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Stéphane Fournial: “La danza non ha confini” [ESCLUSIVA]

Sabato 15 dicembre 2018, nel quartiere Scampia, la danza sarà protagonista per un progetto mirato al valore sociale dell’arte. Stéphane Fournial, direttore della Scuola di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli, terrà delle lezioni di danza presso lo Star Judo Club diretto dal Maestro Gianni Maddaloni. In questa intervista esclusiva racconta com’è nato questo progetto.

Sabato 15 dicembre 2018 Lei terrà delle lezioni di danza per i ragazzi che studiano presso la palestra Star judo Club di Scampia nell’ambito di un progetto ideato con Giovanni Maddaloni campione e maestro di judo, com’è nata questa iniziativa?

Il tutto è nato attraverso il Dott. Giorgio Gargiulo, amico di entrambi che ci ha presentato. Fra una chiacchierata, un’opinione, abbiamo riscontrato molti punti in comune e ho deciso immediatamente di far parte di questo splendido progetto.

Danza e judo sono due mondi apparentemente lontanissimi che per questo progetto si incontrano, segno questo che non esistono limiti quando l’intento è alto?

Quando c’è passione non esistono limiti, il limite è creato dall’uomo per paura di affrontare. Bisogna sempre mettersi in gioco per creare nuove potenzialità. La danza e il judo non sono due mondi così lontani, anzi.

In realtà sia la danza che le arti marziali sono unite da un comune denominatore: la disciplina. Quanto conta la disciplina a Suo avviso?

A mio avviso la disciplina è il complesso di norme che regolano la vita di una collettività, ma, se interiorizziamo il concetto, è il dominio dei propri istinti, impulsi e desideri, perseguiti con sforzo e sacrificio. La danza, come il judo, rappresenta uno stile di vita dettato dalle regole imposte da queste due arti. Nel mio caso essere un ballerino mi ha radicalmente cambiato la vita e le mie scelte sono state tutte conseguenze dettate dalla danza.

Spesso si tende a considerare la danza come un “settore di nicchia”, ma l’arte non ha confini e forse questo progetto ne è una grande dimostrazione?

Considerare la danza classica un “settore di nicchia” è un’errata concezione, è più corretto dire che la danza classica è un percorso in salita pieno di insidie dove ognuno si mette in gioco duramente per arrivare all’obiettivo. Sono convinto che la danza e l’arte in generale non abbiano confini.

È la prima volta che il San Carlo si proietta all’esterno per un progetto di questo tipo?

Il Teatro San Carlo, rappresentato dalla nostra Sovrintendente Rosanna Purchia, è molto attivo nel sociale, ma è la prima volta che la Scuola di Ballo si proietta ed espone in un progetto del genere.

Che tipo di risposta si aspetta da questa iniziativa?

Valuto sempre gli arrivi mai le partenze, credo molto in questo progetto, ammiro moltissimo Gianni Maddaloni, dovrò in questo momento seguirlo ed avere lui come punto di riferimento. Io sono qui e credo pienamente in quest’iniziativa.

Crede che la danza possa avere un alto valore sociale?

Assolutamente sì, ne sono pienamente convinto, la danza ha un alto valore non solo sociale ma anche culturale, formativo e perché no professionale.

L’incontro prevede anche una parte creativa e coreografica oltre che tecnica?

Assolutamente sì, ma seguiamo gli step uno alla volta.

Ipotizza che da questo incontro possa venir fuori uno spettacolo in futuro?

Perché no? La danza ha finalità…!

Questa iniziativa è di grande impatto per il territorio e la partecipazione di un Teatro eccelso come il San Carlo rappresenta un grande passo per la Campania, un forte segnale di cambiamento, è l’inizio di una nuova era?

Il Teatro San Carlo, il suo prestigio e la sua storia devono essere portati ovunque, bisogna dare a tutti l’opportunità di conoscere cosa e chi c’è dietro il Massimo che rappresenta la città di Napoli. Da quando sono Direttore della Scuola di Ballo cerco fondi e sponsor per agevolare chi vuole entrare a far parte di questo meraviglioso mondo, ma per situazioni economiche poco stabili spesso si è costretti a rinunciare. Lo scopo di Gianni Maddaloni è di migliorare la qualità di vita di questi giovani che risiedono in quartieri considerati “a rischio”, io credo pienamente nel progetto e portare il nome del Teatro San Carlo fra questi giovani è un grande trionfo. È un onore per me partecipare a questo progetto e soprattutto entrare nello spaccato di una Napoli che esiste ma che tutti cercano di evitare.

Lorena Coppola

www.giornaledelladanza.com

Photo Credits: Federica Capo – Cristiano Castaldi

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