Con il ritorno dell’autunno e la riapertura delle scuole, riprende il dialogo del CSC con docenti e studenti, per promuovere lo sviluppo della cultura della danza a diversi pubblici e fasce di cittadini. Dopo alcune attività estive dedicate ai docenti, tornano protagonisti gli studenti, con le due giornate di danza in realtà virtuale, il 5 e 6 ottobre, negli spazi del Museo Civico di Bassano del Grappa: in programma la presentazione di due lavori coreografici grazie alla tecnologia di realtà virtuale Springback Ringside, sviluppato da Aerowaves, la rete della danza contemporanea europea. Un evento parte del progetto europeo Shape It, sostenuto dal programma Creative Europe dell’Unione Europea.
Shape It è un progetto che mira ad ampliare il pubblico della danza contemporanea in Europa, che invita creatrici e creatori di danza, all’inizio della propria carriera artistica autoriale, a considerare come una performance esistente possa essere proposta e contestualizzata per il giovane pubblico. Attraverso laboratori di ricerca, residenze ed altre iniziative, in 18 mesi, il progetto sostiene artiste ed artisti nel ripensare le loro creazioni per bambini e adolescenti.
Nei due giorni al museo, gli studenti, due classi del Liceo Brocchi e 3 classi del Liceo Artistico di Nove, potranno provare i visori per la realtà aumentata, e vedere così le performance PLI di Viktor Černický e AlShe/Me di Linda Hayford, e successivamente incontrare i due artisti, in collegamento via zoom, per porre le loro domande e scoprire come nascono queste due coreografie, dedicate l’una al tema dell’impegno, della ripetizione e della pazienza, l’altra al rapporto quasi alchemico tra fratello e sorella.
Grazie al team di Springback Ringside del network della danza contemporanea europea Aerowaves, che allestisce gli spettacoli filmati a Praga e a Renners, per gruppi di spettatori disposti in cerchio e distanziati, gli studenti rivivranno lo spettacolo attraverso visori VR, senza perdere la connessione emotiva con l’artista e con chi condivide lo spazio della restituzione digitale.
Sarà così l’occasione per unire danza e tecnologia, e scoprire un nuovo mondo in cui la collaborazione tra tecnica e arte apre a nuovi spazi da abitare con la creatività.
La coreografia PLI, infatti, mette al centro della scena 22 sedie da sala conferenze, un ritmo ossessivo e un uomo dedicato e concentrato sul proprio compito: su una piccola piattaforma, Viktor Černický indaga i temi della costruzione, della ricostruzione e della decostruzione continue. Il risultato è un assolo intelligente e giocoso, una metafora delle dinamiche umane, della pazienza e dell’impegno che possono trasformare gli oggetti più ordinari in straordinarie architetture.
In AlShe/Me, invece, Linda Hayford approfondisce la propria ricerca sui temi della metamorfosi e della trasformazione fisica, attraverso un focus sulla relazione tra fratello e sorella, su come si influenzino l’uno l’altra in tutto ciò che vivono, percepiscono e interiorizzano. AlShe/Me (che suona come la parola francese per alchimia), è una creazione per (e con) un fratello e una sorella, un gioco a due, tra similitudini e differenze, che porta a rendere esplicita una connessione particolare tra due esseri vicinissimi che, si lasciano reciprocamente spazio per la propria individualità.
Redazione www.giornaledelladanza.com
Photo Vojtěch Brtnický