Riguardo la situazione drammatica in cui versa tutto il comparto della cultura in generale e della danza in particolare, non posso che unirmi al coro di quanti hanno levato un grido di disperazione e di allarme per le ingenti ripercussioni negative che l’emergenza Covid sta comportando.
Difficile riuscire a compenetrare esigenze sanitarie di tutela della salute ed esigenze artistiche e di sopravvivenza economica di tutti gli operatori culturali.
La riapertura dei teatri è soggetta a misure di contenimento talmente stringenti da complicare estremamente la loro implementazione.
L’incremento dei costi per la sanificazione ed il mancato guadagno conseguente alla riduzione dei posti accessibili in platea rende proibitiva una effettiva ripresa per molte realtà. Io auspico un intervento massivo ed immediato da parte dello Stato, attraverso un sistema di ammortizzatori sociali che possa traghettare tutti coloro che operano nel settore artistico, finora abbandonato a se stesso (artisti, scuole di danza, musica, recitazione, tecnici, coreografi ecc ecc) verso una situazione di pseudo normalità, che ci si augura sopraggiunga al più presto possibile, con strumenti atti ad evitare che un immenso patrimonio, rappresentativo della nostra identità, possa disperdersi e andare in frantumi.
Questo è il rischio a cui siamo esposti.
Mario Marozzi
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