Se credete che Santarcangelo dei Teatri sia un festival dedicato solo al teatro, vi sbagliate. E in ogni caso ormai tra teatro e danza il confine è sempre più sfocato. Un confine a cui si dà comodamente il nome di performance, perché la dicitura inglese rende meno definitiva l’etichetta. Perciò, che voi siate entusiasti della scena contemporanea più all’avanguardia, o che siate ancora nel gruppo degli scettici, questo è un festival che fa per voi: non solo perché il calendario dal 9 al 19 luglio permette di seguire più eventi grazie alle repliche (un vero e proprio schema, da scaricare dal sito e usare come mappa), ma soprattutto perché la parte di danza ospita un collettivo poco ortodosso ma molto premiato, un altro collettivo che ha il suo focus sulla strada, un artista con un leone d’oro a casa (ma non nella categoria danza), due danzautori dai background molto diversi, un coreografo molto affermato e tre nomi importanti della danza italiana che si mettono a chiacchierare, ma anche a creare un progetto dal titolo insolito…
Il primo collettivo è proprio Collettivo Cinetico, che presenta Ballroaming, una “sudata collettiva” che prevede il mischiarsi di performer e pubblico, che seguendo la musica nelle cuffie si muovono e danzano, a metà tra solitudine ed esasperata ricerca di attenzione, mentre la danza conquista le vie della città e si fa urbana. Dello stesso gruppo anche Cinetico4.4, imperdibile e inedito gioco di società che vi porta a scoprire come nasce una performance. La vostra.
L’altro collettivo è Strasse, un gruppo nato a Milano nel 2009 che, ama le carte geografiche e lavora sul linguaggio performativo legato all’espressione del corpo nel paesaggio urbano, che porta al Festival T.Rex, che nulla ha a che vedere con film preistorici, ma che sta per T.raining to dance: non una performance costruita, ma un riscaldamento prima di andare in scena che si pone esso stesso al centro della scena e confonde inizio e fine della performance.
Leone d’Oro alla 55ma Biennale d’Arte di Venezia, di origini indiane, nato a Londra e ora residente a Berlino, Tino Sehgal è uno degli artisti più prolifici del mondo, presentato in diverse mostre individuali al Guggenheim di New York e alla Turbine Hall della Tate Modern di Londra. A Santarcangelo è protagonista con altri due coreografi e interpreti in questo caso, con la creazione nata prima che lasciasse la danza per le arti visive: (untitled) (2000), delinea l’inizio della relazione con i musei; creato per il teatro, cerca di immaginare come potrebbe essere il mondo se il sistema di valori della società fosse appreso dalla danza e dalla coreografia. Tredici anni dopo la prima, Boris Charmatz e Frank Willens danzano (untitled) (2000), offrendoci prospettive diverse.
Boris Charmatz, coreografo, direttore del Musée de la Danse di Rennes e interprete, non ha bisogno di presentazioni; mentre era proprio a Frank Willens che ci riferivamo parlando di background particolari: Frank viene infatti dal musical di Las Vegas ed è poi diventato noto coreografo e interprete contemporaneo ora di base a Berlino, che condivide con questa coreografia proprio l’idea di mettere in discussione il concetto stesso di teatro e sfidare lo spettatore.
Altro tema che sfiderà lo spettatore, quello della danese Mette Ingvartsen, che in 69Positions inizia un nuovo ciclo di lavoro che si focalizza sulla relazione tra le politiche del corpo e le strutture della società, e parte indagando proprio la sfera più intima e con più tabù: quella della sessualità e del piacere.
Di sicuro non lascerà indifferente la creazione, benché su tutto un altro argomento e attualissimo come gli altri, di Arkadi Zaides, coreografo indipendente, nato nell’unione sovietica nel 1979 e emigrato a Israele nel 1990, che oggi vive e lavora a Tel Aviv, che in Archive approfondisce la sua esplorazione artistica del conflitto in corso tra Israele e Palestina e si chiede quanta violenza sia potenzialmente contenuto in goni corpo. La sua ricerca è aiutata nella messa in scena dalle immagini dell’Archivio di B’Tselem, il Centro di informazione israeliano per i diritti umani nei territori occupati, che nel 2007 ha dato vita a un progetto in cui vengono distribuite delle videocamere ai palestinesi che vivono nelle zone dove il conflitto è più forte con lo scopo di creare una documentazione continua delle violazioni dei diritti umani ed esporre la realtà della vita nei territori occupati al pubblico.
Da non perdere infine il 14 luglio alle 18 il dialogo fra Cristina Rizzo, Michele di Stefano e Fabrizio Favale, impegnati durante il festival in un progetto speciale intitolato Piattaforma della danza balinese, che è lo sguardo estemporaneo di un ensemble di artisti che temporeggiano sul presente e ogni giorno inaugurano qualcosa, come un evento climatico non previsto; che si inserisce e condiziona la normale durata e programmazione di un Festival, con una concentrazione di oggetti coreografici ed un susseguirsi di attività parallele tutto suo.
ORARI&INFO:
Santarcangelo dei teatri – 45ma edizione
Festival Internazionale del teatro in piazza
Dal 9 al 19 luglio 2015, vari orari
Luoghi vari della città.
Info: www.santarcangelofestival.com
Greta Pieropan
Foto: Festival Santarcangelo, Camilla Caselli