Invisible Piece (Contemplation Piece. Involving Piece. Dead Piece) concept, coreografia e performance di Cristina Rizzo, una delle figure di punta della ricerca coreografica italiana, co-fondatrice del collettivo Kinkaleri, che opera tra sperimentazioni visive e teatrali. Il progetto coreografico dedicato alla creazione di un ‘solo’ prende avvio da una personale ri-traduzione della variazione classica La Morte del Cigno nella versione originale del 1924 danzata da Anna Pavlova.
Il pubblico si troverà a confronto con la visione originale della Pavlova, proiettata su di un monitor posto sul proscenio e la coreografa/interprete al centro della scena e di spalle al pubblico, attraverso una traduzione simultanea dell’antica versione, attualizza attraverso la sua gestualità uno scenario espressivo infinito e precario, in cui tutti i movimenti e le espressioni dei ‘corpi’ improvvisamente tradiscono la partitura iniziale per diventare ambigui e fuori controllo, come per evidenziare la fragilità dei diversi piani interpretativi: finzione/sentimento, reale/irreale, mimetismo/apparizione.
Consulente storico per la realizzazione della performance è Stefano Tomassini, l’elaborazione del suono è curata dalla stessa coreografa che firma anche l’elaborazione dei video con Gianluca Mattei, il testo di Cristina Rizzo è tratto da Iggy Pop & The Stooges, Led Zeppelin, Quentin Tarantino, Marten Spanberg, Louise Borgeois, Kurt Cobain, Lady Gaga, Jean-Luc Godard e altri. La performance è un’originale e inquietante messa in scena sul meccanismo che genera l’arte, tentando di stabilire della relazioni forti tra chi rappresenta e chi assiste, tra chi produce e chi guarda.
Invisible Piece è un lavoro in cui la coreografa attraverso la sua danza prova ad attraversare dei confini, un mezzo di conoscenza del mondo con riferimenti anche a testi filosofici, L’animale che dunque sono ultimo complesso lavoro del filosofo francese, Jacques Derrida, la sua ricerca mostra sulla scena contemporaneamente il risultato e il processo che l’ha prodotto, in attesa di vedere cosa accade in chi si guarda. In un’ intervista sottolinea come La domanda forse riguarda maggiormente che cosa fa l’autore, come lavora. Nelle proposte che faccio c’è una mia presa di posizione in quanto autrice. Ma quello su cui sto riflettendo in questa fase del mio lavoro riguarda la contemporaneità, la dimensione politica di quello che si fa, in un senso ampio. Come i miei desideri entrano in comunicazione con i desideri degli altri.
ORARI & INFO
15 e 16 Febbraio ore 21,00
Teatro Cantiere Florida
Via Pisana 111r, Firenze
Tel. 055 713 5357
Loredana Adinolfi