalà. Concepito inizialmente nel 2013 con il titolo “Anticorpi”, dal 2017 lo spettacolo è cambiato in “Patria”. Zappalà ha voluto in questo modo dare peso e rilevanza a quelle situazioni scenico/coreografiche già presenti, “rileggendo” così il concetto di patria alla luce della situazione attuale dove “globalizzazione e immigrazione fanno emergere tutta la fragilità delle democrazie e dei valori liberali, mentre spinte populistiche ne destabilizzano i fondamenti politici e sociali”.

Ancora un doppio appuntamento, ancora una compagnia nazionale, ancora Trento e Rovereto protagoniste. Venerdì 11 (Rovereto, Auditorium Melotti) e domenica 13 febbraio (Trento, Teatro SanbàPolis), Simone Repele e Sasha Riva porteranno sul palco “Lili Elbe Show”, un balletto in un atto ispirato al romanzo “La Danese” (The Danish Girl), scritto nel 2000 da David Ebershoff e divenuto nel 2015 un film di successo diretto da Tom Hooper. Una incantevole e suggestiva creazione di Riva & Repele per cinque danzatori, riprodotta in chiave teatrale con musiche di J.S. Bach e Dan Haugaard, capace di concentrare le immagini più significative della vicenda che ritrae i due giovani sposi pittori Einar Wegener e sua moglie Greta nella romantica Copenaghen di inizio ‘900.

Danza, circo, comicità e poesia. Questi gli ingredienti dello spettacolo che martedì 22 febbraio farà tappa al Teatro Comunale di Bolzano e che vedrà sul palco gli irresistibili Machine de Cirque, compagnia fondata nel 2013 dall’artista circense Vincent Dubé. Con l’omonimo spettacolo, “Machine de Cirque”, andrà in scena la storia di cinque uomini, i soli sopravvissuti sulla Terra all’Apocalisse, in lotta per salvarsi e trovare altri superstiti. Ad aiutarli in questo difficile compito ci sarà una macchina incredibile. Uno spettacolo energico, audace e intessuto di poesia, che fin dalla sua prima messinscena ha saputo riscuotere un tripudio di entusiasmo, sia da parte del pubblico che della critica. 

E dopo la magia del circo, la Stagione di inDanza.22 proseguirà martedì 29 marzo ancora a Bolzano, al Teatro Comunale, con la Daniele Cipriani Entertainment, altra realtà di punta del balletto italiano, impegnata con un intramontabile classico come la “Carmen” nella versione firmata dal celebre coreografo e regista Amedeo Amodio e tratto dal racconto di Prosper Merimée. Sulle ammalianti note di Georges Bizet (con adattamento e interventi musicali originali di Giuseppe Calì), Amodio presenta una Carmen profondamente consapevole dell’ineluttabilità del momento finale, ma capace di condurre il gioco trasgressivo ed eversivo, in un impossibile tentativo di sfuggire alla sua sorte. La scena, come la musica, si svuota durante lo svolgimento del racconto, fino a rimanere nel momento finale completamente scarna, desolata ad esprimere la “solitudine tragica e selvaggia” di una donna che cerca di affermare il proprio diritto all’incostanza.

Dopo il grande successo ottenuto la scorsa estate con “Smashed”, martedì 5 aprile farà ritorno a Trento (al Teatro Sociale) la Gandini Juggling. La premiata ditta britannica fondata da Sean Gandini, riconosciuto come uno dei più formidabili jongleur al mondo, arricchirà ulteriormente la Stagione inDanza.22 grazie alla sua giocoleria, l’arte circense per eccellenza, prestata alla poesia e alla danza. “LIFE. A love letter to Merce Cunningham”, questo il titolo della nuova creazione prodotta da Gandini Juggling in collaborazione con il Merce Cunningham Trust, è una performance di giocoleria basata sulle coreografie di Merce Cunningham, indimenticato danzatore e coreografo statunitense, ma soprattutto innovatore e tra i principali creatori della postmodern dance. Una lettera d’amore che Sean Gandini ha voluto scrivere ad uno degli artisti che maggiormente hanno influenzato la sua carriera.

Il viaggio di inDanza.22 proseguirà con un altro doppio appuntamento che toccherà le piazze di Rovereto (mercoledì 20 aprile, Auditorium Melotti) e Trento (venerdì 22 aprile, Teatro SanbàPolis). Protagonista delle due serate sarà la giovane compagnia slovena MN Dance Company, guidata da Michal Rynia e Nastja Bremec Rynia. I due coreografi e danzatori sono i creatori e i protagonisti sul palco di “DE-SET”, performance nata per celebrare il loro decimo anniversario di carriera, creata in collaborazione con i musicisti del duo Silence. Un intreccio di danza, musica dal vivo e accattivanti visuals che racchiude al suo interno alcuni dei motivi delle loro performance più celebri, rivolgendo particolare interesse alle questioni archetipiche della relazione tra donna e uomo, e all’energia che la alimenta. 

Un’autentica icona della danza italiana, una leggenda, una delle più importanti ballerine drammatiche del nostro tempo: Alessandra Ferri salirà sul palco del Teatro Sociale di Trento (mercoledì 27 aprile) con “L’Heure Exquise”, variazioni su un tema di Samuel Beckett “Oh, les beaux jours”. Uno spettacolo firmato da Maurice Béjart (regia e coreografia) con cui l’étoile, accompagnata in scena da Massimo Murru, maître de ballet presso il Teatro alla Scala, ha voluto celebrare nel 2021 i suoi 40 anni di carriera, durante i quali ha lavorato con i più grandi coreografi del nostro tempo (Sir Frederick Aston, Sir Kenneth McMillan, John Neumeier, William Forsythe, solo per citarne alcuni), calcando i palcoscenici dei teatri più prestigiosi al mondo. «Per celebrare e festeggiare con il pubblico questo traguardo cercavo un ruolo significativo, mai interpretato, giusto ed emozionante per l’artista che sono ora. – ha spiegato – Riordinando il mio archivio ho trovato una pagina che parlava di un lavoro di Maurice Béjart basato su uno straordinario testo di Samuel Beckett: Giorni Felici. […] Il ruolo della protagonista, immaginato da Béjart nel 1998 è assolutamente fantastico, la sua Winnie è una ballerina “âgée” che nella sua malinconica solitudine vive nei gioiosi ricordi dei suoi giorni felici, il suo Willy è un suo ex-partner e la famosa collina di sabbia che la sommerge è una montagna di vecchie scarpette da punta. Non ho avuto dubbi, ho sentito che era quello il ruolo che cercavo […]». 

Un altro gradito ritorno per concludere in bellezza la prima parte di Stagione di inDanza.22. Mercoledì 11 maggio il palco del Teatro Sociale di Trento ospiterà nuovamente una creazione di Hervé Koubi (dopo l’esibizione dello scorso maggio) dal titolo “Ce que le jour doit à la nuit”. Il coreografo franco-algerino ha voluto celebrare l’omonimo romanzo scritto nel 2008 dallo scrittore algerino Mohammed Moulessehoul con uno spettacolo in grado di unire il virtuosismo dei suoi dodici danzatori in una coreografia vibrante. Un lavoro che segna una sorta di ponte tra Oriente e Occidente, tra Francia e Algeria, come momento sospeso, ai margini del sacro. Una pièce sensibile e sensuale in cui Hervé Koubì esplora attraverso la danza, tra fantasia e realtà, la propria storia, le origini e i suoi legami con l’Oriente.

Redazione 
Photo Silvia Lelli

Materiale Ufficio stampa inDanza22 

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