Per il terzo appuntamento in cartellone della rassegna Danza&Danza del Teatro Team di Bari, va in scena il 25 novembre lo spettacolo del coreografo italo-africano Mvula Sungani dal titolo Italia, la mia Africa. La danza del nuovo millennio.
Il coreografo, nato a Roma e formatosi in Italia e all’estero, già autore di spettacoli di recente successo come Non solo bolero con Kledi Kadiu e Ho appena 50 anni per Raffaele Paganini, ancora una volta mette al centro della sua danza l’etnicità e la contaminazione.
Italia, la mia Africa è una romantica visione del nostro paese visto con gli occhi di chi ha in sé ha due anime apparentemente distanti, ma che in realtà pulsano all’unisono nello stesso corpo. Alla ricerca di uno “spettacolo totale”, che sia in grado di rompere le barriere interdisciplinari, l’autore ha scelto di accompagnare la danza, oltre che con la musica, anche con la parola, presente nello spettacolo sotto forma delle voci suadenti dei cantanti.
Ma ciò che più caratterizza lo spettacolo è il superamento delle barriere culturali, che proprio in Italia, secondo Sungani, ha raggiunto nel corso del tempo un livello elevato: sin dalla multienticità testimoniata nell’antica Roma, passando attraverso le dominazioni straniere e arrivando alle immigrazioni di oggi, la storia italiana avrebbe intrapreso in un’epoca millenaria un percorso di sublimazione delle differenze culturali per fare di queste un “patrimonio artistico-culturale unico al mondo”.
Da questa convinzione, Sungani ha dato vita a uno spettacolo autobiografico la cui parola chiave è contaminazione: tra danza moderna e danza etnica, tra musica colta e popolare, tra corpo e voce. Protagonista dello spettacolo Emanuela Bianchini, già presente negli spettacoli citati sopra del coreografo italo-africano, e qui nei panni di Elisa, la giovane ragazza italiana di origine africana, alterego dell’autore.
ORARI & INFO
Venerdì 25 novembre ore 21.00
Teatro Team
Piazza Umberto I, 37
Bari
Tel. +390805210877
TeatroTeam – Stagione 2011-2012
Francesca Romana Famà
Foto di Antonio Agostini