Nell’ambito della rassegna “Danza Autunno” è andata in scena, venerdì 13 ottobre, una serata ricca di magia e di stupore, appositamente creata in esclusiva per il Teatro Amilcare Ponchielli di Cremona, imperniata sulla geniale creatività di Mats Ek, uno dei maggiori coreografi viventi. L’evento è stato pensato e curato da Pompea Santoro e Veli Peltokallio con gli evocativi danzatori di EkoDanceInternational Projet per esplorare a fondo l’universo delle donne attraverso i ruoli femminili, con estratti e riletture dei grandi classici della danza mondiale. Un momento di alto livello qualitativo, venato costantemente da sentimenti poetici che si sono trasformati in “educazione e conoscenza alla danza contemporanea”. Gli emblematici costumi, gentilmente concessi dal Cullberg Ballet, hanno fatto da cornice al ricco programma, il quale si è trasformato per incanto in un unico spettacolo, grazie alla maestrìa di Pompea Santoro che è riuscita a legare perfettamente, l’uno all’altro, ogni pezzo regalando così un’inedita visione del coreografo svedese. Un fil rouge che ha dato vita ad un’unica creazione dove sorprendentemente era quasi impercettibile la fine e l’inizio del brano successivo. Merito dell’attenta regia supportata dalla capacità espressiva dei danzatori. Ad apertura di sipario La scimmia e il suo inconscio su musica di Jules Massenet ...
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Acqui in Palcoscenico tra grandi compositori, talenti italiani affermati, e non (ancora)
Il Festival Acqui in Palcoscenico, nato come modo per valorizzare il turismo, soprattutto quello termale, negli anni è diventato un appuntamento importante, giunto quest’anno alla trentaduesima edizione, ancora per la direzione artistica di Loredana Furno. Quest’anno, in occasione di Expo, i palcoscenici si allargano ad altri centri, fino alla Cittadella di Alessandria, altra location coinvolta dal 3 al 31 luglio negli spettacoli di compagnie di diversa provenienza artistica (e geografica), con una particolare attenzione anche alla danza contemporanea. Apre il Festival venerdì 3 luglio, Viva Verdi del Balletto di Milano, scelto per festeggiare il decennale della costruzione del Teatro Aperto Giuseppe Verdi, costruito dalla pubblica amministrazione per ospitare gli spettacoli del Festival. Una scelta azzeccata, dato che il balletto combina alla bella danza della compagnia milanese le più belle e celebri musiche verdiane. Altro appuntamento dedicato a Verdi quello del 19 luglio con la compagnia Opus Ballet, che presenta una nuova contemporanea rivisitazione di un immortale testo shakespeariano: Otello per la coreografia di Adriana Benedetti sulle note musiche tratte dall’omonima opera di Verdi, appunto. Una storia con un finale tragico, proprio come quella della serata del 12 luglio, firmata Eko Dance International Project, compagnia che porta in scena Non solo Carmen…donne ...
Read More »Coreografia: femminile, plurale. L’Opera di Parigi dedica una serata a due delle coreografe più importanti del Novecento
Nel mese dedicato alle donne per eccellenza, proprio quando Darcey Bussel scrive che le donne hanno avuto un ruolo fondamentale nel balletto più che in ogni altro settore, e proprio mentre, d’altra parte, ci rendiamo conto che le donne coreografe veramente note si contano sulla punta delle dita, l’Opera di Parigi aggiunge al suo repertorio due creazioni di due delle coreografe più importanti del Novecento, e le presenta al pubblico fino al 13 marzo. Le coreografe scelte dall’Opéra sono Birgit Cullberg (cui in Italia fu dedicato un tributo nel 2013 con la serata Omaggio a Birgit Cullberg) e Agnès DeMille, rispettivamente con Miss Julie (o Mademoiselle Julie, in francese) e Fall River Legend. Fall River Legend della DeMille, parte da un episodio reale che vede protagonista una donna, Lizzie Borden, accusata di aver ucciso a colpi d’ascia i genitori (A sangue freddo, potremmo dire), poi giudicata innocente. Nel balletto, invece, l’Accusata (così viene infatti chiamata la protagonista) viene condannata a morte, e sul palcoscenico vediamo il processo, durante il quale l’Accusata rivive la sua storia, e si spiegano così allo spettatore le cause del gesto: la rabbia verso la matrigna; l’infanzia finita troppo presto; la rovina di un amore causata ...
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