Una collaborazione tra talenti: così potrebbe essere definito Suivront mille ans de calme, uno degli ultimi lavori di Angelin Preljocaj, creato nell’ambito dell’Anno Francia-Russia 2010 e ora in scena al Teatro degli Arcimboldi di Milano. Il primo, lo conosciamo bene, è il genio di Angelin Preljocaj, il coreografo francese di origine albanese e attuale direttore artistico (dal 2006) dell’omonimo Ballet Preljocaj con sede al Pavillon Noir di Aix-en-Provence; le sue creazioni, tantissime, sono entrate a far parte nel repertorio di compagnie come quella del Teatro alla Scala, del New York City Ballet e del Ballet de l’Opéra National de Paris che continuano a richiedere la collaborazione di questo artista che è riconosciuto come uno dei più importanti coreografi di oggi.
Meno conosciuto dai ballettofili è il compositore parigino che ha curato le musiche, Laurant Garnier: classe ’66, nato nella periferia parigina, abbandona presto il lavoro nell’ambito alberghiero per dedicarsi al suo vero amore, la musica del mondo della notte; in quindici anni di attività ha fatto conoscere il suo eclettismo in Europa, Australia, Stati Uniti e Giappone, ed è attualmente uno dei migliori DJ nella scena tecno.
Subodh Gupta è invece l’artista plastico indiano che ha realizzato la scenografia; la sua ricerca trae ispirazione dal quotidiano e dagli oggetti che lo circondano; un “ladro d’idoli”, come egli stesso ama definirsi, che, mettendo a confronto la tradizione con la modernità, lo spazio urbano con la ruralità, richiama a modo suo anche i problemi legati alla migrazione in un contesto di globalizzazione.
A curare i costumi, infine, un altro nome nuovo e apprezzatissimo, quello di Igor Chapurin. Astro nascente della moda russa, figlio d’arte (suo nonno ha creato le prime manifatture tessili russe; sua madre guidava una manifattura di cappelli; il padre ha riorganizzato alcune sartorie), “Miglior stilista dell’anno” 2005, lavora con il Bolshoi di Mosca e ha realizzato costumi teatrali, oltre che per Preljocaj, anche per altri registi russi.
La combinazione delle competenze di ognuno dei quattro artisti e la perfetta convergenza di intenti e visioni hanno dato come risultato uno spettacolo poetico e impressionistico che, pur alludendo al testo sacro dell’Apocalisse di san Giovanni, usa la danza, l’arte, la musica per svelare paure e speranze nascoste, recuperando così l’etimo originario dello stesso termine “apocalisse”: portare alla luce, svelare. I ventuno danzatori del Ballet Preljocaj saranno in scena con Suivront mille ans de calme venerdì 17 e sabato 18 febbraio.
ORARI & INFO
Venerdì 17 e sabato 18 febbraio ore 21.00
Teatro degli Arcimboldi
Viale dell’Innovazione, 20
Milano
Francesca Romana Famà