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L’irresistibile “swing” nelle danze standard di Gianni Cugge

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Nell’America degli anni trenta una serie di perfezionamenti musicali consentirono la nascita del ritmo della musica “Swing”, una mescolanza derivata dal Foxtrot che comportò per i ballerini nuovi passi e nuove figure. Gianni Cugge, ballerino e maestro di ballo tra i più apprezzati in Italia, incomincia a ballare proprio quel genere di danza proveniente dagli States e che lo renderà celebre nell’ambito delle danze standard e latinoamericane nel nostro Paese.

 

La tua carriera nella danza di coppia è iniziata prestissimo. Quando hai mosso i primi passi di danza?

Negli Anni ’60, da bambino, con i miei genitori.

Hai cominciato a ballare Valzer, Foxtrot, Boogie-Woogie che eri un bambino. Poi hai scelto altre strade coreutiche. Quali e perché?

All’età di 10 anni mi sono trovato ad assistere ad una esibizione di Boogie-Woogie e Rock’n’Roll acrobatico. Chiesi a mia madre di portarmi in una scuola di ballo e così iniziai a studiare il Liscio e le Danze Latino-Americane. Crescendo mi sono perfezionato con le Danze Jazz, Standard e Latino-Americane, la Danza Classica, il Modern-Jazz, il Tip Tap, il Flamenco il Tango Argentino.

Parliamo delle danze di coppia. Liscio, ballo da sala, ballo unificato sono tutte le stesse danze denominate standard o cosa?

Il Ballo Liscio Unificato sono i nostri tipici tre balli nazionali più diffusi, la Mazurca, il Valzer e la Polca che sono stati appunto unificati per poter confrontare le coppie in competizione, dato che in ogni zona o regione vengono interpretate in modo differente. Il Ballo da Sala è un derivato semplificato, anche se oggi non più tanto semplice, di tre balli internazionali: il Valzer Lento, il Tango ed il Fox Trot. A livello internazionale ci sono due codifiche.

Passiamo alla domanda sul Boogie-Woogie. Se non sbaglio rientra nell’alveo delle danze latinoamericane. Di cosa si tratta?

La forma di Swing che rientra nelle Danze Latino-Americane di Stile Internazionale si chiama Jive e, come tutte le danze codificate dagli Inglesi, è più composta ed elegante rispetto alle sue origini. Il Boogie-Woogie, oggi ancora ballato in alcuni paesi europei, è uno stile vintage che gli Americani chiamano anche nostalgic boogie: in effetti è quello che noi abbiamo appreso dagli alleati durante la seconda guerra mondiale. Lo si balla ancora in Italia nei locali di alcune zone o in serate di circoli frequentate dagli anziani e, poco, in competizione.

Nel tuo curriculum evidenzi con orgoglio l’essere campione di Rock’n’Roll acrobatico. Ma non è’ una danza di coppia simile al Boogie-Woogie?

Il Boogie-Woogie viene ballato su musiche degli Anni ’20-’30-’40, meglio se con pianoforte solista e prevede un gran gioco di gambe senza che vi sia alcun su e giù della testa, quasi come se dal bacino in su non si sapesse nemmeno cosa succede più sotto. Il Rock’n’Roll acrobatico è invece una disciplina molto atletica, ballata preferibilmente sul Rockabilly Anni ’50, da esibizione e competizione, ballata senza mai appoggiare un tallone a terra, sollevando le gambe a mo’ di calcio, e con, appunto, l’inserimento di semi acrobazie ed acrobazie da ginnaste vere e proprie.

Bisogna avere delle caratteristiche particolari per danzare questo tipo di ballo, per cosi dire acrobatico? E tu come sei riuscito a diventare il numero uno del Rock’n’Roll?

Esistono condizioni di struttura fisica che donano un indubbio vantaggio: una su tutte la differenza peso e altezza tra i partners che però, se eccessiva, può in parte costituire elemento di svantaggio estetico. Come nella disciplina del Theatrical, ove la ballerina passa più tempo sollevata dal cavaliere che con i piedi a terra, anche qui un accurata preparazione atletica è d’obbligo più che in ogni altra disciplina.

Sei tra i maestri più esperti in Italia. Cosa insegni agli allievi nella tua scuola di danza?

Insegno a trovare il loro principale obiettivo, lo scopo per il quale si trovano lì. Voglio che si divertano e non ci si può divertire senza perseguire i propri scopi, qualunque essi siano,  che si tratti di alleviare lo stress, stare in forma, socializzare, calcare un palcoscenico o vincere il Campionato del Mondo.

Hai due bambini piccoli che sicuramente starai avviando al ballo. Cosa consiglieresti ad un giovane che si vuole avvicinare alle danze standard?

Più che avviarli io, si sono già un po’ avviati da soli. Ai giovani consiglio di provare a ballare, ma lo consiglio soprattutto ai genitori, oltre che per sé, per i loro figli.

Un tuo pensiero, in conclusione, ed un saluto ai lettori del giornaledelladanza.com

Ballare ti aiuta quando sei giù e ti entusiasma ancor di più quando sei già ok. Inizia quando vuoi, ma non smettere mai, anche solo per diletto.

 

Massimiliano Raso

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