“Ogni tanto qualche poesia scritta col corpo vuole farsi leggere scorrendo tra le righe del tempo. La nostra ricerca non finisce con i primi applausi. Vogliamo dialogare.” San Ti Melisses, uno spettacolo creato da Fabrizio Calanna con la compagnia VuotoPerPieno ispirato al componimento Semonide di Amorgo, il quale divide l’universo femminile in dieci categorie, ciascuna derivante da un animale o elemento naturale nove sono caratterizzate da un vizio, la decima invece è la donna perfetta da sposare, vero scrigno di domestiche virtù, quella che Zeus creò dall’ape: non conosce biasimo, produce benessere nella sua casa… è la più saggia e la migliore tra tutte le donne.
Le melisse nacquero dalle lacrime di Cristo. Vennero studiate da Aristotele. Si posarono sul volto degli oratori San Giovanni Crisostomo, Sant’Ambrogio, San Bernardo di Chiaravalle. Furono messaggere degli dei. Fu la ninfa che nutrì Zeus, e che fece innamorare Apollo. Vennero paragonate alla vergine Maria e impersonificate dalle dee Demetra, Cerere e Opi. Generano: pappa reale e propoli che cura nutre e copre; Miele che sfama; Cera che illumina…
San Ti Melisses vuole essere un omaggio a questa creatura simbolo di magnificenza e parallelamente alle donne e a ciò che esse hanno fatto e continuano a fare per l’uomo e per il resto degli esseri viventi, proprio come le api sono state e saranno dedite alla bellezza, all’intelligenza, alla lotta contro i soprusi, alla benevolenza…
In una qualsiasi metropoli della terra in un “non tempo” queste creature, quasi Dee, si muoveranno dando vita ad una laboriosità che non ha eguali, il senso di appartenenza e fratellanza le contraddistingue. L’alveare diventa modello politico per la società degli uomini in cui viene esaltata la vita comunitaria consacrata all’obbedienza per le leggi e per il capo; è un microcosmo dove ogni singola creatura leale e virtuosa ha un particolare dovere: le api operaie sono la mente e il cuore pulsante è la regina.
I compiti che svolgeranno sono molteplici, così come nella storia lo sono stati quelli delle donne che emergeranno nel corso dello spettacolo: Helen Keller che lottò, vincendo, contre le “nuvole” che la avvolgevano, Saffo espressione di bellezza, eleganza e rapporto simbiotico con l’Essere Donna, una Madre, come tante altre, che incarna la consapevolezza della morte di un figlio morto per amore e Rosa Luxemburg: irriducibile rivoluzionaria.
Tra tutte le operose operaie ne esisterà una che nascerà vivrà e morrà fedele all’abnegazione, virtù mai così indispensabile come in questo momento.
ORARI & INFO
17/18 maggio, ore 20,45
Dancehaus
via Tertulliano, 70 – Milano
Tel: 02 36515997
Michele Olivieri
www.giornaledelladanza.com