Nel cuore dell’autunno, quando Monaco di Baviera comincia a tingersi d’oro e silenzio, si alza il sipario sulla nuova stagione del Bayerisches Staatsballett. Quella del 2025/2026 non è solo una stagione di spettacoli: è un esercizio di equilibrio, tra passato e futuro, tra slancio e riflessione, tra gesti antichi e tensioni moderne. Il Teatro Nazionale di Monaco, con la sua imponenza neoclassica, ospita ancora una volta una compagnia che ha scelto di non accontentarsi della bellezza — ma di cercarne sempre nuove forme. C’è, come sempre, il respiro del repertorio classico. Der Nussknacker, La Sylphide, Onegin, Die Kameliendame… Ma sarebbe un errore leggerli come semplici omaggi a un tempo che fu. Questi titoli, nelle mani del Bayerisches Staatsballett, tornano a pulsare. Non sono reliquie da museo: sono organismi vivi, che mutano con ogni interprete, con ogni nuova generazione di danzatori. In questa stagione, ad esempio, Der Nussknacker — programmato già da novembre — si presenta non come semplice rito natalizio, ma come primo incontro per molte famiglie con il mondo della danza. E questo primo contatto viene trattato con grande cura: la produzione promette colore, poesia e una lettura raffinata della fiaba. Accanto ai classici, la vera cifra della stagione ...
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