Movimento, stile, corpo e mente si fondono in un’unica parola: danza. Ma cosa succede quando le componenti della performance vengono scandite per essere analizzate una per una? Si può attribuire loro una definizione che non includa necessariamente un riferimento alla danse d’école?
Nel suo nuovo libro, Frederick Ashton’s ballets: style, performance, coreography, Geraldine Morris avvia un’analisi partendo proprio da queste domande, per poi concentrarsi maggiormente sul concetto di stile e sulla relazione che quest’ultimo ha con l’intera coreografia.
Consapevole di quale sia, nel xx secolo, la natura dello stile e da quale sottile relazione danza e stile siano uniti, la Morris prende in esame sei balletti, A Wedding Bouquet, Illuminations, Birthday Offering, Jazz Calendar, Daphnis and Chloe and A Month in the Country, realizzati dal grande danzatore e coreografo Frederick Ashton (1904-1988). Così facendo, l’autrice non solo specifica il ruolo che lo stile ha nel mondo del balletto di metà 900, ma anticipa quanto questo abbia influito in epoca moderna.
Il risultato finale non può essere che una preziosa testimonianza del grande contributo che Frederick Ashton ha dato per lo sviluppo del balletto. Un contributo con cui Geraldine Morris definisce il concetto di stile, riuscendo nel suo intento.
Frederick Ashton’s ballets: style, performance, coreography, pubblicato per Dance Books e disponibile in lingua inglese, si affaccia ad un pubblico di veri intenditori, di appassionati e di studenti della danza. Geraldine Massine, già autrice di vari articoli sulla danza, vanta un periodo lavorativo dal 1963 al 1971 presso il Royal Ballet negli anni in cui proprio Frederick Ashton era a capo della direzione.
Antonia Nedelcu