Stéphane Fournial, danzatore di fama internazionale, attualmente direttore della Scuola di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli, il 21 settembre 2017 riceverà il Premio “Oltre l’orizzonte”, riconoscimento assegnato a coloro i quali si sono particolarmente distinti nel campo dell’Arte e della Cultura. In questa intervista esclusiva si racconta al Giornale della Danza.
Insignito del Premio “Oltre l’orizzonte”, a Suo avviso cosa c’è oltre l’orizzonte se parliamo di danza?
L’orizzonte rimane una linea sempre difficile da raggiungere, un po’ come l’arte in generale e la danza classica in particolare. Oltre l’orizzonte c’è sicuramente la speranza per tutti noi, ma soprattutto per i giovani, i loro sogni e il loro futuro.
Un premio più che meritato, come tanti altri che Le sono stati conferiti nel corso della Sua brillante carriera, in tanti anni di percorso cosa sente sia stato più significativo per Lei?
La danza mi ha dato tante soddisfazioni, ma soprattutto un’armonia con me stesso e mi ha dato una disciplina che ancora oggi mi aiuta nelle mie nuove funzioni. Tanti momenti sono stati importanti, ma infine il percorso svolto mi fa pensare che la danza è un delicato equilibrio tra la perfezione e la bellezza.
La sua esperienza come direttore della Scuola di Ballo più antica, cosa è cambiato dal Suo arrivo?
Ogni cambio direzionale non è mai facile, né per chi arriva né per chi ha fatto e fa parte della scuola. Amministrativamente ho organizzato un database per ogni singolo allievo, ho dato la possibilità di seguire più corsi nell’arco della giornata, i miei allievi studiano dalle 15:00 alle 20:00 tutti giorni per ampliare il loro percorso tecnico e artistico. Le lezioni sono esclusivamente basate sulla danza classica. Ho dato l’opportunità già dal quarto corso di seguire il programma di repertorio. Ho riorganizzato i piani didattici dalla propedeutica all’ottavo corso in modo da dare la possibilità a tutti di raggiungere obiettivi concreti. Ho stipulato già da settembre 2016 una convenzione con l’Istituto Francesco Denza, per poter permettere agli allievi in sede e fuori sede, che vivono a Napoli e in altre regioni, di poter soggiornare e studiare accompagnati da una navetta privata dal Denza al Teatro stesso. Il numero delle richieste da parte degli allievi è aumenta di circa 50%. Ogni giorno tutti gli allievi maschi, oltre ai loro regolari corsi, hanno una lezione di un’ora e mezza specifica per loro.
La sua attività continua anche in qualità di produttore e promotore di spettacoli di danza?
La mia attività di produttore ovviamente continua…
Il ricordo più bello della Sua carriera?
Tanti ricordi, ma quello più significativo rimane Vladimir Vasiliev, mio idolo da sempre, che con la sua umiltà e la sua gentilezza, mi ha dedicato molto tempo, assieme a Ekaterina Maximova.
Abbiamo parlato di orizzonte della danza… e nel suo personale orizzonte cosa vede?
Il mio orizzonte è basato sulla realtà dei fatti. Naturalmente ho dei sogni e ho sempre cercato di realizzarli.
E qual è il suo sogno nel cassetto? C’è qualcosa che ancora vorrebbe realizzare?
Più che cassetto direi armadio… Ho tanti progetti in mente, vedremo cosa succederà.
Un Suo messaggio al mondo della danza e in particolare ai giovani
Per i giovani che dire… lavorate, cercate di essere disciplinati e soprattutto imparate l’umiltà, ovvero date il meglio di voi stessi e non pensate di essere migliori degli altri.
Un pensiero conclusivo…
Citando Molière, vorrei dire: Nulla è così necessario agli uomini come il ballo… Senza il ballo, un uomo non saprebbe far nulla… Quando un uomo ha commesso uno sbaglio nella propria condotta, sia negli affari di famiglia, sia nel governo di uno stato, sia nel comando di un esercito, non si dice sempre: “Il tale ha fatto un passo falso in un certo affare”? E fare un passo falso, da cosa deriva se non dall’ignoranza del ballo?
Lorena Coppola
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