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“Lo Schiaccianoci”: una fiaba natalizia ottocentesca

Scena I – La villa incantata

Era la vigilia di Natale e la villa dei Silberstein era avvolta in un manto di neve scintillante. Le finestre illuminate lasciavano intravedere l’interno caldo e profumato: il fuoco ardeva nel grande camino di marmo, illuminando tappeti orientali e mobili intagliati. L’aria era densa dei profumi del pan di zenzero appena sfornato, dei biscotti speziati al cardamomo e della cioccolata calda aromatizzata con cannella e scorza d’arancia.

L’albero di Natale troneggiava al centro della sala, alto e maestoso, con rami carichi di frutta secca, mele candite, nocciole e piccole scatole di regali legate con fiocchi di velluto rosso. Fili d’oro e d’argento scintillavano tra palline di vetro soffiato e candele tremolanti. Clara, bambina dagli occhi grandi e pieni di stupore, osservava ogni dettaglio, affascinata dai nastri svolazzanti e dalle luci tremolanti.

Accanto all’albero, il padrino Drosselmeyer, elegante e misterioso, le porse un pacchetto avvolto in carta di seta. Dentro c’era uno Schiaccianoci intagliato nel legno, vestito di uniforme rossa con stivali neri lucidi e cappello a tricorno: un piccolo soldato pronto a difendere Clara da ogni incantesimo.

Scena II – L’inizio della magia

Quando Clara si addormentò accanto al camino, il silenzio della villa fu rotto dal leggero tintinnio di campanelle invisibili. Lo Schiaccianoci, con un passo elegante, prese vita. I topi del regno oscuro strisciavano tra le ombre, e il piccolo soldato affrontò il loro esercito con coraggio e grazia. Le spade tintinnarono, i tappeti frusciarono sotto i piedi, e Clara, ora minuscola, seguì lo Schiaccianoci attraverso un portale magico.

La stanza si trasformò in un regno incantato di zucchero e neve: colline di marzapane, fiumi di cioccolato fondente e torrenti di caramelle scorrevano tra foreste di alberi di zucchero filato. La neve cadeva lenta, scintillante come polvere di cristallo.

Scena III – Il paese dei dolci

Nel regno dei dolci, ballerine di cioccolato volteggiavano leggere come fiocchi di neve, mentre soldatini di marzapane marciavano con precisione militare. Clara gustava biscotti speziati, mini-panettone e praline al miele, sorseggiando cioccolata calda fumante in piccole tazze decorate di porcellana.

I ponti di caramelle conducevano a castelli di zucchero e torri di torrone, e ogni passo era un valzer tra montagne di zucchero filato, caramelle gommose e caramelle dure come cristalli. Le luci delle candele si trasformavano in stelle danzanti, e la musica invisibile – tamburelli, flauti e campanelle – accompagnava ogni movimento.

Scena IV – La danza dei regali e dei giochi

In un angolo del regno, Clara scoprì una sala piena di giochi ottocenteschi: trottole di legno colorate, cavalli a dondolo intagliati, bambole di porcellana vestite di seta, trenini a molla che correvano sui binari dorati e piccoli tamburelli che battevano da soli. Ogni giocattolo danzava al ritmo della musica, e Clara imparava a muoversi tra loro come in un vero balletto.

I regali aprivano porte su mondi fantastici: libri pop-up prendevano vita con storie di principesse e cavalieri, bambole intagliate si muovevano in piccoli arabeschi, e anche le tazze di cioccolata sembravano volteggiare leggermente sulle loro piastre d’argento.

Scena V – La Regina dei Dolci

Nel cuore del regno, la Regina dei Dolci apparve, vestita di zucchero filato bianco e rosa, con nastri colorati e coroncina di caramelle dure. Con voce melodiosa disse:
La magia del Natale non è solo nei doni, ma nei gesti gentili, nei sogni condivisi e nella gioia che portiamo nel cuore.”

Clara e lo Schiaccianoci danzarono con tutte le creature del regno: bacche di cannella volteggianti, fiocchi di neve danzanti e cristalli di zucchero che scintillavano come diamanti. Ogni passo, ogni giro, era un racconto di coraggio, amicizia e meraviglia.

Scena VI – Il risveglio

Al mattino, Clara si svegliò nella villa, con lo Schiaccianoci tra le mani. L’albero era ancora lì, carico di luci e regali, mentre il profumo dei dolci appena sfornati si diffondeva nella casa. Ma nel cuore della bambina restava la memoria della notte incantata: il regno dei dolci, la danza dei giochi, le luci scintillanti e lo Schiaccianoci coraggioso.

Ogni Natale, Clara ricordava la magia della vigilia, sapendo che la vera magia non risiede solo nei dolci o nei giocattoli, ma nell’amore, nella fantasia e nella gioia condivisa, capace di trasformare ogni casa in un regno incantato.

Michele Olivieri

www.giornaledelladanza.com

©️ Riproduzione riservata

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