È morto all’età di 76 anni l’artista tedesco Ulay. La notizia arriva dalla stampa di Lubiana, città slovena dove l’artista viveva da più di dieci anni. Esponente della performing art, è celebre per il legame con Marina Abramovic, l’artista serba con cui ha condiviso dodici anni di amore e di sodalizio artistico dalla seconda metà degli anni Settanta.
Nato nel 1943 a Solingen, in Germania, Frank Uwe Laysiepen, noto con il nome d’arte Ulay, era figlio di un gerarca nazista. Rimasto orfano molto presto, vive in maniera conflittuale le proprie origini, tanto da arrivare alla rinuncia del nome e della nazionalità tedesca. Alla fine degli anni Sessanta si trasferisce ad Amsterdam, attratto dal movimento olandese Provo, di ispirazione anarchica. Abbandona gli studi universitari per avvicinarsi alla fotografia analogica e all’uso artistico delle istantanee, e diventa consulente di Polaroid a partire dal 1970. Intraprende una ricerca sulle nozioni di identità e corpo, documenta la cultura di travestiti e transessuali attraverso foto, aforismi e live performance come nella serie Fototot e in There is a criminal touch to art.
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