Chi ha ballato nella sua vita, professionalmente o a livello amatoriale ma con passione, lo sa bene: bisogna essere un po’ folli per dedicarsi alla danza, sentirla nel profondo e amarla visceralmente. Di seguito elenchiamo una lista esplicativa di situazioni che distinguono i bizzarri ballerini dai ‘comuni mortali’.
- ‘Non posso, ho danza’. E’ la frase più ripetuta, quasi un mantra, quando gli amici propongono un’uscita serale e il ballerino ha lezione di danza. La vita del danzatore, infatti, consiste in poche attività che si ripetono come routine coreografiche: andare a scuola o al lavoro, poi a lezione di danza, quindi tornare a casa. Questa sequenza si ripete all’infinito.
- Il danzatore approfitta di qualsiasi elemento di arredo urbano per improvvisare una seduta di stretching e dare sollievo ai muscoli indolenziti per il lavoro in sala. Allo stesso modo, ovunque si trovi, al supermercato o in ufficio, marca le sequenze coreografiche per introiettare i passi e il ritmo alla perfezione, guadagnandosi occhiate incerte dai presenti. Ma non gli importa, la danza viene prima.
- Il ballerino deve spesso spiegare a familiari e amici che la lezione di danza non è un pericoloso addestramento corpo a corpo dei Navy Seal. I lividi, le botte e i dolori post-allenamento sono assolutamente normali, anzi, sono motivo di orgoglio per lui, segni evidenti della sua passione per la danza.
- Se va dall’estetista, il ballerino chiede espressamente di non eliminare duroni e ispessimenti cutanei, preziose protezioni per i suoi piedi, forgiate in mesi di fatica, dolore e bruciore sopportati stoicamente.
- Per il ballerino la frase più terrificante pronunciata dall’insegnante, capace più di ogni altra di generare il panico in sala danza è: ‘Adesso tutto a sinistra’. Ma sa che non ha scelta, dovrà attenersi allo spaventoso ordine e confrontarsi con il suo spesso disorientato emisfero cerebrale destro, consapevole che prima o poi, forse, ce la farà.
- Il ballerino conta fino a otto, sempre, qualunque cosa stia facendo, quando sale i gradini di casa o cammina fino alla macchina o alla fermata dell’autobus.
- Spiegando ad amici o familiari i passi appresi durante la lezione, il danzatore ricorre sovente ai termini onomatopeici appresi dagli insegnanti, come “ta”, “da-da” e altre parole apparentemente senza senso, rendendo impossibile una comunicazione efficace con chi non ha mai frequentato una sala di danza.
- I ballerini vedono i loro maestri e compagni di danza più della loro stessa famiglia e degli amici. Sono infatti quasi totalmente privi di vita sociale, cui rinunciano con gioia in conformità a quanto segnalato al punto 1.
- Il danzatore vive una relazione complicata con il proprio fisico, un misto di amore e odio che tuttavia con il tempo lascia lo spazio alla consapevolezza e alla fiducia nelle potenzialità quasi infinite del suo corpo.
- Per il ballerino non esiste abbigliamento più attraente di body, calze e scaldamuscoli che (nei casi più gravi) indossa perfino in estate, motivo per cui nel suo armadio ci sono più abiti da danza che jeans, minigonne e camicette.
- Il danzatore si sente perfettamente a suo agio quando, dopo uno spettacolo o le prove, esce con il pomposo trucco di scena, lo chignon glitterato e il viso scolpito da fondotinta, fard e ombretto marcati.
- Il danzatore, infine, vive in un universo tutto suo, fatto di emozioni, musica, movimento, rigore e disciplina, un mondo a cui non potrebbe rinunciare. Infatti, una cosa che il ballerino non è proprio in grado di fare è immaginare la sua vita senza danza, e questo lo rende un essere un po’ stravagante, come dicevamo, ma unico e prezioso.
Stefania Napoli
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