Silvia Gribaudi torna al Torinodanza Festival con la prima nazionale di MONJOUR, in programma venerdì 8 e sabato 9 ottobre, alle 20.45, alle Fonderie Limone di Moncalieri.
Silvia Gribaudi, interprete di un’originale danza umoristica, astro nascente della coreografia italiana, conclude con questo spettacolo un percorso produttivo condotto con Torinodanza in due anni di lavoro tra le valli di montagna e la città. L’autrice definisce l’opera come un cartoon contemporaneo fatto di corpi in carne e ossa. Monjour è un giorno per esistere insieme nello spaesamento, chiedendoci cosa siamo disposti a dare per continuare ad esistere, in scena al teatro Fonderie Limone, 8 e 9 ottobre 2021.
MONJOUR è un “cartoon contemporaneo” fatto di corpi in carne ed ossa guidati dall’ironia di Silvia Gribaudi con la complicità visiva di Matteo Maffesanti, dai disegni di Francesca Ghermandi, dalle luci teatrali di Leonardo Benetollo e dai funambolici performer: Riccardo Guratti, Timothée-Aïna Meiffren, Salvatore Cappello, Nicola Simone Cisternino e Fabio Magnani.
Monjour è una lente di ingrandimento sull’interdipendenza tra pubblico e performer – racconta Silvia Gribaudi –. Nello spettacolo si replica una costante dedica: “It is for you!”, è per te ogni azione, ogni celebrazione, anche quando c’è silenzio o il ritmo della relazione subisce distanze forzate. Nel silenzio fanno eco queste parole che contengono alcuni dei molti interrogativi che hanno mosso la ricerca artistica: quale verità è contenuta nel donarsi dei performer davanti al pubblico? Quanto è reciproca l’azione e quali sono le disparità di potere in campo? Quale necessità lega spettatori e performer e, su un livello ancor più generale, quale responsabilità ci prendiamo tutti per continuare ad esistere insieme?».
«Qual è l’interdipendenza tra pubblico e performer?
Qual è la responsabilità reciproca tra spettatore ed artista?
MONJOUR è un giorno per esistere insieme nello spaesamento.
Ma cosa siamo disposti a dare per continuare ad esistere?
La performance è composta da 2 danzatori, 1 clown/attore e 2 acrobati. Il lavoro prevede pratiche coreografiche sul rapporto tra corpo e comicità, tra disegno ed estetica nella relazione tra performer e pubblico.
In MONJOUR una regista/performer è in dialogo dalla platea con i performer destrutturando e ricostruendo le immagini che il pubblico vede durante la performance e creando un virtuosismo fisico comico e coreografico.
La messa in scena, accesa dai disegni pop dall’artista Francesca Ghermandi, rende permeabili i confini tra artisti e regista, scompagina gli ordini e i ruoli, diviene un urlo che mette al centro la fragilità umana come punto di forza, la fallibilità come potere rivoluzionario, l’inaspettato come possibilità di vedere oltre ai limiti previsti».
Credits
Consulenza drammaturgica Matteo Maffesanti
con Silvia Gribaudi, Salvatore Cappello, Nicola Simone Cisternino, Riccardo Guratti, Fabio Magnani e Timothée-Aïna Meiffren
disegnatrice Francesca Ghermandi
materiale artistico creato da Silvia Gribaudi, Salvatore Cappello, Nicola Simone Cisternino, Riccardo Guratti, Fabio Magnani e Timothée-Aïna Meiffren
direzione tecnica e disegno luci Leonardo Benetollo
musiche Nicola Ratti e Gioachino Rossini
Sara Zuccari
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