Quello che stiamo vivendo è un tempo particolarmente drammatico, il più drammatico di cui abbiamo memoria. È stato chiesto a tutti un enorme sforzo che ha avuto e avrà serie ripercussioni non solo economiche, ma anche sociali.
Il mondo della danza e dello spettacolo più in generale non poteva rimanere indenne ed estraneo a tutto questo. Infatti i teatri, le accademie e le scuole di danza hanno dovuto interrompere bruscamente tutte le loro attività e produzioni in corso generando caos e sgomento. Essere artisti però significa anche assumere su di sè anche una responsabilità civile, che sia da esempio, che funga da modello etico. Per cui in questo momento così difficile mi sento di invitare tutti a resistere. Resistere deve essere la parola d’ordine per tornare domani più forti di prima.
E la danza, ne sono sicuro, ritornerà presto a regalare il suo messaggio di bellezza e di armonia che da sempre la contraddistinguono.
Kledi Kadiu
Redazione www.giornaledelladanza.com