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Jurgita Dronina, Prima Ballerina del Royal Swedish Ballet e dell’Het Nationale Ballet

Quando hai deciso di diventare una ballerina?

Avevo all’incirca otto anni. Ero stata a vedere una rappresentazione di Biancaneve e i Sette Nani e, tornando a casa, ho danzato per tutto il tragitto e così il mattino successivo ed ogni giorno da allora…

Tu sei nata in Russia e ti sei poi trasferita in Lituania all’età di quattro anni. Ti sei formata secondo la tradizione di danza russa?

La Lithuanian Ballet School è basata sul metodo Vaganova, ma la mia insegnante era molto influenzata dalla scuola di balletto francese e avevamo anche spesso dei maestri ospiti dalla Francia. Sono stata molto influenzata dall’insegnamento francese.

E dove hai studiato in seguito?

Dopo un concorso in Francia mi fu offerta una borsa di studio per la Munich Ballet Academy sotto la direzione di Konstanze Vernon.

Quale insegnante ti ha maggiormente ispirato?

Una persona molto speciale che mi ha molto ispirata è stata Natalia Makarova, sono stata fortunata a lavorare con questa grande ballerina a New York, nel Lago dei Cigni, è stata davvero un’esperienza indimenticabile. Ho avuto il privilegio di studiare con grandi insegnanti al Royal Swedish Ballet. È difficile fare il nome solo di alcuni, ma ho imparato molto da Christiane Marchant, Sylviane Bayard e Yannick Boquin.

I principali ruoli che hai interpretato sinora e che hai amato di più?

I principali ruoli classici che ho interpretato sinora sono:  Nykia in La Bayadère (Natalia Makarova), Giulietta in Romeo e Giulietta (Kenneth MacMillan), La Fata Confetto ne Lo Schiaccianoci (Pär Isberg), la Regina Sofia Maddalena in Gustav III (Patrice Bart), Giselle in Giselle (Oleg Vinogradov), Odette/Odile nel Lago dei Cigni (Natalia Conus ed Anne-Marie Holmes), Kitri in Don Chisciotte (Alexei Ratmansky; Rudolf Nureyev e Maria Grazia Garofoli), Esmeralda ne Il Gobbo di Notre-Dame (Pär Isberg), Svanilda in Coppelia (Marc Ribaud), Olga in Onegin (John Cranko), Medora in Le Corsaire (Maria Grazia Garofoli) ed ho danzato anche balletti di Mauro Bigonzetti, Christian Spuck, Krzysztof Pastor, Nils Christe e Jean-Christophe Maillot. In qualche modo, ogni ruolo sembra essere il mio preferito nel momento in cui lo danzo, sebbene mi senta “a casa mia” nei ruoli drammatici che mi appagano come artista.

Il tuo partner preferito?

Viaggio spesso e danzo con partner diversi o con nuovi partner la maggior parte delle volte. Con ciascuno di loro sono stata molto bene in scena finora. I miei partner più speciali sono Cédric Ygnace e Jason Reilly.

Sei una straordinaria ballerina classica, ma ti ho visto danzare anche in “Moving Glass” di Nils Christe e la tua interpretazione è stata straordinaria, dunque non solo repertorio…

Mi piace sperimentare e sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, soprattutto sono molto ispirata nel lavorare con diversi coreografi.

Nel 2005 sei entrata a far parte del Royal Swedish Ballet a Stoccolma. La tua esperienza in Svezia come prima ballerina?

Con il Royal Swedish Ballet ho avuto la possibilità di danzare un repertorio molto vario e lavorare con molti insegnanti e coreografi straordinari, ma vorrei che la compagnia fosse più presente sulla mappa del balletto internazionale.

Hai vinto numerosi premi, che effetto ti fa essere una giovane danzatrice, ma già una grande ballerina?

Non sta a me giudicare il mio livello di danza, il giudizio deve darlo chi mi guarda…

Alzarsi al mattino e fare la classe è quasi un rituale. Il tuo approccio allo studio quotidiano è cambiato nel corso degli anni?

In classe ho imparato a dare priorità al repertorio a cui sto lavorando in quel particolare momento.

Nella danza quanta parte è movimento e quanta parte è pensiero per te?

Per la mia personale esperienza, una volta che il lavoro in studio è stato svolto meticolosamente, divento un “tutt’uno” col movimento, la musica e il ruolo nel momento in cui danzo… dunque credo sia metà e metà…

Ci sono altre attività, oltre alla danza, che ti appassionano?

Sono passionale di carattere e sto tentando di sperimentare tutti i tipi di sport estremo.

Cos’è il futuro per te?

Mi aspetta una stagione impegnativa e piacevole all’Het National Ballet di cui faccio adesso parte come Principal Dancer, con molte date come guest che ho già pianificato in diverse compagnie e in vari gala di danza. E spero in molte altre sorprese ed inaspettate opportunità nella mia vita professionale.

Lorena Coppola

Foto di C. Thoborg e R. Finkelstein

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