Arricchendosi, come sempre, con masterclass e “flash mob, il XIV “Milano Flamenco Festival“ – allo Strehler da martedì 22 a giovedì 24 giugno – apre la programmazione con la prima assoluta di “Villa Rosa & Friends“ di Manuel Liñán che martedì 22 giugno omaggia il più antico tablao (il locale tipico) di Madrid con Jonatan Miró, Raquel Heredia, Adrián Santana. Mercoledì 23 giugno “Sin permiso – Canciones para el silencio“ (nella foto), in prima italiana, è un lavoro autobiografico ideato, coreograto e interpretato da Ana Morales affiancata da José Manuel Álvarez. È una prima italiana anche “Rayuela“, giovedì 24 giugno, con Marco Flores coreografo e interprete accompagnato dai virtuosi Alfredo (chitarra) e David Lagos (cantaor). Quest’anno, poi, il Festival ospita il Congresso Mondiale del Flamenco organizzato dall’Istituto Cervantes per i 30 anni dalla fondazione: dopo gli spettacoli, i perfomer animeranno la riflessione sul futuro del flamenco.
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Anche la danza in scena per la lunga stagione Expo2015
In occasione di Expo, che si inaugurerà domani 1 maggio, i teatri di Milano hanno previsto una stagione “speciale”, più lunga rispetto al solito, e con una programmazione adatta a un pubblico internazionale e soprattutto eterogeneo. E per una stagione completa non può mancare la danza, presente ovviamente al Teatro alla Scala, con titoli come Excelsior, La bella addormentata nel bosco (con David Hallberg) e il Gala des étoiles in chiusura di Expo a ottobre. Ma non dimentica la danza nemmeno il Piccolo Teatro, che ha inaugurato il semestre expo in anticipo con le repliche, iniziate il 29 aprile scorso, di Cenerentola nella versione che Frédéric Olivieri ha creato appositamente per i suoi allievi della scuola di Ballo dell’Accademia del Teatro alla Scala, per metterne in scena i punti di forza e presentare al pubblico le étoiles di domani. A distanza di meno di un mese, la danza si fa performance tra teatro, danza contemporanea e illusione, con Mr.&Mrs. Dream del Théatre du Corps Pietragalla-Derouault, una performance ispirata alle opere di Eugene Ionesco, esponente del teatro dell’assurdo, qui declinato in una coreografia intensamente fisica che si fonde con la scenografia che permette ai danzatori di muoversi nello spazio e di ...
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