Da settembre la rubrica Stoffa per la danza si rinnova con una nuova firma: Jasha Atelier. Che sia romantico, come in Romeo e Giulietta, di temperamento come in Don Chisciotte, etereo come ne Le Silphides o ammaliatore come ne Le Odalische, l’abito è un elemento fondamentale nella riuscita di un balletto e nella valorizzazione di un ballerino. Quest’angolo di cultura della moda segue l’evoluzione del balletto dalle sue più antiche radici sino ad arrivare ai giorni nostri, seguendo tutte le trasformazioni e gli adeguamenti alle società che negli anni i costumi hanno passato.
Quest’anno abbiamo scelto come curatori degli stilisti d’eccellenza, ossia Salvatore D’orsi e Antonino Terminiello, fondatori dell’Atelier Jasha. L’Atelier nasce dieci anni fa grazie al desiderio di Salvatore di creare un proprio atelier dopo una ventennale esperienza di sartoria, durante la quale si è affermato e si è fatto conoscere nel campo dei costumi di scena e della moda.
Negli anni l’atelier si è confermato come il migliore in Penisola Sorrentina grazie all’innovazione ed alla creatività dei suoi creatori, che possiamo definire degli artisti, i quali, con i loro costumi lavorati rigorosamente a mano e cuciti su misura affinché si adattino perfettamente al corpo e ne esaltino la bellezza, hanno vestito importanti personaggi del mondo tersicoreo e non solo.
La rubrica, nella sua nuova veste ripercorrerà l’evoluzione degli abiti di danza e i vari balletti, con costumi disegnati da stelle del firmamento della moda, da Armani a Versace. Approfondirà inoltre lo studio degli abiti che nel balletto rispecchiano il carattere del personaggio, saggiandone le radici e l’essenza del connubio fra alta moda e danza.
Bruno Aversa