Il mestiere del danzatore è un lavoro molto impegnativo a livello fisico, egli è in parte atleta, performance artist, poeta, e in parte guerriero. È necessario avere una solida base di salute per essere in grado di intraprendere la strada di danzatore professionista e una voglia di apprendere una cultura ferrea per poter eventualmente sviluppare la carriera in altri ambiti in quest’arte dello spettacolo dal vivo.
I danzatori devono prendere cura del proprio corpo attraverso una formazione costante con lezioni giornaliere, con approfonditi riscaldamenti e condizionamento dell’apparato scheletrico muscolare. E’ importante per chi vuole intraprendere questa carriera di avere una alimentazione sana ed equilibrata, nutrirsi con molte proteine per la forza muscolare e carboidrati per la resistenza necessaria che richiedono le molteplici ore di attività fisica da svolgere.
Quando i danzatori non sono in scena, devono essere in grado di bilanciare il loro lavoro con il riposo, in modo di essere al top il giorno dopo per la lezione, ma soprattutto per le estenuanti prove.
La strada intrapresa comporterà un costante controllo del proprio corpo, quindi fisioterapisti, massaggi per aiutare il corpo a rilassarsi, quindi prendersi cura di se e rimanere in buona salute. Negli ultimi anni i danzatori hanno capito l’importanza di tecniche di supporto come Pilates, Yoga, stretching, body mind centering ecc. che aiuta a mantenere l’elasticità muscolare e la chiarezza mentale.
Gli atleti hanno una carriera concretamente più breve di un danzatore professionista. Se nello sport si “gareggia” per essere il migliore in uno sport agonistico, nell’arte della danza la competizione è con se stessi. Tanti artisti continuano a danzare fino a 40 anni e oltre, alcuni invece terminano la loro carriera sul palcoscenico verso i 34 anni a volte causa di infortuni o l’impossibilità di poter trovare lavoro. Non ci sono garanzie di lavoro in questo campo che a tutt’oggi rimane ancora molto precario come vocazione, almeno che si ha la fortuna di entrare a fare parte di un corpo di ballo in una delle Fondazioni Lirico Sinfonico, dove potrà continuare la sua carriera fino all’età pensionabile (46 anni età per il pensionamento dei danzatori – legge Fornero).
Nella danza classica giornalmente il professionista si confronta con la lezione che comincia alla sbarra e termina in genere con grandi sbalzi, pirouettes e/o fouettes in punta e numerosi virtuosismi maschili. Al contrario nella lezione di danza contemporanea il lavoro è molto diverso, può cominciare con un riscaldamento a terra, comunemente denominata “floor work”, per poi passare a un lavoro “somatico”. Per chi invece della danza contemporanea ha scelto di seguire dei filoni più canonici, le lezioni si basano su dei principi creati da alcuni coreografi capostipiti, quali Martha Graham, Merce Cunningham, Alvin Nikolais ecc.
Tutti gli stili e tecniche di danza, comportano un’usura del corpo, e allo stesso tempo un mantenimento muscolare necessario per ogni danzatore. E’ importante e fondamentale in questo lavoro avere dei contributi previdenziali, un’assicurazione e soprattutto conoscere il funzionamento del sistema sanitario nazionale. Qualora ci fosse un infortunio, che potrebbe impedire l’avanzamento della carriera di un danzatore, è importante avere un’assicurazione privata che in parte potrebbe sostenere alcune spese mediche. A causa del rischio, è quindi importante lavorare per una compagnia che garantisce un’assicurazione e il risarcimento del lavoratore.
Dopo la riabilitazione, se la lesione si è risolta, il danzatore potrà naturalmente tornare a lavorare. Mentre se la lesione è stata troppo grave per consentire all’artista di continuare a danzare professionalmente, allora si deve cominciare a considerare un’altra carriera.
Molte di questi danzatori possono andare avanti nella loro carriera, quindi coreografare, insegnare danza, o dirigere una scuola o una compagnia di danza. E’ possibile avere una soddisfacente seconda carriera sostenendo gli altri a danzare. Gli insegnanti di danza di qualità ad esempio sono sempre ricercati nel lavorare con i bambini e gli adulti, i coreografi sono la spina dorsale per spettacoli di danza.
In definitiva è la passione che alimenta costantemente i danzatori che iniziano a studiare danza fin dall’infanzia, quella che li fa alzare presto ogni mattina e li spinge ad allenarsi per tantissime ore al giorno, e tutti i giorni della settimana. Questo tipo di impegno crea un campo magico dove si deve gestire la forza, la resistenza e virtuosismi che diventano quasi una seconda natura.
Se uno ha veramente la vocazione e la volontà di diventare un danzatore professionista, allora apparirà la strada.
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Joseph Fontano
www.giornaledelladanza.com