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Ora Basta! La danza non è gossip, non è polemica, la danza è arte!

Cari lettori,

Sento fortemente il dovere di condividere con voi una riflessione, che riguarda l’attuale stato della danza italiana, a cui tengo molto in qualità di giornalista e di esperta del settore.

Mi piace essere oggettiva, quindi non posso negare che la danza sta vivendo forse la più grave crisi mediatica che abbia mai subito nel corso della sua storia. Sempre più raramente e con grandi difficoltà le televisioni e i giornali riescono a riservare spazi, ahimè, risicatissimi, all’arte coreutica. Pertanto non posso esimermi dal farvi presente un ennesimo errato uso dei media nei confronti della danza, da parte degli stessi ballerini, soprattutto quelli più noti al grande pubblico. Gli stessi che potrebbero con più facilità, se volessero,  far conoscere la danza in quanto arte sublime e non per gossip e polemiche.

 Venerdì 10 febbraio dal mio salotto di casa, da semplice spettatrice, mi sono sintonizzata su La7 , dove alle  “Invasioni Barbariche”  di Daria Bignardi era ospite Roberto Bolle. Ho assistito a tutta la sua intervista che mi ha lasciato un po’ amareggiata, perché mi sarei aspettata altre risposte da parte di Bolle, e soprattutto, altri argomenti. Innanzitutto avrei preferito che avesse parlato del debutto di “Giselle” alla Scala di Milano. Sicuramente un argomento molto più interessante rispetto alle giuste polemiche che sono scaturite nei giorni scorsi dal commento, a mio avviso esagerato, di Bolle su Twitter.

Premetto che continueremo sul  giornaledelladanza.com, che dirigo da due anni, a scrivere del brillante operato artistico dell’étoile Roberto Bolle. Senza nulla togliere a Daria Bignardi, ritengo che Bolle avrebbe dovuto chiarirsi e scusarsi, con un comunicato stampa, prima ai giornali di settore e in seguito ai media generalisti. Mi viene spontanea una domanda: Forse perché i media di settore sono di nicchia e quindi di poco share? Ma se di scuse si trattava, lo share poco conta. Mi sorge ancora un’altra domanda: Forse a Bolle interessava di più accrescere la sua popolarità piuttosto che chiarirsi con l’intero mondo della danza? La risposta nasce spontanea! Se voleva prodigarsi e fare beneficenza lo poteva fare in modo privato.

Basta, vedere danzatori nudi che si sostituiscono a modelli  sulle copertine di moda o gossip. Basta, utilizzare la danza in polemiche inutili solo per un tornaconto personale. Basta, vedere la danza in Tv solo per litigi e ripicche.

Insomma sembra che la danza interessi solo per i gossip o  solo per le polemiche. Come  la questione anoressia sollevata da Mary Garret. E’ un dato di fatto che l’anoressia esista in tutte le professioni che richiedono una fisicità impeccabile, penso però che bisognerebbe trovare una soluzione a questa grave problematica in modo discreto e professionale, senza polemiche superflue in TV.

Perché allora incolpare solo la danza?

La danza non ha bisogno né di strategie personali e né di colpe!

E gli spettacoli, le grandi prime, i gala, i festival e le rassegne dove sono andate a finire? Nella discarica dei sognatori? Siamo noi che dobbiamo educare i media, noi che ci esponiamo, noi che abbiamo il potere mediatico.

Ormai la danza in Tv o sui giornali non arriva più per merito o per la gioia di vedere o leggere di un bello spettacolo ma,  solo per interessi personali o strategie.

Rimpiango gli anni dei grandi professionisti, seri e rigorosi come Carla Fracci ad esempio, che poco si sono prestati ad ospitate di poco conto ma,  che hanno portato la danza e i grandi balletti in prima serata. A loro rivolgo un grazie che penso si unisca al coro di tutti coloro che amano la danza.

Un’ultima domanda la rivolgo all’intimo sentire e pensare dei lettori: credete che la danza che filtra nei grandi media sia la nostra danza?

Sara Zuccari

Direttore www.giornaledelladanza.com

 

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