Riceviamo e pubblichiamo
Faccio presente che al contrario di quanto affermato, il Premio Positano per l’Arte della Danza e stato una mia creazione con la finalità di segnalare e incoraggiare giovani promesse della danza.
Nel corso del tempo, anche con il mio ingenuo e malaugurato consenso, la direzione artistica è stata affidata al prof. Alberto Testa che ne ha snaturato gli intenti trasmutando il premio in una manifestazione mondana e autocelebrativa. Vorrei che il “falso storico” fosse smentito e che venga a me riconosciuta la “maternità” del Premio.
La storia veritiera è riscontrabile nel libro autobiografico “Il castello dei sogni” da me pubblicato nel 2005. Ed è anche confermato dalle numerose testimonianze di cittadini positanesi.
Sono una donna di 96 anni, stanca di guerra ma ostinatamente sincera, che ha dedicato la sua vita alle arti coreutiche e musicali in modo del tutto disinteressato. Nonostante ciò sono rammaricata che questa mia creatura che ha avuto il patrocinio del Presidente della Repubblica, sia stata annullata per i mancati finanziamenti da parte di un governo che tiene in scarsa considerazione i fatti della cultura.
Renata Renata Orso Ambrosoli
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