L’Opus Ballet è una delle realtà più affermate tra le compagnie italiane di danza ed è sempre più alla ribalta nel panorama internazionale. Rosanna Brocanello, direttrice della compagnia, ci guida alla scoperta di questo universo artistico basato su grande professionalità e impegno artistico.
Nel 1998 nasce la Compagnia Opus Ballet e, in tanti anni, grazie alla Sua sapiente direzione, ha circuitato moltissime produzioni tutte di altissimo livello, Cosa chiede ai suoi danzatori per poterne far parte, quali sono i criteri di selezione?
Partecipare ai lavori della Compagnia Opus Ballet significa essere protagonisti di un progetto che tende a valorizzare al massimo la qualità sia da un punto di vista artistico sia da un punto di vista professionale. La motivazione è fondamentale per poter essere parte integrante di questo progetto: chiedo quindi ai danzatori di non pensare alla Compagnia come un normale lavoro, ma un impegno che va oltre gli sforzi, i sacrifici e le soddisfazioni quotidianamente raggiunte. I criteri di selezione sono relativi al talento dei singoli soggetti, talento che va seguito e fatto sviluppare al meglio e all’impegno che loro mettono nello studio e nella applicazione quotidiana.
Da cosa prende spunto il nome “Opus Ballet”?
La scelta del nome Opus Ballet viene dal termine latino “Opus” e allude al “manifesto programmatico” della Compagnia che si fonda sulla volontà di proporre lavori forgiati sulle più diverse ispirazioni con una danza di continua ricerca, in una sorta di disequilibrio costante che mette ogni volta a dura prova il proprio centro. Per questo a “Opus” è affiancato il termine “Ballet”, inteso qui nella sua accezione più ampia di spettacolo teatrale completo nel quale la coreografia ha fondamentale importanza.
La compagnia può definirsi ormai una realtà affermata nel panorama della danza nazionale e internazionale, ma quanto è difficile oggi, nella situazione italiana in particolare, gestire una compagnia di danza?
Il problema non è tanto nella gestione di una compagnia di danza quanto nel fatto che mancano riferimenti legislativi e normativi ben precisi. Non esiste attualmente una legge sullo spettacolo dal vivo, né è previsto che veda la luce in tempi brevi. Per giunta viviamo in un paese dove ogni Regione si fa la sua legge per lo spettacolo dal vivo, le risorse sono sempre meno e le difficoltà aumentano. Gestire una Compagnia di danza oggi in Italia è veramente una grande sfida.
L’impronta stilistica che più caratterizza la compagnia?
Come direttrice artistica e non come coreografa ho scelto la linea di valorizzare al massimo le esperienze coreografiche più interessanti e differenti fra loro. La presenza di Loris Petrillo, di Arianna Benedetti e di Philippe Talard è la testimonianza migliore della validità di questa scelta artistica.
L’ultimo lavoro, Belles de Sommeil, rappresentato lo scorso 20 settembre a Lussemburgo, può definirsi un successo italiano all’estero?
Certamente non solo un “successo italiano all’estero” ma una presenza italiana molto particolare in quanto con l’Opus Ballet abbiamo aperto tutta la stagione del Grand Théâtre del Luxembourg, che vede nel suo programma la presenza di ben 65 titoli tra musica, danza, prosa, lirica e musical.
In quest’opera il tema centrale è il “sogno” e il risveglio, attraverso quale linguaggio è reso, nei suoi molteplici significati, dal punto di vista simbolico e qual è il messaggio che vuole lanciare?
Belles de Sommeil prende spunto dalle letture degli scritti originali de “La bella addormentata nel bosco” e dalle metafore, allegorie, poemi, studi e analisi che hanno indagato il sonno e il risveglio. Attraverso la danza, la musica, la parola, la scenografia, le proiezioni video, la creazione mette in scena i sogni, gli incubi, le allucinazioni, i pensieri e i desideri non solo di una principessa, ma di tutti gli esseri che sprofondano per un lungo periodo in uno stato di sonnolenza e isolamento. Belles de sommeil intende ricreare sul palco la “parte di sogno” presente in ognuno di noi: quello “specchio magico” che riflette i nostri desideri e le angosce più profonde e che ci fa intravedere la speranza di essere risvegliati dall’Amore.
La compagnia ha sempre puntato, sin dai suoi esordi, alla collaborazione con coreografi di grande spessore, una scelta ovviamente voluta, visto l’alto livello qualitativo a cui punta, ma su che basi avviene di solito la scelta del coreografo e delle produzioni da proporre?
La linea artistica della compagnia non si basa solo sulla valorizzazione dei coreografi ma sull’interpretazione di titoli che figurano tradizionalmente nel repertorio classico ma letti in chiave innovativa e contemporanea. È chiaro che queste proposte si realizzano in armonia tra la direzione artistica e i coreografi coinvolti. Il titolo diventa una specie di trait d’union e incontro tra le diverse esperienze.
I giovani sono il futuro della danza secondo Lei?
Naturalmente “i giovani son il futuro della danza”, ma possono essere valorizzati al meglio se tengono anche conto della storia della danza e di tutte quelle persone che hanno lavorato per fare diventare grande la danza italiana, quindi i giovani possono essere veramente un’immensa risorsa se da parte loro viene espresso anche un intento e un sentimento sia di desiderio di conoscenza sia di umiltà.
E qual è il messaggio propositivo per la danza da parte del direttore di una compagnia?
Credo che il direttore di una Compagnia debba avere come principale missione quella di valorizzare al massimo i talenti della compagnia medesima, di fare sì che lo studio e l’applicazione siano delle costanti quotidiane e che non si dimentichi mai che senza sacrifici di cui si ha la piena consapevolezza non si può ottenere alcun risultato.
Che obiettivi si aspetta nel medio-lungo termine?
Di sviluppare al massimo la professionalità della compagnia e di far si che a questo impegno corrisponda dal mercato attuale un’attenzione e una sensibilità maggiore, ma sappiamo tutti che questo obiettivo non è assolutamente scontato.
Quali saranno le prossime produzioni della compagnia?
Siamo ancora in fase di ideazione ed elaborazione riguardo le prossime produzioni, ma sono in contatto con importanti nomi della danza internazionale che vi riveleremo al più presto.
Lorena Coppola