Oltre dieci minuti di applausi hanno accolto ieri sera il Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo, in scena al Mariinsky di San Pietroburgo per la première russa dei Carmina Burana di Carl Orff firmati Shen Wei.
Grande entusiasmo per uno spettacolo d’arte totale (Wei firma coreografia, scene e costumi) che, dopo il successo sancarliano dello scorso luglio, registra adesso importanti consensi anche in un paese come la Russia che ha scritto pagine fondamentali nella storia della danza e che da sempre riserva grande considerazione e attenzione all’arte coreutica di tradizione e d’avanguardia, come nel caso di questo lavoro di Wei.
Sold out dunque sia per la recita di ieri che per la replica di questa sera (26 settembre). Il Corpo di Ballo del San Carlo diretto da Alessandra Panzavolta, i danzatori della Shen Wei Dance Arts, il Coro e l’Orchestra del Mariinsky guidati dallo spagnolo Jordi Bernàcer, hanno incantato il pubblico con l’allestimento scenico surreale e visionario dei Carmina Burana firmati dal coreografo sinoamericano Shen Wei.
Alla serata di ieri erano presenti anche il Presidente della Fondazione Teatro di San Carlo e sindaco di Napoli Luigi de Magistris e la Sovrintendente Rosanna Purchia che voluto esprimere tutta la propria gratitudine al Corpo di Ballo, allo staff e ai tecnici del San Carlo anche con il console generale d’Italia a San Pietroburgo Luigi Estero.
Continua dunque l’intensa attività internazionale del Lirico, che in appena due mesi tocca tre diversi continenti: in Oman fino allo scorso 20 settembre con uno storico Barbiere di Siviglia, ora a San Pietroburgo con la danza contemporanea dei Carmina Burana e tra un mese a San Francisco, dove Orchestra e Coro, diretti da Nicola Luisotti, e assieme alle compagini della San Francisco Opera eseguiranno la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi nell’anno della cultura Italiana negli Stati Uniti e in occasione del bicentenario dalla nascita del compositore simbolo del melodramma italiano.
Importante traguardo non solo sul versante artistico: per la prima volta, infatti, i musicisti americani si esibiranno insieme a dei colleghi stranieri, vincendo il protezionismo delle Unions.
Lorena Coppola
Foto N. Razina