Con l’avvento della danza moderna, intesa come torsioni e movimenti che danno vita ad una danza energica, teatrale ed espressiva, si sente l’esigenza di sostituire i busti steccati dell’ottocento, molto ricchi di applicazioni e decorazioni, con costumi in tessuti elastici che permettano praticità e libertà di movimento, grande vestibilità e una giusta caduta. Sicuramente la madre della danza moderna è Martha Graham. Nasce a New York nel 1894. Poi si trasferisce in California, dove nel 1911 assiste ad una rappresentazione teatrale di Ruth St. Denis, che le fa scegliere la danza come professione. Dopo anni passati a studiare danza, apre una scuola propria nel 1927.
I primi assoli sono atti di protesta, tutti fortemente ispirati a temi sociali. Nel 1929 si manifesta la sua nuova concezione della danza in “Heretic” dove tuniche in maglia avvolgono il corpo lasciandolo libero di muoversi senza limiti e l’anno successivo in “Lamentation” dove indossa un lungo tubolare di stoffa monoelastica nera, lungo circa due metri e del diametro di circa un metro e mezzo, che permette alle braccia ed alle gambe di tendersi, restando avvolta come in un sudario. Nei movimenti spasmodici trasuda sofferenza ed agonia, restando seduta al centro della scena completamente spoglia, eleva le possibilità espressive del torso: era il 1930, anno in cui, grazie a lei e per lei, viene coniato il termine “danza moderna”.
Dal 1933 tratterà con maggiore frequenza i miti greci penetrandone i più reconditi significati e traducendoli drammaturgicamente in una dimensione contemporanea. Balla per l’ultima volta a 76 anni in pubblico, ma la danza resta il cuore pulsante della sua vita e la vede impegnata nella produzione di numerose coreografie fino alla morte avvenuta nel1991 aNew York. Martha Graham ha influenzato la moda con la forma ritmica dei suoi costumi, dei quali è sempre la prima stilista: tessuti elastici e molli che trasfigurano il corpo, che è espressione dell’anima e della psiche (pensiero ed interiorità), i piedi restano nudi a contatto con la terra.
In questi anni il costume, grazie proprio a questo apporto innovativo della Graham, si evolve, dalla gomma usata per elasticizzare si passa al nylon fino ad arrivare all’elastam. L’utilizzo delle fibre elastiche miscelate ad altre fibre, offre delle proprietà uniche di estensibilità e di ripresa elastica. La fibra elastica apporta conforto, tenuta, stabilità dimensionali, libertà di movimento. Queste fibre, in effetti, possono essere tirate, allungate e riprendere la forma originale nel momento in cui cessa la tensione. Nella danza come nel quotidiano c’è una nuova realtà costituita da una fibra sintetica di poliuretano molto utilizzata per elasticizzare i tessuti nei tre sensi (orizzontale, verticale e diagonale).
Salvatore D’Orsi – Antonino Terminiello