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“Rebus in Red”: una ricerca di stampo esistenzialista nel linguaggio del Teatro-Danza

 

Debutta l’8 dicembre, al Teatro Le Maschere, Rebus in Red, il nuovo lavoro del Teatro Laboratorio V.I.D., drammaturgia e regia di Francesco Visone, coreografie di Melania Visone, con la partecipazione di Enrico Benedetti, Ludovico Tizziani, Chiara Vitiello e Manuela Cervone. Rebus in Red è uno spettacolo di Teatro-Danza la cui natura teorica trova spazio nella corrente esistenzialista: l’opera punta a scuotere la coscienza individuale dello spettatore provando a far luce sull’anima dei personaggi in esibizione e sulla relazione passiva che si costruisce tra la trama soggettiva dei racconti ed il senso pubblico di appartenenza ai comuni meccanismi comportamentali umani insito in tutti noi.

Il lavoro, attraverso una drammaturgia volutamente barocca, parla dei disagi psicologici e sentimentali dell’essere umano, del bisogno di velare il reale volto di cui si dispone, di sfuggire alle paure e troppo spesso a se stessi. Un teatro della crudeltà che prova a soffocare le patetiche logiche stereotipate che l’individuo attua in un contesto sociale: un lavoro di continuo isolamento dei  personaggi e con essi della platea nel tentativo di far luce sul proprio red – ovvero un segreto da cui si scappa, una terrore non affrontato, una ferita mai sanata –  e di capire che la vita è necessariamente tale solo se affrontata, se vissuta e che il tempo – nello specifico “il saper scegliere il momento esatto” – è un fattore determinante per la realizzazione personale del  proprio carattere finanche dell’esistenza tutta di ogni essere umano.

Il rapporto fondamentale tra intenzione e corpo è inoltre ampiamente trattato nei lavori coreografici presenti nell’opera  in cui la massa fisica si sostituisce all’idea, smaterializza il proprio peso e la logica della propria dinamica e si definisce come forma in essere costante: la danza sulla scia del peso bauschiano detona le regole classiche e si candida come nuovo elemento di comunicazione del disagio interiore, si propone come espressione dell’inespresso; un canale nascosto che fa esplodere ogni molecola malata e libera il corpo – come un urlo – dall’incombenza del disagio comportamentale a cui la società attuale ci impone di aderire.

Lo spettacolo replicherà il 29 dicembre a Urbino, presso il Teatro Comunale.

 

ORARI & INFO

Sabato 8 dicembre 2012, ore 19:30

Teatro Le Maschere

www.teatrolemaschere.com

 

Lorena Coppola

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