Il 30 settembre e 1 ottobre 2017, Tieffe Teatro Menotti di Milano ospita la Compagnia Artemis Danza con Carmen K, ideazione e coreografia Monica Casadei, musica Bizet remix by Godblesscomputers, Go Dugong, Spinelli, Sartana & Luca Vianini, Carmen Suite di Rodion Ščedrin, produzione Artemis Danza su commissione del Teatro Comunale di Bologna, in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo/Teatro Signorelli di Cortona e Shape/roBOt Festival. Nata nel 1994 per volontà dell’ex ginnasta ora coreografa e danzatrice Casadei, dal 2014 a oggi Artemis Danza ha realizzato oltre trenta apprezzate creazioni, cui si affiancano le coreografie per numerosi spettacoli teatrali e d’opera lirica, la promozione di opere di giovani autori e numerose altre iniziative. Carmen K è una donna forte, passionale, istintiva, vera, simbolo del vivere contro corrente, libera di amare, vivere e morire. Proprio il suo spirito libero e il rifiuto delle convenzioni sociali si manifestano in una sorta di morte annunciata seppur consapevole e accettata, triste ma inevitabile coronamento di una personalità potente che conduce la protagonista dell’opera a scelte non comuni, spesso non comprese dalla massa, ma compiute in totale libertà e consapevolezza di sé. ORARI & INFO 30 settembre e 1 ottobre 2017, ore 21.00 Tieffe Teatro Menotti Via Ciro ...
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Emozioni chimeriche per “Carmen K” di Artemis Danza
Dall’8 al 13 aprile è andato in scena al Teatro Comunale di Bologna in prima assoluta l’ultimo lavoro della compagnia Artemis Danza/Monica Casadei dal titolo Carmen K, dove l’ultima consonante sta per Kimera, mentre il nome proprio di persona celebra la protagonista dell’opera di Georges Bizet. O forse no. Sulla scena, infatti, non è il triangolo amoroso tra la zingara, Don José ed Escamillo – seppur rappresentato nell’“Atto II” – a dare senso allo spettacolo, tanto meno l’ambientazione rimanda alla Spagna delle sigaraie e del toreador. Il segreto della rappresentazione si cela, dunque, in quella K, nell’essenza chimerica che le luci, i suoni, i colori e le emozioni compongono e suggeriscono. Ma perché tutto ciò? A che scopo detronizzare il capolavoro per eccellenza del compositore parigino, scomponendolo nelle sue arie più celebri (remixate live da ben cinque diversi dj) e riducendo – oserei dire – all’osso la drammaturgia trionfante e passionale che contraddistingue la pièce nella storia dell’opera e del balletto? La probabile risposta è legata al desiderio di manifestare una chiave di lettura fortemente al passo coi tempi, dimostrando come la vicenda gitana possa oltrepassare le barriere del tempo, catapultandosi fino al giorno d’oggi in atmosfere dark misteriose ...
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