Da poco disponibile nelle librerie, Magnetica. La composizione di Cindy Van Acker, il nuovo cofanetto di Enrico Pitozzi, composto da un manuale e due DVD, illustra con parole e filmati la preziosa arte coreografica di Cindy Van Acher, coreografa belga residente in Svizzera. Garantisce una maggiore diffusione del progetto edito dalla Quodlibet Studio il fatto che i testi siano scritti in tre lingue: italiano, inglese e francese. Enrico Pitozzi, Professore di Forme della scena multimediale presso il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna con questo suo studio entra nel cuore dell’officina della coreografa, mirando il suo profondo interesse a tutto ciò che ruota intorno al movimento e ai corpi.
Con l’ausilio dei materiali video dei «sei solo», Obvie, Lanx, Antre, Nodal, Nixe e Obtus, composti tra il 2008 e il 2009, e del più recente Drift, ideato nel 2013, viene avvicinata la grammatica compositiva della coreografa. Il punto di partenza è un assunto irremovibile: non è il corpo che genera il movimento ma è il movimento che plasma i corpi. Questa è la grande verità a cui mira questo sapiente e ben organizzato lavoro: il movimento è preesistente al corpo. Vi è quindi nella gestione dei repertorio di movimenti e gesti una logica di fondo che deve essere afferrata e guidata ogni volta che si entra nell’officina coreografica.
I corpi sulla scena, siano essi quelli dei ballerini o le luci o i suoni – media fisici insomma – senza una preesistente logica del movimento che stabilisce un sistema di relazioni tra di essi, rimarrebbero avulsi tra di loro e scevri di un contesto coreografico. Un quid sul quale Cindy Van Acker ha basato la sua concezione coreografica e che è stato ulteriormente ragionato e spiegato da Enrico Pitozzi in questo suo nuovo ed interessantissimo progetto editoriale.
Leonilde Zuccari
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