Nata in Ucraina, a dieci anni è entrata a far parte alla Scuola coreografica di Kiev, dove ha seguito gli insegnamenti soprattutto di Valeria Sulegina. Continuato la sua formazione all’Accademia “Agrippina Vaganova” di San Pietroburgo.
Nel giugno 1996 ottiene la nomina a Principal Dancer, ovvero étoile. Il suo vasto repertorio al Kirov includeva i ruoli protagonisti in: Giselle, La Bella addormentata, Il lago dei cigni, La bayadère, Don Chisciotte, Il corsaro, Les Sylphides, Shéhérazade, La fontana di Bakhchisaraj (nella versione di Rostislav Zacharov), Romeo e Giulietta (nella versione di Leonid Lavrovskij).
Con il Balletto del Teatro Mariinskij-Kirov ha preso parte alle maggiori tournées e, dal 1999, è stata invitata come “guest artist” dalle maggiori compagnie di balletto del mondo, inclusi New York City Ballet, American Ballet Theatre, Balletto dell’Opéra di Parigi, Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, English National Ballet e New National Theatre Ballet a Tokyo.
Dall’ottobre 2003 ha iniziato a danzare come étoile del Balletto del Bol’šoj di Mosca, dove prova i suoi ruoli con Ludmilla Semenjanka, la ballerina ‘star’ delle precedenti generazioni.
Il 6 giugno 2005 è stata eletta Artista Emerita della Russia. Ha firmato con il Teatro alla Scala un contratto triennale come Prima Ballerina étoile, a partire da Il lago dei cigni che ha inaugurato la stagione 2007-2008. Attualmente è étoile ospite al Teatro alla Scala di Milano.
Nel sesto appuntamento di “Allo Specchio – vizi e virtù” , Svetlana Zakharova ci racconta la sua vita di danzatrice e di donna.
Domanda di rito, come è nata per Svetlana Zakharova la passione per la danza?
Il mio amore per il balletto è nato durante gli studi nell’accademia di danza. E piano piano ho capito che la danza sarebbe diventata la mia vita. Ogni giorno che studiavo nella scuola insieme agli altri, realizzavo che volevo diventare con impegno una grande ballerina.
La sua famiglia?
Quando fui ammessa all’Accademia Vaganova la mia famiglia era tanto felice. Ma la gioia più grande la provò mia madre perchè, attraverso me, realizzava il suo sogno di bambina.
Talento a parte, come si diventa Svetlana Zakharova?
Con il talento ci si nasce perchè è una dote naturale. Esso è importante soprattutto nella danza, dove non si è tutti uguali ma conta molto l’individualità.
Un percorso iniziato in una delle patrie più importanti nel mondo della danza: la Russia. Cosa ricorda dei primi anni, del diploma e poi, delle prime esperienze lavorative?
Un ricordo molto vivo ed emozionante in me è quando a 17 anni ballai “Giselle”. Ricordo ancora oggi le prove, notte e giorno… Ogni uscita sul palco per me non era solo uno spettacolo, ma era un vero esame. Ogni momento dovevo dimostrare a tutti e, soprattutto a me stessa, che dovevo ballare bene quel ruolo da protagonista al Teatro Mariinsky. Teatro di grandi glorie e di conseguenza di molta responsabilità.
Dal 2008 è étoile ospite alla Scala di Milano?
Certamente dal 2008 la compagnia si è trasformata. Il corpo di ballo si è ringiovanito ed è diventato più forte dal punto di vista tecnico. Sono felice perchè lavoriamo molto bene e questo ci permette di avere grandi possibilità!
Lei ha danzato nei teatri e con le compagnie più importanti del mondo, c’è un espisodio o un’esperienza che le è rimasta nel cuore?
Ce ne sono molti a dir la verità. Ma quelli che mi sono rimasti più impressi nel cuore sono il mio debutto al Mariinskij, la mia prima esibizione alla Scala e certamente il mio passaggio al Bolshoi.
Quale è stato per Lei il momento determinante per la sua carriera?
Il momento cruciale della mia carriera è stato durante una tournée a Versailles, quando sono stata notata da Mikhail Baryshnikov. Avevo 20 anni. Di seguito ho ricevuto un invito da Parigi per ballare “La Bayadère” all’Opéra. Dopo lo spettacolo, ho scoperto che l’invito era avvenuto grazie all’interessamento e alla stima che il grande ballerino aveva riposto fin da subito nei miei confronti. Gli sarò grata per sempre, perchè dopo Parigi tutto il mondo ha iniziato a parlare di me!
Il Suo rapporto con la cucina? Il piatto preferito?
Non sono molto esigente. Posso mangiare le cose più semplici ma nello stesso tempo apprezzo molto anche la cucina raffinata. Per me anche la cucina è una forma d’arte. Quelle che preferisco sono la cucina russa, italiana e giapponese. Io invece cucino di rado, ma quando ho tempo preparo le insalate, quelle mi riescono benissimo! Nel prepararle do libero sfogo alla mia fantasia ed il risultato è buonissimo.
Che cosa è la danza per Svetlana Zakharova?
È la mia vita.
Da qualche mese è in libreria il suo primo libro con le fotografie di Pierluigi Abbondanza. Ce ne parla?
Mi sembra che il libro sia bellissimo. Per tre anni sono state fatte le foto in diverse città. Pierluigi è un fotografo di balletto molto professionale, ha catturato dei momenti molto interessanti della mia danza. Sono contenta che i miei fan ora hanno la possibilità di vedere queste belle immagini immortalate in un libro. Sono molto grata a Pierluigi perché grazie a lui, il mio sogno si è avverato.
Progetti per il futuro?
Attualmente sto lavorando per organizzare il primo festival di danza dei bambini, chiamato “Svetlana”. Questo bellissimo evento avrà luogo il 24 marzo a Mosca. In una sola serata, si esibiranno circa 400 bambini provenienti da varie città russe. Aspetto questo evento con ansia, poiché non ho fatto niente di simile prima d’ora.
Svetlana Zakharova allo specchio, come si vede?
Una donna che ha avuto la fortuna di fare nella vita ciò che ama profondamente… La danza!
Sara Zuccari
Direttore www.giornaledelladanza.com
Foto di Pierluigi Abbondanza