La danza occupa un posto d’onore nel cartellone del Ravenna Festival che, per l’edizione 2013, ha scelto il tema delle “Alchimie popolari – Una balera ai giardini”. Tra danza classica, moderna e contemporanea, e fino al tango, ce n’è davvero per tutti i gusti, con una selezione di proposte di respiro internazionale in grado di emozionare e divertire il pubblico. Dopo l’anteprima a febbraio con “Alchemy” dei Momix di Moses Pendleton, si inizia col ‘botto’ dal 30 maggio al 2 giugno al teatro Alighieri: la prima italiana di “Sleeping Beauty”, l’ultima creazione di Matthew Bourne, con la sua compagnia New Adventures e il pluripremiato scenografo-costumista Lez Brotherson, sulle immortali musiche di Ciajkovskij. Lo spettacolo, che ha registrato il tutto esaurito al teatro Sadler’s Well di Londra, fa seguito all’indimenticabile “Swan Lake” (il Lago con i cigni maschi, reso ancora più noto dal film “Billy Elliot”), con cui il più famoso e acclamato coreografo inglese si è guadagnato la gloria, e completa il trittico ciajkovskijano, composto anche dal recente “Schiaccianoci”.
La popolare vicenda della principessa addormentata nel bosco, resa immortale da Perrault prima e da Walt Disney Poi, viene fatta iniziare da Bourne nel 1890, l’anno del balletto di Ciajkovskij coreografato da Marius Petipa, in una affascinante cornice gotica inizialmente molto dark e poi elegantemente e luminosamente edwardiana, per concludersi a sorpresa ai nostri giorni. Con strepitose scenografie, costumi, luci e il suono ‘surround’, Bourne riesce a raccontare un magico mondo di fate leggiadre e streghe malefiche, vampiri , che rimandano in modo ironico a “Twilight” e all’eterna lotta del bene contro il male, un grande amore che resiste al passare del tempo, e molto altro ancora scandito dalle note trascinanti e appassionate del più grande compositore di musiche per balletto che sia mai esistito.
Ci si sposta al Pala De André il 21 giugno, con l’arrivo – sempre da Londra in esclusiva per il festival – di un’altra produzione firmata Sadler’s Wells, “Men in Motion”, galà-rassegna dei grandi ruolo maschili nel balletto classico e moderno, concepito dal famoso danzatore ucraino Ivan Putrov, primo ballerino vincitore di numerosi premi fra cui il Prix de Lausanne. Nella stessa location, il 6 luglio, è la volta di uno dei maggiori coreografi attivi oggi a livello internazionale, Sidi Larbi Cherkaoui, che propone la sua interpretazione del tango con “Milonga – A Tango Project”. L’artista già noto per gli splendidi “Sutra” e “Babel”, sarà affiancato da un cast selezionato tra i migliori danzatori e musicisti argentini, nel ricreare l’atmosfera e l’essenza della Milonga così come della new wave porteña della tango fusion dance. «Ciò che più mi attira del tango è l’eterno abbraccio fra i ballerini», spiega l’artista.
L’11 luglio l’appuntamento è con il coreografo statunitense Mark Morris, per la prima volta in Italia, con il suo Dance Group per presentare alcune delle sue raffinate creazioni su musiche di Bach, Hummel, Henry Cowell e Lou Harrison, rigorosamente eseguite dal vivo, caratteristica essenziale che definisce l’idea stessa di danza dell’artista. Definito dal “Time” come il “coreografo più straordinariamente dotato nell’era post-Balanchine”, Morris è in grado di stupire con le sue risposte alla musica, con la sua danza che trabocca di gioia, da abile incantatore.
Al Ravenna Festival c’è attesa anche per un focus dedicato alla nuova danza africana con la giovane danzatrice e coreografa sudafricana Dada Masilo, che presenterà una originalissima e iconoclasta versione del Lago dei cigni, e del danzatore-coreografo keniota Anuang’A il quale, con lo spettacolo Feelings & Voices, assieme a un gruppo di guerrieri Maasaï, trova la fede e la forza proprie dei riti iniziatici del popolo che vive sugli altopiani al confine tra il Kenia e la Tanzania per canalizzarle e amplificarle in una gestualità e in una vocalità di grande potenza primitiva.
Roberta Bezzi
Caporedattore “Expression – Dance Magazine”